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economista italiano (1924-2013) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Siro Lombardini (Milano, 3 luglio 1924 – Chieri, 25 ottobre 2013[1]) è stato un economista e politico italiano.
Siro Lombardini | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 5 luglio 1976 – 19 giugno 1979 |
Legislatura | VII |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
Circoscrizione | Lombardia |
Collegio | Cantù |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Ministro delle partecipazioni statali | |
Durata mandato | 4 agosto 1979 – 4 aprile 1980 |
Capo di Stato | Sandro Pertini |
Capo del governo | Francesco Cossiga |
Predecessore | Antonio Bisaglia |
Successore | Gianni De Michelis |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in Economia e commercio |
Professione | Professore universitario |
Si laurea in Economia e commercio nel 1946 alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Docente ordinario di Politica economica, ottenne varie cattedre universitarie, diventa un economista di fama internazionale tanto da venir nominato direttore dell'Istituto di ricerche economico e sociali del Piemonte (IRES Piemonte)[2] dal 1958 al 1968 e da essere chiamato (1963) come visiting professor alle Università di Leningrado, Parigi e Cambridge.
Fu presidente dell'ISCOM di Torino, presidente dell'Associazione italiana prefabbricati di Milano, amministratore Standa, SIFA, GONDRAND e Taverna Genova[3]. Fece parte del Comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e del comitato scientifico dell'Istituto lombardo di studi economici e sociali.[4]
Lombardini è attivo anche politicamente, è infatti consulente economico per la Presidenza del Consiglio dei ministri e per vari ministeri. Nella VII Legislatura fu eletto senatore nella Democrazia Cristiana (1976-1979) nel collegio Lombardia.
Il 4 agosto 1979 (VIII Legislatura) fu nominato Ministro delle partecipazioni statali nel primo governo Cossiga, e si trovò incolpevolmente a fronteggiare il cosiddetto "scandalo delle tangenti ENI", ereditato dal suo predecessore. Restò ministro fino al 3 aprile 1980.
Inoltre, Lombardini è stato presidente dell'Istituto Bancario Italiano e della Banca Popolare di Novara, da lui portata alla fusione con la Banca Popolare di Verona, dando poi vita all'attuale Banco Popolare.
Nel 1995 gli è stato assegnato, insieme a Francesco Salamini, il premio Invernizzi conferito dalla omonima Fondazione[5]. Sempre nel 1995, l'Accademia dei Lincei gli ha assegnato il Premio Feltrinelli per le Scienze economiche.[6]
Tra le sue numerose opere pubblicate, oltre ai prevalenti testi di carattere economico, si sono aggiunte, successivamente, opere di argomento religioso (L'ultima speranza del 2000, Alla ricerca di Gesù 2008), filosofico (Libertà per la ragione 2001) ed anche una raccolta di poesie (Dalla terra al cielo del 2005).
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