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chitarrista statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Steve Lee Lukather (Los Angeles, 21 ottobre 1957) è un cantante, chitarrista e produttore discografico statunitense, fondatore e leader dei Toto di cui è l'unico componente ad avere suonato in tutte le esibizioni tenute.
Steve Lukather | |
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Nazionalità | Stati Uniti |
Genere | Hard rock[1] Pop rock[1] Rock progressivo Fusion |
Periodo di attività musicale | 1975 – in attività |
Strumento | Chitarra, voce, basso |
Gruppi attuali | Toto |
Gruppi precedenti | Mandoki Soulmates |
Album pubblicati | 7 (da solista) |
Studio | 7 (da solista) |
Sito ufficiale | |
Già nei primi anni di età Steve impara a suonare la batteria e le tastiere ma è solo all'età di sette anni, quando vede i Beatles all'Ed Sullivan Show (facendosi di conseguenza regalare Meet the Beatles!) che decide di imparare a suonare la chitarra. Inizia l'attività di musicista a 17 anni, quando inizia a lavorare come turnista all'interno del circuito discografico statunitense. Racconta inoltre che, all'inizio della propria carriera, si era accreditato per un provino allo scopo di entrare nella band di Frank Zappa, il quale lo avrebbe gentilmente pregato di cambiare mestiere: tuttavia, questa considerazione non lo fece assolutamente perdere d'animo.
Nel 1976 Jeff Porcaro (batteria) e David Paich (pianoforte e tastiere) lo invitano a suonare nella loro band, i Toto, a cui si aggiungono contemporaneamente David Hungate al basso, Bobby Kimball alla voce e Steve Porcaro a sintetizzatori e tastiere. Steve accetta, continuando nel contempo la sua attività di turnista che lo porta a collaborare, negli ultimi anni settanta, con Leo Sayer, Boz Scaggs, Alice Cooper, Barbra Streisand, the Pointer Sisters, Cher e Cheap Trick.
Nel 1977 i Toto realizzano il loro primo album,Toto, che trainato da singoli come Hold the line e Georgy Porgy scala le classifiche e ottiene la nomination per un Grammy Award nella categoria Miglior artista emergente. Dopo la pubblicazione di due album, Hydra e Turn back, il successo planetario arriva con l'album Toto IV del 1982, da cui vengono tratti i singoli Africa e Rosanna. Il disco diventa ben presto disco di platino e oltre a rappresentare un gran successo di vendite fa vincere ai Toto 6 Grammy. Nello stesso anno, Lukather viene premiato con un ulteriore Grammy nella categoria Miglior Brano Rhythm & Blues per aver composto, assieme a Jay Graydon e Bill Champlin, Turn Your Love Around di George Benson.
Nonostante la carriera dei Toto sia ricca di stravolgimenti per quanto riguarda la formazione e nonostante la tragica scomparsa del batterista Jeff Porcaro nel 1992, i Toto hanno pubblicato più di 15 album, restando una tra le band più attive sulla scena, dal 1992 al 2019, anno dello scioglimento ufficiale; Lukather è inoltre l'unico componente dei Toto a non aver mancato nemmeno un live della band.
La sua vita privata è stata caratterizzata da momenti di alti e bassi prevalentemente dati dall'alcolismo, pur non patologico e da una certa malinconia che a volte lo affligge a causa di lutti privati, come la morte della madre, o per insoddisfazione nei confronti del mondo. Ha un figlio musicista, Trevor Lukather, inoltre leader della band elettropop Cash Vertigo, una figlia, Tina, entrambi avuti dalla prima moglie Marie Currie, e due bambini di nome Lily Rose e Bodhi avuti dalla seconda moglie Shawn Batten.
In parallelo al progetto Toto, Steve Lukather porta avanti una carriera solista densa di collaborazioni coi più grandi artisti sulla scena. Artista versatile, non è solo un ottimo chitarrista ma anche compositore, produttore, arrangiatore, cantante e songwriter. Considerato uno dei più grandi chitarristi del mondo, il suo modo di suonare affascina per la grande tecnica, la grande musicalità e per il suono in continua evoluzione. Gli artisti con cui ha collaborato includono Michael Jackson (con cui collabora insieme a Steve Porcaro alla stesura di "Beat It" e "Human nature", inclusi nell'album Thriller) Peter Frampton, Elton John, Eric Clapton, Jeff Beck (con cui nel 1986 va in tour in Giappone insieme a Santana, dove incontra per la prima volta Simon Phillips che più tardi diverrà batterista dei Toto) Olivia Newton-John (per cui scrive "Physical") Randy Crawford, Barbra Streisand, Lionel Richie, Paul McCartney, America, Earth, Wind & Fire, Joe Cocker, e molti altri.
Nel 1981 co-produce l'album USJ di Char e alla realizzazione del disco lavorarono anche Jeff Porcaro e David Foster.[2]
Negli ultimi anni ha collaborato anche con il chitarrista Larry Carlton dando vita a No Substitutions - Live in Osaka, registrato in Giappone durante una serata della loro tournée mondiale e che gli ha fruttato la vincita di un ulteriore Grammy Award nella categoria Best Pop Instrumental Album nel 2002. I due chitarristi americani sono stati a lungo in tournée dalla quale è stato tratto anche un DVD live. Da segnalare inoltre il tour del 1998 con Edgar Winter e quello del 2005 con il chitarrista Nuno Bettencourt (Extreme).
Oltre a essere uno dei session guitarist più richiesti, Luke ha pubblicato anche una serie di cd a suo nome. A differenza del lavoro svolto con i Toto, la produzione solista di Steve presenta maggiori influssi jazz-rock e fusion che vanno ad affiancarsi alle classiche ballate. Ad oggi ha pubblicato Lukather, nel 1989; Candyman, nel 1994; Luke, nel 1997; No Substitutions - Live in Osaka, nel 2001; El Grupo Live, nel 2005, "Ever Changing Times", nel 2008, All's Well That Ends Well nel 2010 e Transition nel 2013. Nel 2003 ha inoltre pubblicato SantaMental, che vanta la presenza di chitarristi come Steve Vai, Edgar Winter e Slash.
In ogni suo album è facile trovare degli illustri collaboratori quali Michael Landau, Eddie van Halen, Richard Marx, Vinnie Colaiuta oltre ai già citati Slash, Steve Vai e molti altri.
Nel 2012 ha partecipato insieme a Steve Vai al tour G3, progetto musicale concepito nel 1996 dal celebre chitarrista Joe Satriani, con lo scopo di riunire i "tre più grandi chitarristi del mondo" per realizzare una serie di concerti-evento. Lukather ha replicato la sua presenza al G3 più tardi lo stesso anno, con John Petrucci al posto di Vai.
Il 21 gennaio 2013 è uscito l'album Transition, pubblicato dalla Mascot Records.[3]
Inoltre è sempre densa l'attività di Lukather come turnista, che lo vede impegnato come guest in diverse produzioni; instancabile anche nei tour, nonché chitarrista ufficiale nella All Starr Band di Ringo Starr, realtà ultima del batterista ex-Beatles che vede impegnati alcuni fra i migliori musicisti rock del pianeta.
Nel 2015 Lukather ha intrapreso un tour con l'amico Larry Carlton in parallelo all'attività frenetica con i Toto, con Ringo e per le sue session.
La ricerca timbrica costante gioca un ruolo determinante nell'ascesa mondiale del chitarrista in forza ai Toto. Nel corso degli anni, il proverbiale luke sound è diventato un riferimento per milioni di chitarristi in tutto il pianeta: pastoso e grosso, aggressivo e al tempo stesso raffinato. Per quanto riguarda l'equipaggiamento, dalla classica accoppiata Gibson-Marshall e poi Gibson-Mesa Boogie di fine anni settanta si passa ai complessi sistemi a rack, assemblati con l'aiuto di Bob Bradshaw, al quale si rivolgono moltissimi chitarristi fra cui anche Steve Vai.
Proprio di Bradshaw è il preamplificatore a valvole Custom Audio 3+, che rimpiazza un Soldano X88-R e diventa il cuore pulsante del suono di Lukather. Ad amplificare il timbro del premp ci sono i finali di potenza (anche questi valvolari) della VHT. In mezzo, a processare il segnale, una serie di effetti che include macchine della TC Electronic e della Lexicon (oggi i modelli nel rack di Lukather sono Tc Electronic M-One XL, 2 Lexicon PCM 70, Line 6 Mod Pro, Mxr Smart Gate Pro, Custom Audio Black Cat-Vibe, Custom Audio Tremolo).
All'interno del rack ci sono anche un pedale Boss Octaver OC-2 e un pedale overdrive/distortion della Radial, il ToneBone Classic. Fondamentali nel suono di Lukather anche un Uni-vibe (Custom Audio Black Cat Vibe) e un Wah Dunlop Crybaby, a testimoniare la passione - da sempre dichiarata - di Lukather per Jimi Hendrix.
Anche il sistema di altoparlanti non è meno complesso: alla cassa centrale arriva infatti il segnale dry (asciutto, ovvero senza effetti) mentre le due laterali ricevono il suono wet (letteralmente bagnato, ovvero con gli effetti). In passato ha usato anche testate Mesa Boogie (Mark III e Mark IV) testate Marshall Plexi 1959 modificate da Paul Rivera e Bob Bradshaw, testata Soldano SLO100 e vecchi amplificatori combo della Fender.
Per anni Steve Lukather ha avuto in giro per il mondo 3 sistemi "gemelli" (uno in America, uno in Europa e uno in Giappone) per limitare costi e rischi di trasporto di un sistema complesso come il suo: per limitare ulteriormente costi e rischi il sistema "live" è composto da 2 testate Bogner Ecstasy 101B collegate a 2 casse 4x12 Bogner, e da una pedaliera composta da vari stomp boxes (pedali) assemblata sempre da Bradshaw.
Quanto alle chitarre, dopo le Gibson dei primi anni, in particolare Les Paul, Steve adotta le Valley Arts, equipaggiate con pickup attivi della EMG e con ponti Floyd Rose. In seguito Luke si affida alla Music Man, che ancora oggi costruisce e commercializza il suo modello "signature", la Luke: la forma è meno "in stile Stratocaster" e il Floyd Rose della prima versione viene sostituito con un ponte proprietario, che a detta di Lukather fa suonare meglio la chitarra e tiene meglio l'accordatura.
Nel tour 2011 Lukather ha utilizzato 2 nuovi modelli di Music Man Luke con manico interamente in palissandro e corpo più spesso di 1/3 circa rispetto ai modelli precedenti: uno è equipaggiato con 2 humbuckers passivi della DiMarzio, l'altro con un humbuker e 2 single coil passivi sempre della DiMarzio. I pickup sono dei modelli custom costruiti appositamente per Lukather e lo strumento è corredato di un booster attivo, che incrementa il segnale fino a 12 dB.
«What is it like to be the greatest guitarist on earth? Go ask Steve Lukather.»
«Che cosa vuol dire essere il più grande chitarrista della terra? Andate a chiedere a Steve Lukather.»
Lo stile di Steve Lukather è una complessa mistura di rock, jazz e blues che sconfina nel progressive e nella fusion. Nei primi album dei Toto si riscontra uno stile più basato sul rock/blues hi-gain, con contaminazioni progressive. In seguito però, già da Isolation, appare più chiaro il background eclettico di Lukather, che lo porta a realizzare assoli su scale particolari o dissonanti, in stile jazz fusion, il cui inizio è forse Mindfields.
Per quanto riguarda le ritmiche Lukather presenta un riffing variegato e particolare, dal melodico dell'album TOTO IV al progressive rock (Dave's Gone Skiing) e spesso assimilabile al progressive metal, come nella sessione ritmica di Falling in Between, ispirata al suo amico John Petrucci. Utilizza soprattutto power chords semplici o con variazioni di nona, con la particolarità di effettuarli spesso utilizzando corde più fini, metodo molto usato nel jazz e da lui introdotto nell'hard rock con la distorsione. Come cluster di accordi, Lukather utilizza spesso espedienti dissonanti, come la quarta aumentata o l'accordo diminuito: è molto raro l'uso del clean nel chitarrismo di Lukather, che viene prevalentemente utilizzato per ritmiche funky.
Per quanto riguarda l'approccio solistico, non manca la distorsione e già dai primi anni '80 è riscontrabile una forte spinta verso il progressive e il rock melodico, con accenni di shred. Il Live in Paris del 1990 è emblematico per lo stile di Lukather dei vecchi tempi: si trovano numerose scale modali ascendenti e discendenti realizzate ad altissime velocità. Quest'ultimo aspetto caratterizza l'approccio lead attuale di Lukather, che pian piano si è evoluto verso uno stile sempre più complesso.
La plettrata di Lukather è decisa e conferisce un attacco molto forte alla nota, complici i pickup, e la dinamica è esaltata da whammy bar oltre che dall'uso di armonici, che Lukather usa naturali, pinched e soprattutto tapped: la whammy bar viene utilizzata molto spesso dal chitarrista sia per smorzare l'attacco delle note, ispirandosi a Jeff Beck, sia per vibrati. Le tecniche comprese nello stile di Lukather sono un uso molto vario del bending e una plettrata alternata: il tapping, anche a più di tre o quattro dita, così come lo string skipping sono altri ingredienti dello stile del chitarrista.
Lukather monta humbucker DiMarzio Transition, modello signature, sui nuovi modelli di Music Man Luke III, nonché i relativi single coil, non commercializzati. La chitarra inoltre presenta un circuito attivo che prevede un boost di 12 dB con un push/push sul pot del volume.
In precedenza e su tutti i modelli di Luke precedenti i pickup erano EMG (azienda) con la configurazione HSS con un EMG 85 al ponte e dei singoli signature SLV per la Luke II, e SA per la Luke I.
Si segnala la presenza di un Fernandes Sustainer singolo (con relativo circuito) al manico di una o più Luke (emblematica la Black Sparkle)
Si noti che la pedaliera di Lukather è in continuo cambiamento; include anche un buffer RJM ed è poco definibile data la caratteristica intercambiabilità degli effetti a pedale.
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