Rescaldina
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Rescaldina è un comune italiano di 14 246 abitanti[1] della città metropolitana di Milano in Lombardia.[4]
Rescaldina comune | |
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La Piazza della Chiesa nel dicembre 2023 | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Città metropolitana | Milano |
Amministrazione | |
Sindaco | Gilles Andrè Ielo (Vivere Rescaldina, centro-sinistra) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 10-06-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 45°37′N 8°57′E |
Altitudine | 225 m s.l.m. |
Superficie | 8,03 km² |
Abitanti | 14 246[1] (01-01-2024) |
Densità | 1 774,1 ab./km² |
Frazioni | Ravello, Rescalda |
Comuni confinanti | Castellanza (VA), Cerro Maggiore, Cislago (VA), Gerenzano (VA), Gorla Minore (VA), Legnano, Marnate (VA), Uboldo (VA) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 20027 |
Prefisso | 0331 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 015181 |
Cod. catastale | H240 |
Targa | MI |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 480 GG[3] |
Nome abitanti | rescaldinesi |
Patrono | san Bernardo abate |
Giorno festivo | 20 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Rescaldina nella città metropolitana di Milano | |
Sito istituzionale | |
I toponimi Rescalda e Rescaldina, hanno origini incerte. Il toponimo Rescaldina è diminutivo di Rescalda, che popolarmente viene rintracciato nella voce verbale riscalda, come a significare che la cittadina sia più calda delle altre. Tuttavia l'etimologia degli studiosi indica un nome composto, come prima parte un derivato del latino robur, che significa "Quercia" o "rovere" e dal vocabolo longobardo Scalta, che significa "Macchia d'alberi, Area boschiva". Dunque il nome, formatosi intorno alla prima età medievale, significherebbe "Bosco di querce e roveri".[5]
Il territorio di Rescaldina reca la sua prima traccia della presenza umana all'epoca romana, grazie ad un'ara in pietra che riportava probabilmente una simbologia religiosa. Probabilmente l'ara fu collocata lungo la strada romana che percorreva la parte superiore del bordo della Valle Olona. Questa ara, rimasta per decenni all'ingresso del cimitero ora è collocata nel cortile della casa parrocchiale. Pare furono i monaci cistercensi a stabilire il primo insediamento agricolo permanente (la "grangia") nell'area dell'attuale comune, che col tempo crebbe in due distinti borghi rurali: Rescalda e Rescaldina.[6]
Nel 1570 Rescaldina venne elevata a parrocchia da Carlo Borromeo e inserita nella Pieve di Legnano. Gli abitanti di Rescalda, non trovando accolte le loro richieste per ottenere una parrocchia autonoma, costituirono una rendita per il mantenimento del sacerdote, fu stabilita quindi la parrocchia nel 1608 e inserita nella Pieve di Busto Arsizio. La costituzione di questa rendita autonoma consentì agli abitanti di Rescalda di acquisire il diritto di eleggere il parroco, privilegio mantenuto fino al Concilio Vaticano II, l'ultimo parroco infatti venne eletto nel 1959 (una delle ultime due parrocchie nella diocesi di Milano).[7]
Presenze di stemmi viscontei su due edifici rimandano alla leggenda sulla presenza di una residenza estiva del nobile casato, peraltro mai accertata, e comunque all'appartenenza di Rescaldina alla Signoria di Milano e al Ducato di Milano a partire dal XIII secolo.
Una delle più importanti famiglie del passato di Rescaldina fu quella dei Lampugnano (o Lampugnani), che dominò ed influenzò gli eventi del territorio per circa tre secoli a partire dal XIV secolo. Da ricordare il casato dei Melzi, che dalla casa patrizia di Legnano estendevano in Rescaldina numerosi possedimenti (la Casa della Curti Granda[8], loro residenza e i fabbricati a cortile in via Bossi e Legnano, attualmente di proprietà della fondazione Barbara Melzi). Il catasto teresiano definiva nel 1730 l'assetto del territorio, per la maggior parte ancora suddiviso e posseduto da nobili; nel censimento del 1807, Rescaldina contava 630 abitanti e Rescalda 272, dati statici rispetto a quelli che conosciamo del Cinquecento e del Settecento; allo stesso modo perdurava l'economia agricola di sussistenza che era già caratteristica dei secoli precedenti. Con l'unità d'Italia, Rescaldina e Rescalda vennero unificate con Rescaldina comune e Rescalda frazione.
Lo stemma è utilizzato dal comune anche se privo di formale decreto di concessione. Può essere blasonato: di rosso, al castello torricellato di un pezzo, d'oro, chiuso murato e finestrato di nero, al lupo uscente dalla cima della torre, pure d'oro. Ornamenti esteriori di Comune.[9]
Sebbene di invenzione moderna, raffigura un lupo che fugge da una torre, rappresenta infatti la fuga di Lupo da Limonta dalla prigionia nella torre di Rescaldina, posta in via Roma 7 che ancora conserva lo stemma visconteo. L'episodio è narrato da Tommaso Grossi nell'opera Marco Visconti[10] ambientata nel XIV secolo durante le contese tra Visconti e Sforza: Lupo da Limonta, scudiero di Ottorino Visconti, venne imprigionato e la fuga fu possibile grazie ad uno stratagemma; il giullare Tremacoldo chiese di partecipare alla giostra-torneo, cui in realtà si presentò, camuffato, Lupo che, balzato in sella al cavallo, invece di dirigersi lancia in resta contro la sagoma del saraceno si diede alla fuga.[11]
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Vicino al palazzo comunale è presente la chiesa dei Santi Bernardo e Giuseppe, risalente ai primi del Novecento; al suo interno ospita un crocifisso seicentesco e alcuni dipinti a olio.
Nella frazione di Rescalda, si erge la chiesa di Santa Maria Assunta, localizzata nella metà del novecento sui resti della precedente, risalente al 1300. All'interno è presente un'unica navata a base quadrangolare, tuttavia come per l'esterno, l'ambiente si sviluppa in forma triangolare, con un tetto dalle falde sensibilimente più pendenti retto da colonne triangolari a somiglianza di falsi archi.
A meno di un chilometro di distanza dalla chiesa di S. Maria Assunta, si erge la chiesa di San Giuseppe alla Pagana, edificata nel XVI secolo nella frazione di Rescalda, comune autonomo fino al 1869. Fino al XVII secolo la chiesetta era utilizzata dai contadini come avviso di arrivo della grandine[non chiaro], e la consacrazione è arrivata nel 1715. Citata anche tra I Luoghi del Cuore del FAI, nel complesso vi è un affresco di Madonna con Bambino attribuito a Bernardino Luini.[12]
Nella frazione di Ravello si trova il santuario della Madonna della Neve, progettato dall'architetto Vico Magistretti. I lavori di costruzione sono iniziati nel 1957 e si sono conclusi nel 1959; al suo interno si trova un affresco rinascimentale staccato dalla preesistente cappelletta votiva, abbattuta per far posto alla nuova costruzione. Nel santuario non viene celebrata messa, e viene utilizzato per la celebrazione di festività o eventi specifici.
Situata al centro della rotonda posta tra viale Kennedy e via Gramsci, la cappella si erge nel punto nel quale durante la seconda guerra mondiale era caduta una bomba, rimasta inesplosa.
La Corte della Torre Amigazzi, nota anche come Casa a corte della torre o Torre Amigazzi, è un edificio civile situato all'angolo di Via Silvio Pellico e via Antonio Gramsci. La Torre Amigazzi, è un simbolo storico della cittadina. Recentemente è stata al centro di un importante progetto di riqualificazione, che prevede il recupero conservativo dell’edificio e delle sue caratteristiche tipologiche, con l’introduzione di innovazione e qualità dell’abitare.
La Villa Rusconi-Clerici, nota comunemente come Villa Rusconi, è stata edificata all'angolo della piazza don Antionio Arioli con via Alberto da Giussano. Risalente al XVI secolo, la quale rientra tra i beni culturali della Lombardia. La villa presenta un impianto a blocco lineare affiancato verso nord dalla corte rustica e a sud dal giardino cintato.[13] Nel 2023 è stata sottoposta ad un progetto di riqualificazione, che prevedeva entro il 2024 il completo restauro e recupero della villa, per un costo totale di 852 836,87 euro.[14]
Edificata nel XVI secolo, il complesso della Cascina Pagana comprende anche la chiesetta di San Giuseppe. Il nome della cascina deriva probabilmente da un gruppo di contadini stabilitosi in villaggi sparsi e isolati. Contadini che presistevano nei culti "pagani", dalla parola "pagio", che significa "villaggio". Lì a partire dal VI secolo si sono stabiliti un gruppo di contadini "pagani", considerati il primo nucleo cittadino di Rescalda.
Edificata nel XIII secolo, la Curti Granda è stata utilizzata come abitazione dai Melzi durante la loro permanenza sul territorio.
Istituito nel 2005, il parco del bosco del Rugareto si estente nei comuni di Cislago, Marnate, Gorla Minore e Rescaldina, che comprendono un’entità ecologicamente omogenea e morfologicamente compatta, la cui superficie totale occupa circa 1270 ettari.[15]
Il bosco della Pace è un parco pubblico inaugurato nel 2016.
Abitanti censiti[16]
Nel 2023, gli stranieri residenti a Rescaldina sono 1285, ovverosia il 9% della popolazione totale. [17]
A Rescaldina viene organizzato ogni anno, nel periodo autunnale, il Palio delle contrade. L'evento vuole rievocare le vicende raccontate da Tommaso Grossi, associate alla tradizione e alla cultura del paese tanto da essere anche raffigurate nello stemma comunale: lo stemma infatti rappresenta un lupo che fugge dalla torre di un castello, e si tratta di un riferimento alla vicenda della fuga dello scudiero Lupo da Limonta dalla rocchetta di Rescaldina, così come raccontato da Tommaso Grossi nel romanzo storico Marco Visconti.[18] L'evento consiste in una rievocazione storica e vede come partecipanti le quattro contrade cittadine Torre, indicata con i colori rosso e blu, Croce, associata al verde e al giallo, Rescalda, rappresentata in bianco e rosso, e Ravello, a cui si fa riferimento con i colori bianco e azzurro.[19] La manifestazione è stata organizzata a partire dal 1968 fino al 1996, e poi nuovamente a partire dal 2018.[20]
A Rescaldina è presente la biblioteca comunale, edificata nel complesso della scuola elementare Dante Alighieri. La biblioteca è organizzata dentro uno stabile prefabbricato, che precedentemente era utilizzato come scuola materna.[21]
Sul territorio di Rescaldina sono presenti tre scuole dell'infanzia, due scuole primarie e due scuole medie.[22][23]
All'interno dell'azienda Bassetti è presente lo Zucchi Collection Museum, museo del tessile che espone al pubblico la più grande collezione al mondo di antichi blocchi per stampa a mano su tessuto: all'interno sono contenuti più di 56.000 blocchi, prodotti da artigiani inglesi, francesi e austriaci, 12.000 disegni e oltre 1.000 blocchi in rame per la stampa a cera.[24]
La principale testata giornalistica del comune di Rescaldina è il Partecipare. Nato nell'aprile del 1971, il giornale è gestito da un comitato di redazione, facente capo al comune, composto interamente da cittadini di Rescaldina.[25]
Dalla nascita alla fine del XIX sec. Rescaldina è stato un villaggio rurale basato sull'agricoltura di sussistenza.
L'azienda Bassetti, fondata a Milano nel 1830, inaugurò nel 1840 il suo primo stabilimento a Rescaldina[29]. In pochi decenni la fabbrica crebbe e nel 1908 la meccanizzazione dello stabilimento diede il via all'evoluzione dell'economia locale che nei primi decenni del XX divenne prevalentemente industriale nel settore tessile, poi con l'indotto per la manutenzione e la riparazione dei telai, nel settore metalmeccanico e successivamente metallurgico, specificatamente per la fusione della ghisa.
L'inaugurazione della tratta Saronno-Busto Arsizio il 5 ottobre 1887 la collega direttamente a Milano e a Novara con la ferrovia costruita dalla FNS, di cui Rescaldina è ancora la prima stazione dopo il nodo di Saronno verso Novara.
La ferrovia, gestita dal 1890 dalle Ferrovie Nord Milano (poi confluite in Trenord), e l'apertura il 21 settembre 1924 dell'autostrada dei Laghi contribuirono notevolmente allo sviluppo sia economico che sociale di Rescaldina.
La linea ferroviaria, raddoppiata negli anni '90 con l'introduzione dell'attuale stazione, collega Rescaldina direttamente all'aeroporto di Milano Malpensa.
La storia amministrativa del comune di Rescaldina dal 1946 ad oggi può essere suddivisa in due fasi: per i primi quarantanove anni si sono succeduti esclusivamente sindaci eletti dal consiglio comunale, mentre dal 1995 ad oggi i cittadini hanno la possibilità di eleggere il sindaco. La città, dal 1995, è stata amministrata prevalentemente da esponenti di centro-sinistra, con una parentesi tra il 2009 ed il 2014 in cui la città fu amministrata dal Sindaco Paolo Magistrali, di centro-destra.
A Rescaldina hanno sede tre società di calcio: la CARCOR (acronimo di Centro Addestramento Ragazzi Calcio Oratorio Rescaldina), fondata nel 1966,[31] l'AC Rescalda (fondata nel 1989)[32][33] e l'ACC Marnate Gorla, previa fusione con l'ACC Easy Team di Rescaldina, che occupa il centro sportivo di via Barbara Melzi dopo il fallimento della Rescaldinese nel 2018.[34][35] Tutte queste società hanno sempre militato nelle divisioni dilettantistiche a carattere territoriale.
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