Monte Velino
montagna italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
montagna italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Monte Velino (2 487 m s.l.m.) è la cima più elevata del gruppo montuoso Sirente-Velino e dell'omonimo massiccio (gruppo montuoso del monte Velino)[1][2], situato nei pressi del confine geografico dell'Abruzzo nord-occidentale (Marsica) con il Lazio orientale (Cicolano), tra la piana del Fucino e le valli dell'Aterno e del Salto. È affiancato dalle montagne della Duchessa a nord-ovest e dal massiccio del monte Sirente a sud-est, dal quale è separato dall'altopiano delle Rocche. Inserito tra i siti di interesse comunitario dell'Abruzzo è compreso all'interno del parco naturale regionale Sirente-Velino[3], al cui interno è istituita anche la riserva naturale Monte Velino.
Monte Velino | |
---|---|
Le "cime gemelle" innevate (Monte Velino a sinistra e Monte Cafornia a destra) | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Altezza | 2 487 m s.l.m. |
Prominenza | 1 385 m |
Catena | Appennino abruzzese |
Coordinate | 42°08′49.55″N 13°22′52.89″E |
Mappa di localizzazione | |
L'origine del nome è incerta; stando a una supposizione deriverebbe dai termini marsi Vel e inu (sorgente, fiume, lago)[4] e rivelerebbe l'imponenza del monte e la presenza sottostante di acqua; il toponimo indicherebbe dunque il dominio della montagna su quello che fu il lago Fucino.
Il Velino è un monte brullo e sassoso con scarsa vegetazione ai suoi piedi su tutti i versanti, non solcato da strade, con un perimetro di oltre venti chilometri, a cui è affiancato a sud-est il monte Cafornia di poco più basso (2 424 m s.l.m.). Solcato a nord-ovest dalla valle di Teve che lo separa dalle montagne della Duchessa ai confini con il Lazio e a sud-est dalla valle Majelama che lo separa dal gruppo dei monti della Magnola ed ancora più ad est i monti di Campo Felice e il gruppo montuoso di Monte Ocre-Monte Cagno, si caratterizza per la presenza di dirupi e brecciai e per un aspetto desolato e lunare; i versanti sud e sud-ovest digradano in un ripido pendio fino al fondovalle marsicano, mentre il versante nord e nord-ovest presenta numerosi circhi glaciali e una maggiore asprezza geomorfologica[5][6].
Diversi sono i percorsi che portano in vetta. Ognuno di essi deve comunque coprire un dislivello importante a partire dal fondovalle posto a circa 800 metri di quota. Tra i principali percorsi ci sono le vie direttissime che partono dal comune di Massa d'Albe e risalgono i ripidi pendii di sud-ovest con l'immancabile difficoltà alpinistica, tra questi figura il sentiero di Fonte Canale che dal borgo di Forme consente di raggiungere il rifugio Casale da Monte, la valle Majelama e la valle Genzana, due depressioni divise dal crinale di Costa Stellata, mentre più a nord si trova la cresta di Vena Stellante. La rete sentieristica permette di proseguire, oltre il rifugio montano Telespazio, verso il vallone, colle-sella Il Bicchero, l'omonimo monte, Punta Trento e Punta Trieste. Il rifugio Vincenzo Sebastiani è situato a 2 102 m s.l.m. al Colletto di Pezza[7].
Percorsi meno ripidi, ma più lunghi, risalgono oltre il vallone della Chiave e il vallone dell'Orso da Rosciolo dei Marsi o la valle di Teve aggirando il massiccio fino al Colle dell'Orso raggiungibile anche dal versante nord, oppure salendo dal monte Rozza e il monte Sèvice. Il rifugio denominato "Capanna di Sèvice" è situato a quota 2 119 m s.l.m. appena sotto l'omonima vetta. Altri accessi provengono dal versante nord-est di Campo Felice (Monti di Campo Felice) e dai piani di Pezza, rimontando sempre verso il Colle dell'Orso.
Dalla sommità del Velino è possibile ammirare tutto il bacino del Fucino, sul quale si affaccia in modo imponente. La posizione centrale all'interno dell'Appennino centrale e la quota elevata fa sì che, in una panoramica a 360°, si possano osservare tutti gli altri massicci e i gruppi montuosi dell'Appennino laziale-abruzzese: dal Terminillo ai monti Sibillini, dai monti della Laga al Gran Sasso, dal monte Sirente alla Maiella, dai monti Marsicani ai monti Ernici, dai monti Cantari ai monti Simbruini o ai monti Carseolani. Nelle giornate più limpide si può addirittura arrivare a vedere i due mari che racchiudono a est e a ovest la penisola italiana.
La parte sommitale del Velino è visibile anche da Roma, specie nelle giornate invernali limpide in cui appare innevato, soprattutto dai quartieri ovest e sud della Capitale fino al Gianicolo.
La riserva naturale Monte Velino è una riserva naturale orientata situata nel gruppo del monte Velino, nei territori comunali di Magliano de' Marsi e Massa d'Albe, in provincia dell'Aquila, istituita nel 1987 ed interamente compresa nel parco naturale regionale Sirente-Velino. Con una superficie di 3 550,00 ettari confina a nord con la riserva regionale Montagne della Duchessa, situata nella limitrofa provincia di Rieti.
A Magliano de' Marsi si trova la sede del museo dell'uomo e della natura, dedicato alla biodiversità dell'area protetta.
Presenta una flora ed una fauna di grande interesse naturalistico: nelle zone più elevate si può trovare una flora da tundra alpina con silene aculee e viole magellense: sulle quote più elevate sono presenti diverse varietà di ginepro; non mancano uva ursina, dafne alpina, tasso barbasso e varie specie di genziana.
La fauna è simile da quella degli altri monti dell'Appennino centrale; sono scomparsi i grandi mammiferi (anche se di passaggio è segnalato l'orso marsicano), mentre sono presenti il lupo appenninico e il cinghiale; il corvo imperiale e il grifone sono stati reintrodotti negli anni novanta dal Corpo forestale dello Stato[8].
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.