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attrice italiana (1934-2013) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Rossana Podestà, nome d'arte di Carla Dora Podestà (Tripoli, 20 giugno 1934 – Roma, 10 dicembre 2013[1]), è stata un'attrice italiana, attiva principalmente fra gli anni cinquanta e gli anni settanta.
Nata a Tripoli nel 1934 con il nome di Carla Dora perché i suoi genitori, nativi di Portovenere, erano andati a vivere lì e suo padre fu sindaco di Tripoli[senza fonte]. Appena sedicenne venne scoperta dal regista Léonide Moguy durante l'allestimento del cast per il film Domani è un altro giorno (1951); sarà questo l'inizio di una carriera durante la quale girerà una sessantina di pellicole, sia in Italia che all'estero. In Messico interpretò, alcuni anni dopo, il film La rete (1954) di Emilio Fernández, che la fece conoscere anche in America Latina.
Forte di un fisico da pin-up, divenne una ragazza-copertina degli anni sessanta, dopo aver preso parte a film del filone del neorealismo "rosa" (diretta da Valerio Zurlini, Mario Monicelli e Steno), apparve anche in film storico-mitologici, specializzandosi nel ruolo di "regina del peplum". Interpretò così il ruolo di Nausicaa nel film Ulisse (1954) di Mario Camerini e venne scelta da Robert Wise per il ruolo di protagonista nel kolossal Elena di Troia (1956), superando la concorrenza di Elizabeth Taylor, Lana Turner e Ava Gardner. L'interpretazione le diede notorietà internazionale.
Fra le sue altre interpretazioni, quella di "femme fatale" in Sodoma e Gomorra (1961) di Robert Aldrich, in 7 uomini d'oro (1965) e Il grande colpo dei 7 uomini d'oro (1966), due film prodotti e diretti dal marito, il regista Marco Vicario, e nell'intellettualistico Le ore nude (1964). Fu poi la volta delle numerose commedie erotiche degli anni settanta, come Paolo il caldo (1973), Il prete sposato (1970), L'uccello migratore (1972). Nel marzo 1978 posò nuda per l'edizione italiana di Playboy[2][3].
Il suo ultimo film fu Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci, uscito nel 1985.
Il 10 dicembre 2011 fu ospitata al Jardin de l'Ange di Courmayeur per la presentazione in anteprima del numero speciale di "Epoca" dedicato a Walter Bonatti.[4][5], in quello stesso anno portò alla ribalta della cronaca[6] il fatto che non le era stato permesso di assistere il compagno morente in quanto non sposati[7][8]. Il 5 settembre 2012, a un anno di distanza dalla morte del compagno, pubblicò il libro Walter Bonatti. Una vita libera.
Morì il 10 dicembre 2013 all'età di 79 anni al Policlinico Umberto I di Roma, dopo un intervento per l'asportazione di un tumore benigno al cervello. Seguendo le sue volontà, i figli autorizzarono la donazione del fegato e delle cornee[9][10]. È sepolta presso il piccolo cimitero di Portovenere che si trova a picco sul mare, nella tomba di famiglia, dove nel 2011 era stata deposta l'urna con le ceneri di Walter Bonatti.[11][12]
Nell'agosto del 1953 sposò l'attore e regista Marco Vicario, dal quale ebbe due figli: Stefano (1953) e Francesco (1959). Divorziata da Vicario, si ritirò dalla carriera cinematografica, alla metà degli anni ottanta, col compagno Walter Bonatti, alpinista ed esploratore. Da allora si alternò tra l'appartamento di Roma, la villa all'Argentario e la casa di Dubino (SO).
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