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attore e regista italiano (1933-2005) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sergio Citti (Roma, 30 maggio 1933 – Roma, 11 ottobre 2005) è stato un regista e sceneggiatore italiano. Il suo nome è legato al sodalizio artistico con Pier Paolo Pasolini. Era fratello dell'attore Franco Citti.
Consulente di Pasolini per i romanzi d'ambiente e linguaggio romanesco, fu collaboratore in quasi tutti i suoi film ma già in precedenza aveva collaborato con Bolognini (La notte brava, La giornata balorda) e Franco Rossi (Morte di un amico).
Come regista esordì con Ostia (1970) rivelando una spiccata personalità. Se ne ebbe conferma in Storie scellerate (1973) e poi in Casotto (1977), Due pezzi di pane (1979) e Il minestrone (1981).
Dopo alcuni anni di assenza tornò dietro la macchina da presa con Mortacci (1989), curiosa storia a episodi ambientata in un cimitero.
Con I magi randagi (1996) ripropose un vecchio progetto pasoliniano, caratterizzato da una comicità beffarda e surreale.
Nel 2001 in Vipera, sceneggiato insieme a Vincenzo Cerami, affrontò il genere melodrammatico con al centro il tema della maternità. Nello stesso anno partecipò al documentario Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno di Laura Betti.
Il suo ultimo lavoro fu Fratella e sorello (2005).
Malato di cuore da lungo tempo, Sergio Citti muore a Roma nel quartiere di Ostia l'11 ottobre dello stesso anno, lì dove era cominciata la sua carriera registica. A livello sociale aveva aderito a Cities for Life.[1] La camera ardente è stata aperta presso il Palazzo Senatorio nella sala della Protomoteca in Campidoglio; riposa nel cimitero di Santa Ninfa a Maccarese, frazione di Fiumicino.[2]
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