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Un salut d'amor[1] (lettera d'amore, lett. saluto d'amore) o (e)pistola è una forma di poesia lirica occitana dei trovatori, scritta a mo' di lettera da parte di un amante per la sua amata nel solco della tradizione dell'amor cortese. Alcune canzoni conservate nei canzonieri italiani del Quattrocento e Cinquecento sono classificate nelle rubriche come saluts (o termini equivalenti), ma il salut non è considerato come un genere dai grammatici occitani medievali. I trovieri copiavano lo stile della canzone occitana in francese antico come salut d'amour. Restano un totale di diciannove saluts occitani e dodici di francesi,[2] insieme ad alcuni altri esempi catalani (salutació amorosa).
La forma poetica probabilmente deriva dalla lettera d'amore latina, attraverso un rimescolamento dall'ars dictandi e la prima canso occitana. Lo studioso occitano Pierre Bec ipotizza che il salut fosse tripartito, possedendo un'introduzione, un corpo e una conclusione. Christiane Leube crede che la divisione in cinque parti latina di salutatio, captatio benevolentiae, narratio, petitio, e conclusio formino la base del salut, ma che la salutatio e la captatio si fondono in un unico segmento e la conclusio viene meno rigidamente delineata. Dietmar Rieger considera il salut, più che una lettera, una variante della canso, concepita non per essere cantata in un'esecuzione canora ma per essere letta. I saluts occitani non hanno stanze o ritornelli, contrariamente a molti di quelli francesi (salut à refrains). Strutturalmente sono di solito distici rimati ottonari, ma alcuni sono senari, mentre Raimon de Miraval ha scritto un salut eterometrico.[3] Spesso terminano con un verso di una sola parola, non rimato con nessuno dei precedenti, che dà il destinatario: Domna o Dompna.[4]
Il primo salut d'amor è stato probabilmente Domna, cel qe'us es bos amics, scritto da Raimbaut d'Aurenga che servì da modello a molti trovatori successivi.[5] Arnaut de Mareuil ha scritto cinque saluts, più di chiunque altro, e Don Alfred Monson lo incorona maître incontesté du salut ("maestro incontestato del salut").[3] Questi serviranno da modello per Amanieu de Sescars, che scrisse due saluts precisamente databili al 1278 e al 1291. Falquet de Romans scrisse un salut d'amor (epistola nella rubrica) di 254 versi. Il solo autore donna di un salut fu Azalais d'Altier. I suoi 101 versi di distici rimati vennero concepiti per la riconciliazione di due amanti ed erano rivolti a una donna, forse Clara d'Anduza. In francese il solo autore nominato di un salut con ritornelli è Philippe de Rémi.
Il Destret d'emors mi clam a vos è un lungo salut catalano anonimo di 708 versi.
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