Museo diocesano (Agrigento)
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L’ex Museo Diocesano (il Museo ora è stato allestito nelle Sale del vicino Palazzo vescovile http://www.museodiocesanoag.it/) è stato progettato dall'architetto museografo Franco Minissi[1], su commissione dell'allora Vescovo di Agrigento Mons. Giovanni Battista Peruzzo. Realizzato tra il 1958 e il 1963, demolendo il circolo didattico cattolico San Gerlando, il museo viene aperto al pubblico nel '64,[2] ma svolge la propria funzione per un brevissimo periodo, due anni circa, poiché nel '66, a causa della frana verificatasi lungo il versante sud-ovest del centro storico della città, viene precauzionalmente chiuso e la sua collezione collocata nel Museo archeologico di San Nicola e nei locali del vicino Palazzo Arcivescovile.
Edificio ex Museo Diocesano Franco Minissi | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Agrigento |
Indirizzo | Piazza Don Minzoni e Via Duomo, 96, 92100 Agrigento (AG) |
Coordinate | 37°18′49.37″N 13°34′29.88″E37°18′49.37″N, 13°34′29.88″E |
Caratteristiche | |
Apertura | 1964 |
Visitatori | 17 918 (2018) |
Sito web | |
Oggi il Museo Diocesano ha la sede centrale e principale nella città di Agrigento e altre sedi espositive, con mostre permanenti, diffuse sul territorio della Diocesi. Il Museo diffuso di Agrigento, che custodisce i Tesori della Cattedrale, rappresenta certamente l’entità storicamente più importante: della storia della Chiesa locale, dei suoi riti e tradizioni religiose, liturgiche e cultuali, degli sviluppi della cultura del territorio nei secoli, con particolare riferimento alle forme artistiche assunte nel tempo. Costituisce un prezioso strumento per promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e, al contempo, per valorizzare e divulgare la storia della religiosità agrigentina. Il Museo Diocesano è parte originante del Mudia che ad Agrigento è costituito dal percorso museale a cielo aperto con i siti del centro storico Cattedrale, Museo Diocesano, Chiesa Maria dei Greci, San Lorenzo.
Con i diversi Poli espositivi, Mudia_Agrigento, Mudia_Aragona, Mudia_Sambuca di Sicilia, il museo diffuso permette di custodire e valorizzare il patrimonio ecclesiastico senza sradicarlo dal territorio e dalla comunità per il quale è stato pensato, progettato e realizzato. La comunità non viene privata del suo patrimonio artistico e dei suoi oggetti cultuali, potendoli valorizzare ancora per la catechesi e, all’occorrenza, per la liturgia.