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imprenditore, politico ed ex tennista qatariota Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nasser Al-Khelaïfi (in arabo ناصر بن غانم الخليفي?; Doha, 12 novembre 1973) è un imprenditore, dirigente sportivo, politico ed ex tennista qatariota, presidente del Paris Saint-Germain e dell'European Club Association.
Nasser Al-Khelaïfi | |||||||||||||||||||
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Al-Khelaïfi nel 2014 | |||||||||||||||||||
Nazionalità | Qatar | ||||||||||||||||||
Altezza | 180 cm | ||||||||||||||||||
Peso | 73 kg | ||||||||||||||||||
Tennis | |||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||
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1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | |||||||||||||||||||
È l'attuale presidente e amministratore delegato di beIN Media Group, il presidente del fondo sovrano Qatar Investment Authority, presidente della Federazione Qatariota di Tennis[1] (QTF) e vicepresidente della Federazione Asiatica di Tennis (ATF), dal 2006 è stato il direttore di Al Jazeera Sports oltre ad essere l'attuale presidente del Paris Saint-Germain militante nella Ligue 1, e del FC Miami City club di calcio con sede a Miami in Florida che milita nel campionato della PDL/USL americana.
Sotto la sua guida il fondo sovrano ha investito miliardi in imprese britanniche e non solo. Possiede grandi quote di Barclays, Sainsbury's, Harrods, Volkswagen, Walt Disney, Heathrow Airport, Siemens e Royal Dutch Shell;[senza fonte] possiede inoltre una quota del famoso Shard London Bridge.
Tramite il fondo sovrano, con un patrimonio da più di 60 miliardi di dollari, è proprietario anche della squadra di calcio del PSG, del piano di sviluppo Porta Nuova, dello storico Hotel Gallia a Milano, di molti complessi alberghieri turistici della Costa Smeralda in Sardegna e dell'ex ospedale San Raffaele di Olbia[2].
Nel novembre 2013 è stato nominato Ministro senza portafoglio dal nuovo emiro Tamim bin Hamad al-Thani.
Nel 2011, dopo l'acquisto della maggioranza del Paris Saint-Germain da parte della Qatar Investment Authority, Nasser Al-Khelaïfi viene nominato presidente del club. Al-Khelaïfi presenta un piano quinquennale con lo scopo di portare la squadra di Parigi in cima alla Francia e ai vertici internazionali del calcio. Negli anni successivi, sotto la sua presidenza, il club parigino conquista dieci campionati francesi (dal 2012-13 al 2015-16, dal 2017-18 al 2019-20, nel 2021-22 nel 2022-23 e nel 2023-24), sei Coppe di Francia (dal 14-15 al 2017-18, nel 2019-20 e nel 2020-21), sei Coppe di Lega francesi (dal 2013-14 al 2017-18 e nel 2019-20), e nove Supercoppe francesi (dal 2013 al 2019, nel 2020 e nel 2022), oltre a raggiungere, per la prima volta nella storia del club, la finale della UEFA Champions League nel 2019-20.
Il 20 aprile 2021 viene confermato nel Comitato Esecutivo dell'UEFA, insieme a Rummenigge e in quota ECA,[3] dopo essersi detto contrario al progetto di una Superlega calcistica europea; il giorno seguente viene eletto presidente dell'ECA al posto del dimissionario Andrea Agnelli.[4]
Nel giugno del 2022 viene assolto per la seconda volta dall’accusa di corruzione nell'attribuzione dei diritti televisivi della Coppa del Mondo 2022 in Qatar. Secondo l'accusa, avrebbe consentito al segretario generale della FIFA Jerome Valcke, prosciolto anch’egli in questo caso ma condannato in un’altra inchiesta, di utilizzare gratuitamente una villa in Sardegna.[5]
Nel febbraio del 2023 viene indagato in Francia con l’accusa di rapimento e tortura sulla base della testimonianza del lobbista franco-algerino Tayeb Benabderrahmane che sostiene di essere stato rapito e torturato in Qatar nel 2020, poiché in possesso di documenti riguardanti l'assegnazione del Mondiale 2022 e di diritti tv che avrebbero potuto compromettere la posizione di Al Khelaifi.[6]
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