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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sant'Ambrogio di Torino (Sant Ambreus in piemontese) è un comune italiano di 4 541 abitanti[1] della città metropolitana di Torino in Piemonte.
Sant'Ambrogio di Torino comune | |
---|---|
Veduta dal monte Musinè | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Città metropolitana | Torino |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonella Falchero (Cittadini in Movimento) dal 28-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°06′N 7°22′E |
Altitudine | 356 (min 339 - max 1,141) m s.l.m. |
Superficie | 8,37 km² |
Abitanti | 4 541[1] (30-4-2024) |
Densità | 542,53 ab./km² |
Frazioni | Borgata Bertassi, Borgata San Pietro |
Comuni confinanti | Avigliana, Caprie, Chiusa di San Michele, Valgioie, Villar Dora |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 10057 |
Prefisso | 011 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 001255 |
Cod. catastale | I258 |
Targa | TO |
Cl. sismica | zona 3s (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 888 GG[3] |
Nome abitanti | santambrogesi |
Patrono | san Giovanni Vincenzo |
Giorno festivo | 21 novembre |
Cartografia | |
Localizzazione del comune di Sant'Ambrogio di Torino nella città metropolitana di Torino. | |
Sito istituzionale | |
È situato all'imbocco della val di Susa, lungo il corso della Dora Riparia, ai piedi della Sacra di San Michele, ed appartiene alla Diocesi di Susa. La festa patronale dedicata a san Giovanni Vincenzo, eremita e fondatore della Sacra, si celebra durante la domenica più vicina al 21 novembre. Compatrono della Comunità è sant'Ambrogio.
Il centro urbano di Sant'Ambrogio è dislocato nella bassa Valle di Susa, sulla destra orografica della Dora Riparia ed ai piedi del Monte Pirchiriano. Oltre al nucleo urbano centrale, sono presenti sul territorio due frazioni principali: San Pietro e Bertassi ed altri 5 nuclei abitativi decentrati: Cascina Bertini, Cascina Dosio, Cascina Gariglio, Cascina Pogolotti e Cascina Verdina.[4]
L'idrografia del territorio è caratterizzata dalla presenza della Dora Riparia. La rete idrica è completata da alcuni corsi d'acqua minori, come il Rio San Michele (da San Pietro a Sant'Ambrogio), il Rio Fico, la Bealera di Rivoli (canale realizzato nel 1310), un altro più antico canale in passato noto come Canale della Marchesa Adelaide scavato tra il 1073 ed il 1091 e successivamente nel XIV secolo rinominato come Canale Cantarana[5], e il Canale Naviglio.
Tabella dell'andamento climatico a Sant'Ambrogio di Torino nel corso dell'anno.[6]
Sant'Ambrogio è un borgo di antiche origini posto al confine tra le terre dei Burgundi e dei Longobardi, che assunse notevole importanza dal punto di vista strategico a partire dal VI secolo divenendo parte del territorio della Langobardia Maior. Nell'anno 773, fu teatro dell'epico scontro che contrappose le truppe dei Franchi comandate da Carlo Magno all'esercito longobardo di Adelchi (principe), figlio dell'ultimo rex Langobardorum, Desiderio (re) che già allora in zona avevano avviato il culto micaelico presso i Longobardi nell'estremo nord-ovest del Regno Longobardo. Sant'Ambrogio rappresentava l'avanposto militare di confine delle terre dei Longobardi,[7] ed a seguito della battaglia delle chiuse longobarde divenne parte dell'Impero Carolingio. Ogni anno, a partire dal 2010, l'ultimo sabato di giugno si tiene a Sant'Ambrogio la rievocazione storica de "la Battaglia delle Chiuse".
Il paese assunse il nome di sant'Ambrogio probabilmente nel VI secolo con l'arrivo dei Longobardi a lui devoti, che in zona avevano costituito l'ultimo presidio al confine con il Regno dei Franchi. nel IX e X secolo la Valle fu teatro delle scorrerie e dei saccheggi dei Saraceni, che furono cacciati ad opera di Arduino il Glabro nel 941 che fondò la Marca di Torino. Sant'Ambrogio è ancora citato in documenti dell'anno 1000, e venne donato dapprima alla appena fondata abbazia benedettina della sacra di San Michele nel 1007 dal Vescovo di Torino Gezone, e poi all'abbazia di San Giusto di Susa nel 1029, donazione confermata nel 1147 da Amedeo III di Savoia parte della Contea di Savoia. Successivamente, il 29 aprile 1162, l'imperatore Federico Barbarossa concede in investitura all'abate Stefano della Sacra, il territorio di Sant'Ambrogio, che tornò dunque sotto la giurisdizione della sacra di San Michele. Nel 1164 l'Imperatore fece trasferire da Rainaldo di Dassel le spoglie dei Re Magi da Milano a Colonia facendole transitare dalla Valle di Susa[8]. Un altro passaggio importante si ebbe due secoli dopo, nel 1578 per il trasferimento della Sindone da Chambéry a Torino[9]. Nel XIII secolo lo sviluppo del borgo sembrava proseguire senza sosta, fino al 19 maggio 1363 quando le truppe mercenarie inglesi, capitanate da Filippo II di Savoia-Acaia col sostegno dell'abate Pietro III di Fongeret distrussero il palazzo abbaziale di Sant'Ambrogio e ne saccheggiarono il borgo.[10]
Con l'arrivo dei Savoia nel XVI secolo e l'appartenenza al Ducato di Savoia seguì un periodo di ricostruzione per il palazzo abbaziale di Sant'Ambrogio ed il borgo che,[11] di proprietà della Sacra, venne ricostruito per poi essere nuovamente lesionato il 9 e 10 luglio 1630 nel corso dell'assedio di Sant'Ambrogio durante un'altra epica battaglia nella piana dove sorge la Borgata Bertassi[12] tra Sant'Ambrogio ed Avigliana tra l'esercito piemontese e l'esercito francese, che vedeva contrapposti Carlo Emanuele I di Savoia e le truppe del Re di Francia Luigi XIII comandate dal duca Enrico II di Montmorency[13]. Nel XVII secolo il borgo continuò ad essere di dominio sabaudo, e venne nuovamente occupato e semidistrutto ancora dai francesi durante l'assedio di Torino del 1706. Nel 1798 Sant'Ambrogio, come tutta la valle di Susa passò sotto il dominio napoleonico fino al 1814.[14]
A partire dal 1859 e fino al 1926 territorialmente faceva parte del Mandamento di Avigliana nell'ambito del Circondario di Susa. Il 21 dicembre 1862 con regio decreto di re Vittorio Emanuele II assunse il nome di "Sant'Ambrogio di Torino".
A partire dal 1871, fino al 1953, l'economia del paese è stata beneficiata dall'attività del Maglificio Fratelli Bosio[15].
Numerose sono le architetture religiose presenti nel territorio comunale:
Si conservano ancora i ruderi dell'antica chiesa di San Pietro, risalenti all'XI secolo e situati in Borgata San Pietro, mentre del XIII secolo era un'antica chiesa romanica, della quale è ancora visibile il tracciato sulla piazza IV Novembre.
Lungo la mulattiera per San Pietro è collocata una Via crucis in quindici stazioni, realizzata nel 1943.
Nella campagna e nelle vie di Sant'Ambrogio si trova spesso un pilone votivo di devozione popolare dedicato ad un Santo o alla Madonna. Queste edicole votive risalgono per la maggior parte al XIX secolo ed alcune sono dei secoli precedenti.
Nel paese vi sono alcune torri di epoca medievale:
Inserita nel complesso della sacra di San Michele è la Torre della Bell'Alda (XII secolo) alta circa 20 metri.
Si ricorda inoltre la Torre MFB della Manifattura Fratelli Bosio di Sant'Ambrogio, eretta nel 1924 nel complesso del Maglificio Fratelli Bosio e demolita nel 1984.
Il borgo è caratterizzato da diverse fontane:
Alcune presenti in passato ora sono state chiuse:
Altre fontane sono state aperte come la Fontana al Pilone Santa Barbara inaugurata nel 2016 o quella davanti al Palazzo Comunale inaugurata nel 2020.
Lungo le mura settentrionali iniziate nel X secolo e completate intorno al 1350, ancora oggi esistenti con la strada denominata "Via Antiche Mura", venne scavato tra il 1073 ed il 1091 un canale detto "della Marchesa Adelaide" voluto da Adelaide di Susa, pronipote del Marchese Arduino e suocera dell'imperatore Enrico IV, che lo volle realizzare per favorire lo sviluppo agricolo ed i prodotti della terra. Il canale ancora oggi esistente, assunse in seguito la denominazione di "Canale Cantarana".[5] Lungo il canale era esistente fin dalla costruzione un tracciato per consentire il passaggio, ma nel 1788 fu costruita la strada tra le mura ed il canale, che poi fu chiamato Via Antiche Mura.
L'Archivio Storico del Comune di Sant'Ambrogio di Torino conserva documenti a partire dall'anno 1553.[17]. L'archivio della Parrocchia di San Giovanni Vincenzo inizia dall'anno 1580 quando la Parrocchia diventò autonoma dalla Sacra di San Michele. Dal 1810 la parrocchia di San Giovanni Vincenzo in Sant'Ambrogio di Torino, ha cura della conservazione del Breviario di San Michele della Chiusa, un testo liturgico del 1315 in due volumi che riporta il ciclo annuale delle preghiere dei monaci della Sacra di San Michele, e contenente parti di melodie cantate con notazioni tipiche di questo monastero, con forme non riscontrate in testi gregoriani di altri monasteri.
Nel 2022 sono stati installati numerosi pannelli informativi che illustrano le denominazioni storiche di zone ed edifici di Sant'Ambrogio con le denominazioni originarie in Piemontese, per ricordare gli antichi nomi con i quali erano identificate e chiamate dagli abitanti locali.
Abitanti censiti[18]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 362 persone, pari al 7,48% dei residenti. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Altre nazionalità residenti nel comune ma con percentuali inferiori erano:
Sindaci del Comune di Sant'Ambrogio di Torino nei secoli:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1255 | 12xx | Giovanni Guidone, Giovanni Presbitero, Alessandro e Aimonetto da Mirandolo | sindaci e procuratori del comune | ||
1318 | 13xx | Antonio Borgesio | originario di Torino (era ancora Podestà nel 1327 - è sepolto alla Sacra di San Michele lungo lo "Scalone dei Morti") | ||
1624 | 16xx | Bartolomeo Perodo | Sindaco come risulta dal resoconto della visita pastorale del 18.05.1624. | ||
1709 | 17xx | Giuseppe Rosso | Sindaco | ||
1724 | 17xx | Giuseppe Bronzino e Oldrado Barbero | Sindaco | ||
17xx | 1742 | Giuseppe Matteo Passera | Sindaco | ||
1757 | 17xx | Francesco Quenda | Sindaco | ||
1799 | 1799 | Alessio Cinato | Cittadino Presidente | ||
1801 | 1803 | Giovanni Garnier | Maire | ||
1803 | 1806 | Alessio Cinato | Maire | ||
1806 | 1808 | Giovanni Gagnor | Maire | ||
1809 | 1814 | Vittorio Bertini | Maire | ||
1814 | 1815 | Giuseppe Rivo | Maire | ||
1815 | 1815 | Bartolomeo Ala | Maire | ||
1815 | 1816 | Pietro Martino | Sindaco | ||
1816 | 1818 | Giacinto Bogino | Sindaco | ||
1819 | 1824 | Vittorio Bertini | Sindaco | ||
1825 | 1826 | Giuseppe Rivo | Sindaco | ||
1827 | 1830 | Francesco Gariglio | Sindaco | ||
1831 | 1836 | Luigi Rivo | Sindaco | ||
1837 | 1839 | Francesco Gariglio | Sindaco | ||
1840 | 1842 | Anselmo Pachiodo | Sindaco | ||
1843 | 1845 | Francesco Gariglio | Sindaco | ||
1846 | 1848 | Luigi Bertini | Sindaco | ||
1849 | 1854 | Giovan Battista Chiapparotti | Sindaco | ||
1855 | 1857 | Valentino Allegretti | Sindaco | ||
1858 | 1867 | Giacomo Berto | Sindaco | ||
1868 | 1875 | Secondo Polto | Sindaco | ||
1875 | 1883 | Valentino Allegretti | Sindaco | ||
1884 | 1886 | Giacomo Berto | Sindaco | ||
1887 | 1893 | Giovanni Ottone | Sindaco | ||
1893 | 1895 | Augusto Pezzana -[24] | Sindaco | ||
1895 | 1903 | Michele Ala | Sindaco | ||
1903 | 1905 | Giovanni Ottone | Sindaco | ||
1905 | 1920 | Antonio Marra | Sindaco | ||
1920 | 1924 | Giacomo Ferrero | Sindaco | ||
1924 | 1945 | --- | Podestà e Commissari | Podestà e Commissari | |
1946 | 1954 | Giacomo Ferrero | Sindaco | ||
1954 | 1960 | Vincenzo Blandino | Sindaco | ||
1960 | 1965 | Aldo Anselmetto | Sindaco | ||
1965 | 1983 | Vincenzo Blandino | Sindaco | ||
1983 | 1990 | Franco Lenta | Sindaco | ||
1990 | 1995 | Luciana Borello | Sindaco | ||
1995 | 2004 | Sergio Barone | Sindaco | ||
2004 | 2009 | Bruno Allegro | Sindaco | ||
2009 | 2019 | Dario Fracchia | lista civica Cittadini in Movimento[25] | Sindaco | |
2019 | 2024 | Antonella Falchero | lista civica Cittadini in Movimento[25] | Sindaco | |
2024 | in carica | Silvano Barella | lista civica Cittadini in Movimento[25] | Sindaco |
Il comune fa parte dell'Unione Montana Valle Susa.
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