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organo sessuale maschile dell'uomo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il pene è l'organo riproduttivo maschile e costituisce l'ultimo tratto delle vie urinarie.
Pene umano | |
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Organi genitali esterni maschili umani | |
Anatomia del Gray | (EN) Pagina 1247 |
Arteria | arteria dorsale del pene |
Vena | vena dorsale superficiale del pene |
Linfatici | linfonodi inguinali superficiali |
Identificatori | |
MeSH | A05.360.444.492 |
TA | A09.4.01.001 |
FMA | 9707 |
Il pene è una struttura cilindrica totalmente avvolta da cute costituita da una radice, che si trova compresa nel perineo, e di un corpo, che sporge pendulo all'esterno anteriore alla sinfisi pubica e allo scroto. La cute del pene è sottile e pigmentata, tanto da essere leggermente più scura del resto della cute del corpo, essa lo avvolge e lo ricopre formando a livello della corona del glande il prepuzio che ricopre il glande e mostra una struttura corrugata e pieghettata a livello del suo apice. Il prepuzio può non coprire completamente il glande. Lo strato cutaneo interno del prepuzio, di colore più chiaro (rosato) si fonde con la corona del glande. Posteriormente al corpo del pene una piega cutanea mediana dello strato cutaneo interno del prepuzio, il frenulo, si continua inferiormente con il rafe mediano della borsa scrotale sino nel perineo e di norma si rende sempre meno distinguibile, mentre superiormente è ben distinguibile e si attacca al glande terminando a livello dell'orifizio uretrale. A suoi lati è fiancheggiato da due lievi depressioni e al suo interno contiene una piccola arteria. Il glande è una struttura bulbare semiconica ricoperta dal prepuzio. La sua cute può andare dal rosato al violaceo, è piuttosto liscia e sulla faccia uretrale del pene è perforata dall'uretra che sbocca tramite l'orifizio uretrale, di forma ovale schiacciata e allungata. La cute del pene, sottile e lassa, è pigmentata come quella dello strato cutaneo esterno del prepuzio, vi si distinguono facilmente le vene dorsali superficiali del pene. Al di sotto della cute la fascia superficiale del pene (dartos) lo ricopre, si tratta di uno strato di tessuto connettivo lasso in cui si infiltrano fibre muscolari del muscolo dartos. Sotto la fascia superficiale i corpi cavernosi e lo spongioso sono avvolti dalla fascia profonda di Buck, di tessuto connettivo denso che si fonde con i rivestimenti dei tre corpi. Il pene è sostenuto dal legamento fundiforme, una struttura fibrosa ricca di elastina derivante dall'ultimo tratto della linea alba e costituita da due foglietti che decorrono ai lati e sotto il pene dove si fondono e dal legamento sospensore triangolare che origina dai legamenti della sinfisi pubica e si inserisce lateralmente alla fascia superficiale del pene.
Le arterie che irrorano il pene sono l'arteria perineale, l'arteria del bulbo del pene, l'arteria profonda del pene (cavernosa) e l'arteria dorsale del pene.
Le vene del pene sono principalmente la vena dorsale superficiale e la vena dorsale profonda del pene.
I linfatici della cute drenano nei linfonodi inguinali superficiali, quelli del glande drenano nei linfonodi inguinali profondi e negli iliaci esterni, quelli dell'uretra, del corpo spongioso e dei corpi cavernosi nei linfonodi iliaci interni.
L'innervazione dei corpi cavernosi deriva dai nervi cavernosi, rami del plesso pelvico contenenti sia fibre simpatiche sia parasimpatiche, che decorrono postero-lateralmente alla prostata, perforano la guaina fibrosa del pene e si distribuiscono a ciascun corpo cavernoso e all'uretra peniena. Le sue fibre simpatiche derivano dai mielomeri T11-L2 e la loro funzione principale è la vasocostrizione, la contrazione delle vescichette seminali, della prostata e l'eiaculazione. Le fibre parasimpatiche derivano dai mielomeri S2-S4 e sono funzionalmente vasodilatatrici. I nervi sensitivi sono i nervi dorsali del pene che decorrono al di sotto della fascia profonda di Buck, lateralmente a ciascuna arteria dorsale del pene.
Nell'uomo lo sviluppo del pene ha inizio nel periodo intrauterino (intorno alla VIII settimana) e si conclude nell'età puberale, verso il 15º anno d'età. Il suo accrescimento si concentra però principalmente in due fasi: la prima fra l'VIII e la XX settimana di gestazione e i primi tre mesi della vita neonatale; e la seconda durante l'età puberale.
Nella pubertà l'accrescimento del pene rappresenta uno dei caratteri sessuali maschili secondari ed è il periodo di maggiore accrescimento con un aumento di quasi tre volte le dimensioni rispetto a quelle prepuberali, in un periodo relativamente breve, che ha inizio intorno al 13º anno d'età e si arresta verso il 15/16º anno, in concomitanza della piena maturazione sessuale maschile.
Insieme all'accrescimento delle dimensioni del pene vi è anche la comparsa dei peli pubici.
La lunghezza media di un pene eretto è di 15 cm e il 95% degli uomini di tutto il mondo ha un pene lungo tra i 12 e i 18 cm[1], mentre la media europea si attesta tra gli 11 e i 15 cm[2], confermata anche da un ulteriore studio britannico[3].
Viene considerato micropene qualora la lunghezza del pene stesso sia inferiore di almeno 2,5 deviazioni standard rispetto alla media del pene per quella determinata età del paziente. Generalmente le cause sono imputabili a difetti ormonali[4].
I corpi cavernosi internamente sono formati da un labirinto di trabecole di collagene, elastina e muscolatura liscia che conferiscono loro un aspetto simile a quello di una spugna; al loro interno sono accolti numerosi capillari e piccoli nervi. La superficie trabecolare che si affaccia agli spazi cavernosi, cioè gli spazi vuoti (allo stato flaccido) tra le numerose trabecole, è ricoperta da endotelio. Durante l'erezione gli spazi cavernosi si riempiono di sangue. Il corpo spongioso presenta una struttura simile a quella del cavernoso, ma gli spazi cavernosi sono più ampi e anastomizzati tra loro e le trabecole possiedono, come nel cavernoso, uno strato endoteliale a contatto con lo spazio. Attorno all'uretra peniena si aprono i dotti delle piccole ghiandole mucose parauretrali (di Littre). Sia i due corpi cavernosi sia il corpo spongioso sono immersi in vivo in uno strato di tessuto connettivo fibroso denso che poi più esternamente danno origine alla tonaca albuginea. Le tonache albuginee dei corpi cavernosi e del corpo spongioso differiscono per composizione, infatti quella che ricopre il secondo è più sottile, biancastra ed elastica rispetto a quella che ricopre i primi, è inoltre più ricca di cellule muscolari lisce. In sezione l'uretra, che perfora il corpo spongioso, ha un lume stellato o irregolare. Esternamente alla tonaca albuginea vi è uno strato di ipoderma (tessuto connettivo lasso) ricco di vasi sanguigni, che permette al pene di muoversi liberamente rispetto alle strutture sottostanti. Lo strato più superficiale è la cute, che nella porzione prossimale è ricca di follicoli piliferi, mentre ne è priva nella porzione distale, sul prepuzio e sul glande. La superficie interna del prepuzio e della corona del glande è ricca di ghiandole sebacee che secernono smegma.
Sin dalle culture più antiche il pene ha assunto una forte importanza in quanto simbolo di fertilità utilizzato anche in cerimonie religiose per propiziare la capacità riproduttiva di uomini e bestie, ad esempio nel paganesimo romano era venerato il dio Priapo caratterizzato da un enorme fallo.
Sul pene possono essere applicati piercing e può essere modificato come forma di body art. I piercing più comuni sono il Prince Albert, l'Apadravya, l'Ampallang e altri. Esistono altre modifiche fisiche al pene, ad esempio il tatuaggio.
Ci sono però forme più estreme di body art, le più gravi tra queste sono la subincisione e la biforcazione del glande. Trovato in aborigeni australiani, è stato adottato da alcuni uomini anche in Europa e in America.
Pene ricurvo: Il pene curvo è un problema più psicologico che reale, che nella quasi totalità dei casi viene risolta con l'aiuto di un buono psicologo, rispetto all'intervento chirurgico. Solo in taluni casi estremi è realmente necessario l'intervento chirurgico. In tali casi si è infatti riscontrata una curvatura ad arco tanto accentuata da creare dolori durante la penetrazione, tanto incidenti da rendere comunque possibile l'orgasmo. L'intervento di raddrizzamento del pene si effettua in anestesia totale e non presenta particolari difficoltà.
Esistono malformazioni congenite del pene per difetto o per eccesso, come ad esempio:
È un'anomalia congenita dovuta a un incompleto sviluppo dell'uretra. Il meato urinario può essere situato in posizioni diverse del corpo del pene, dalla sua abituale posizione all'apice del glande sino al perineo, nei pressi dello scroto (ipospadie glandulari peniene distali, medio-peniene, peniene prossimali, scrotali o perineali).[6][7]
Un'anomalia equivalente all'ipoplasia è l'epispadia, dove la malformazione non si verifica nella parte inferiore del pene, ma nella parte superiore.
Durante lo sviluppo del pene possono sorgere difetti alle fasce di rivestimento del pene che ne causano una rotazione fino a 90° o più. Questa torsione può svilupparsi in tutte le direzioni senza differenza, ma se rientra nei 45° non vi è alcun problema.
Malformazione in cui la cute dello scroto si estende sulla parte inferiore del corpo del pene, in maniera tale da creare, in casi estremi, difficoltà per il coito.[senza fonte]
La fimosi è una malformazione congenita abbastanza diffusa in cui il restringimento dell'orifizio prepuziale impedisce alla pelle di scorrere sul glande e scoprirlo. In molti casi si interviene con una leggera circoncisione.
La parafimosi, invece, è una malformazione in cui l'anello prepuziale è così stretto che una volta retratto non può essere più riportato avanti e strozza il glande impedendo il deflusso sanguigno.
L'indurimento plastico del pene o induratio penis plastica è una malattia descritta per la prima volta dal medico francese de Peyronie nel 1743, che determina un incurvamento del pene in erezione dovuto alla comparsa di una placca fibrosa che ostacola meccanicamente l'espansione dei corpi cavernosi.
Da non confondersi con l'indurimento plastico del pene è, invece, l'osso penieno, una rara malattia nella quale il setto tra i corpi cavernosi è calcificato e determina dolori nell'erezione con conseguente difficoltà di coito.
Tra i tumori che colpiscono il pene si ricordano:
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