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Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? (Eating Animals) è un saggio dello scrittore statunitense Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2009.
Se niente importa | |
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L'autore durante una presentazione del libro nel 2009 | |
Autore | Jonathan Safran Foer |
1ª ed. originale | 2009 |
1ª ed. italiana | 2010 |
Genere | saggio |
Lingua originale | inglese |
Il saggio riporta i dati raccolti dall'autore, nel corso di circa tre anni[1], sugli allevamenti intensivi, e il percorso e le riflessioni che lo hanno condotto a diventare strettamente vegetariano dopo la nascita del suo primo figlio.
Il titolo italiano trae spunto da un dialogo fra l'autore e sua nonna, sopravvissuta all'Olocausto:
«"Il peggio arrivò verso la fine. Moltissime persone morirono proprio alla fine, e io non sapevo se avrei resistito un altro giorno. Un contadino, un russo, Dio lo benedica, vide in che stato ero, entrò in casa e ne uscì con un pezzo di carne per me". "Ti salvò la vita". "Non lo mangiai […] Era maiale. Non ero disposta a mangiare maiale". "Perché? […] Perché non era kosher?". "Certo". "Ma neppure per salvarti la vita?". "Se niente importa, non c'è niente da salvare".[2]»
Sulla quarta di copertina del libro J. M. Coetzee scrisse «gli orrori quotidiani dell'allevamento intensivo sono raccontati in modo così vivido… che chiunque, dopo aver letto il libro di Foer, continuasse a consumare i prodotti industriali dovrebbe essere senza cuore o senza raziocinio»[3].
Il saggio di Foer ispirò il passaggio al veganismo di alcune celebrità come le attrici Natalie Portman[4], Mayim Bialik[5] o Evanna Lynch[6].
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