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giornalista e scrittrice italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sandra Petrignani (Piacenza, 9 luglio 1952) è una scrittrice, giornalista e blogger italiana.
Sandra Petrignani è nata a Piacenza da padre romano (con origini umbre) e da madre napoletana. Ha studiato alla Sapienza di Roma, conseguendo la laurea in Lettere. Dopo un esordio poetico e la scrittura di una commedia, Psiche e i fiori di Ofelia (messa in scena a Roma nel teatro della Maddalena), ha collaborato per dieci anni a Il Messaggero, dove è stata assunta nel 1987. Nel 1989 è passata a Panorama. Ha poi collaborato alle pagine culturali de L'Unità e Il Foglio. Molte delle interviste del primo periodo giornalistico confluiranno in due libri, Le signore della scrittura (1984) e Fantasia&Fantastico (1986). Nel 1982 ha partecipato con Vincenzo Cerami, Beniamino Vignola, Paolo Repetti, Malcolm Skey, e altri scrittori più giovani all'avventura della Casa editrice Theoria (chiusa nel 1995).[1]
Risale al 1987 il suo primo romanzo cui seguiranno molti altri libri, articoli ed anche tre radiodrammi. Nel 1989, con Il catalogo dei giocattoli, è finalista al Premio Bergamo.[2] Nel 2003, con il libro La scrittrice abita qui, vince il Premio Letterario Basilicata[3] e il premio della Giuria (intitolato ad Anna Maria Ortese), nell'ambito del Premio letterario nazionale per la donna scrittrice Rapallo-Carige.[4]. Nel 2011, il libro di viaggio E in mezzo il fiume vince il Premio Alghero Donna.[5] Nel 2014 ha pubblicato una biografia su Marguerite Duras. Il suo libro La corsara, una biografia di Natalia Ginzburg presentato al Premio Strega 2018 da Biancamaria Frabotta,[6] è entrato nella finale del premio, classificandosi al terzo posto.[7]; un altro riconoscimento ottenuto da questo libro è il Premio Dessì per la narrativa 2018.[8]
I suoi libri sono stati tradotti in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Giappone, Polonia, Svezia, Romania, Slovenia e Serbia.[9]
Vive a Roma, con lunghi soggiorni in una casa nella campagna umbra, non lontana da Amelia, zona d'origine del padre.
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