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principessa di León Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Sancha Alfonso, Sancha anche in spagnolo, in asturiano, in aragonese, in portoghese e in galiziano, Sança, in catalano e Antsa in basco (1191 – Villafranca del Bierzo, 1243), fu regina de jure di León assieme alla sorella Dolce nel 1230.
Figlia del re di León Alfonso IX e di Teresa del Portogallo, figlia del re del Portogallo, Sancho I e di Dolce di Barcellona (1160-1198), figlia della regina di Aragona, Petronilla e del conte di Barcellona, Raimondo Berengario IV.
Il cronista, Rodrigo Jiménez de Rada, nel suo De Rebus Hispaniæ la elenca tra i figli di Alfonso IX e Teresa del Portogallo chiamandola Sancia, che al tempo in cui la cronaca veniva scritta, sia lei che il fratello Ferdinando erano già deceduti.
Per il fatto che i suoi genitori, cugini primi, si erano sposati senza la dispensa papale, il papa Celestino III, a causa di questo matrimonio aveva scomunicato i sovrani del León, aveva lanciato l'interdetto sul regno di León, e, nel 1194, aveva minacciato di dichiarare illegittimi i figli della coppia, Ferdinando, Sancha e Dolce. Così, nel 1195, i due coniugi si dovettero separare[1] e la madre, Teresa, dovette rientrare in Portogallo.
Nel 1198, il matrimonio fu annullato, per consanguineità[1] e sua madre, Teresa, nel 1200, si ritirò in convento a Lorvão[1].
Verso la metà del dicembre del 1197, suo padre Alfonso IX si sposò, in seconde nozze, con la cugina, Berenguela di Castiglia (1280-1246), figlia del re di Castiglia, Alfonso VIII e secondo le cronache di Alberic de Trois-Fontaines[4], dapprima il matrimonio fu accettato da parte della chiesa; poi in seguito, il neoeletto papa Innocenzo III fece pressione affinché il matrimonio fosse annullato e non avendo ottenuto alcun risultato, scagliò l'interdetto sui regni di León e Castiglia, minacciando di dichiarare illegittimi i cinque figli nati dalla coppia[1].
E, nel 1204, anche questo secondo matrimonio di suo padre, Alfonso IX, venne annullato, sempre per consanguineità, e Berenguela tornò in Castiglia e si fece suora nel monastero di Santa María la Real de Las Huelgas, a Burgos. Così Sancha si trovò ad essere la figlia maggiore dei sette figli viventi di Alfonso IX (nel frattempo la sorellastra Eleonora era morta).
Nel 1214 morì il fratello Ferdinando, erede al trono di León, a cui subentrò il fratellastro, Ferdinando.
Nello stesso anno, il fratello di Berenguela, Enrico I di Castiglia, di circa dieci anni, subentrò al padre Alfonso VIII di Castiglia sul trono di Castiglia e la reggenza fu affidata prima alla madre Eleonora d'Inghilterra poi, dopo la morte di quest'ultima alla sorella, Berenguela di Castiglia.
Si aprì allora un periodo turbolento di scontri tra la reggente, Berenguela e Álvaro Núñez de Lara, della potente famiglia dei Lara, appoggiato dalla nobiltà e sostenuto dai cavalieri dell'Ordine di San Giacomo[non chiaro] e dall'alto clero[1], che ebbe il sopravvento e governò in quegli anni come un vero re. Álvaro Nuñez de Lara, nel 1216, concordò con Alfonso IX il matrimonio di Enrico con Sancha.
Nel 1217, però Enrico I morì casualmente (giocando in un cortile fu colpito da una tegola caduta dal tetto), ed il matrimonio non poté essere celebrato.
La sua matrigna, Berenguela di Castiglia, successe ad Enrico sul trono di Castiglia, ma abdicò immediatamente a favore di suo figlio, Ferdinando che, contro la volontà del padre, Alfonso IX, lasciata la corte di León, divenne così il nuovo re di Castiglia come Ferdinando III.
Però Alfonso IX, che ambiva alla corona di Castiglia, perché nipote di Alfonso VII di León, che era re sia di León che di Castiglia, si proclamò re di Castiglia, come Alfonso IX[1], per diritto di marito e di padre, appoggiato dalla famiglia Lara e dagli altri nobili castigliani che avevano governato per conto di Enrico I di Castiglia, e dichiarò guerra al figlio. Non essendo riuscito a conquistare la Castiglia, fu costretto a patteggiare una tregua con l'ex moglie Berenguela, dove si impegnò a non portare più guerra alla Castiglia e nel contempo diseredò il figlio Ferdinando della corona del León, a favore di Sancha e sua sorella, Dolce.
Il padre, Alfonso IX cercò allora di combinare a Sancha il matrimonio con Giovanni di Brienne, ma la ex moglie, Berenguela si intromise nella trattativa e riuscì, nel 1222, a fare sposare Giovanni di Brienne con sua figlia, la sorellastra di Sancha, Berenguela di León.
Nel 1230, alla morte del padre, Sancha ereditò il regno di León, con la sorella Dolce I di León. La nobiltà appoggiò l'insediamento delle due sorelle, mentre il clero e l'aristocrazia erano contrari, avrebbero preferito che i regni di León e di Castiglia fossero riunificati sotto lo scettro del loro fratellastro, il re Ferdinando III di Castiglia.
Furono intavolate delle trattative che, condotte dalle due ex mogli di Alfonso VIII di León, Berenguela di Castiglia, madre di Ferdinando e Teresa, madre di Sancha e di Dolce, che a nome dei rispettivi figli, firmarono il Tratado de las Tercerías, dove dietro un cospicuo indennizzo la due regine abdicarono a favore del fratellastro, che poté finalmente riunire sotto un'unica corona i regni di León e di Castiglia.
Dopo aver abdicato Sancha si ritirò nel monastero di Villabuena del Bierzo (vicino a Villafranca del Bierzo), dove rimase fino alla sua morte che la colse nel 1243.
Sancha fu tumulata nel monastero di Villanueva del Bierzo.
Sancha non ebbe alcuna discendenza.
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