Pigmento organico
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Un pigmento organico è un composto organico che viene disperso in un fluido o un materiale per conferirgli un colore. Al contrario del colorante, il pigmento non viene dissolto nel veicolo di applicazione o nel materiale da colorare.
Sono considerati pigmenti organici anche quelli, chiamati a volte lacche o toner, realizzati con coloranti organici resi relativamente insolubili precipitandoli con sali metallici o poliacidi complessi (es. acido fosfomolibdico) o fissando stabilmente dei coloranti organici su sostanze insolubili ( es. allumina, resine, copolimeri di stirene acrilato ). Il processo chimico con cui per mezzo di un mordente o un post-trattamento si fissa e rende stabile un colorante su del materiale ,ad esempio tessile, è di fatto un processo che converte la molecola solubile di un colorante in una molecola con le caratteristiche e proprietà di un pigmento.[1]
È stato stimato che il 25% della produzione mondiale di coloranti organici è destinata alla produzione del 5% della produzione mondiale di pigmenti.[2]
La linea di demarcazione tra coloranti e pigmenti organici tracciata dalla solubilità nel veicolo di applicazione non è netta.[1] I pigmenti di molte classi possono essere praticamente insolubili in un particolare medium, ma si dissolvono in una certa misura in un altro.
Nei pigmenti organici poi può esserci una parziale solubilità che dipende dal medium di applicazione e dalle condizioni di utilizzo, in particolare dalla temperatura di lavorazione.[3]
Importanti proprietà applicative dei pigmenti organici, come la forza colorante[4], la disperdibilità[5], la stabilità alla luce e la resistenza agli agenti atmosferici, sono spesso determinate dalla porzione di pigmento che si dissolve in misura minore nel veicolo in cui viene applicato.[3]
Anche i fenomeni di migrazione, chiamata anche sanguinamento, e ricristallizzazione, possono dipendere da una minima porzione del pigmento dissolta.[3]
Rientrano tra i pigmenti organici praticamente tutti i pigmenti biologici, chiamati pigmenti indipendentemente dalla loro solubilità, che hanno oggi un limitato utilizzo manifatturiero come pigmenti organici naturali.