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dicastero del Governo Italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Ministero della cultura (MiC) è un dicastero del governo italiano. È preposto alla tutela della cultura e dello spettacolo e alla conservazione del patrimonio artistico, culturale e del paesaggio. Nato nel 1974 come Ministero per i beni culturali e ambientali, negli anni ha assunto diverse denominazioni.
Ministero della cultura | |
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Sede del Ministero al Collegio Romano | |
Sigla | MiC |
Stato | Italia |
Tipo | Ministero |
Direzioni generali |
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Istituito | 1974 |
da | Governo Moro IV |
Ministro | Alessandro Giuli (Indipendente di destra) |
Sottosegretari | |
Bilancio | 1 miliardo e 563 milioni di euro all'anno[1] |
Sede | Collegio Romano, Roma |
Indirizzo | Via del Collegio Romano, 27 |
Sito web | www.cultura.gov.it/ |
L'attuale ministro è Alessandro Giuli, in carica dal 6 settembre 2024.
L'attuale dicastero nacque dallo scorporo dal Ministero della pubblica istruzione con la denominazione di "Ministero per i beni culturali e l'ambiente", istituito nel 1974 dal governo Moro IV[2] e di lì a poco ribattezzato "Ministero per i beni culturali e ambientali".[3] Il primo titolare del dicastero fu Giovanni Spadolini (vedi Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo della Repubblica Italiana per la citazione degli altri ministri incaricati dall'istituzione ad oggi).
Il nuovo ministero, programmaticamente definito "per" i beni culturali, a rimarcare la volontà di creare un organo prevalentemente tecnico, raccolse, in buona parte, le competenze e le funzioni in materia che erano prima del Ministero della pubblica istruzione, quali le antichità e le belle arti, le accademie e le biblioteche. A queste competenze e funzioni se ne aggiunsero alcune del Ministero dell'interno, come gli archivi di Stato, e della Presidenza del Consiglio dei ministri, come la discoteca di Stato, l'editoria libraria e diffusione della cultura.
Nel 1998[4] fu poi istituito il "Ministero per i beni e le attività culturali", che raccolse tutte le precedenti competenze e funzioni, alle quali vennero aggiunte: la promozione dello sport e della impiantistica sportiva e la promozione delle attività dello spettacolo in tutte le sue espressioni. L'anno successivo la riforma Bassanini[5] confermò il dicastero riorganizzandone la struttura, e anticipandone l'entrata in vigore dal 2001, rispetto alla generalità degli altri ministeri.
Nel 2006, col governo Prodi II le competenze dello sport vennero assegnate al nuovo Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Anche la promozione del turismo, precedentemente affidata al Ministero dello sviluppo economico, venne affidata alla Presidenza, presso il nuovo Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, tuttavia la responsabilità di questa struttura venne affidata al ministro per i beni e le attività culturali Francesco Rutelli, che era anche vicepremier. Col governo Monti il dipartimento venne unificato a quello per gli affari regionali e all'ufficio per lo sport creando il Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport.
Nel 2013 il governo Letta affida al ministro Massimo Bray la competenza sul turismo, e il ministero assume dunque la denominazione di "Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo".[6] Tale delega è stata mantenuta sotto i successivi governi Renzi, Gentiloni e Conte II, con la sola eccezione del governo Conte I, durante il quale è stata affidata al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nel 2021, con il governo Draghi, la competenza sul turismo viene affidata ad un nuovo ed apposito Ministero del turismo: di conseguenza, la denominazione del dicastero passa da "Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo" a "Ministero della cultura". Dal 22 ottobre 2022 al 6 settembre 2024 il ministro era Gennaro Sangiuliano, sostituito da Alessandro Giuli.
Nel 2023, in seguito all'eccessivo sfruttamento del Teatro greco di Siracusa, la Consulta di Filologia classica ha promosso una lettera di denuncia per la salvaguardia dell'antico Teatro greco di Siracusa. L'appello alla tutela del teatro, indirizzato al Ministro Gennaro Sangiuliano e ad altri enti di governo, ha creato un ampio dibattito pubblico sulla salvaguardia e tutela dei Beni Culturali[7]
Ministero per i beni culturali e ambientali | |
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Ministero per i beni e le attività culturali | |
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Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo | |
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Ministero per i beni e le attività culturali | |
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Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo | |
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Ministero della cultura (attuale denominazione) | |
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La struttura organizzativa del dicastero è piuttosto complessa, ed è stata oggetto di ripetute modifiche. La struttura ministeriale dispone di uffici di diretta collaborazione del ministro e uffici propri del dicastero, a livello centrale, nonché di uffici periferici.
A partire dal 5 febbraio 2020 la struttura del Ministero è conformata a quanto pubblicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana 2 dicembre 2019, n. 169. In precedenza, la struttura organizzativa e amministrativa del Ministero era regolata dal Decreto del presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, finché nel 2014 non è stato applicato un nuovo regolamento[8]. I regolamenti precedenti erano il Decreto del presidente della Repubblica 10 giugno 2004, n. 173 e il Decreto del presidente della Repubblica 28 settembre 2000, n. 441
L'organizzazione dell'amministrazione è stata inoltre interessata dalla Legge 24 giugno 2013, n. 71 che ha affidato le competenze del turismo al Ministero, con l'istituzione della Direzione generale per le politiche del turismo. Questa struttura fu oggetto di revisione ad opera del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana 29 agosto 2014, n. 171[9].
Sono uffici di diretta collaborazione i seguenti:
Secondo quanto statuito dal Regolamento di organizzazione DPCM 169/2019, questa è l'attuale struttura del Ministero che vede attivo un Segretariato generale e, dopo la soppressione[10] della Direzione generale Turismo che dal 2021 è divenuta Ministero del Turismo, undici direzioni generali:
Il Segretariato generale, assicura il coordinamento e l'unità dell'azione amministrativa, elabora le direttive, gli indirizzi e le strategie concernenti l'attività complessiva del Ministero, coordina gli uffici e le attività del Ministero, vigila sulla loro efficienza e rendimento e riferisce periodicamente al Ministro gli esiti della sua attività. Il Segretario generale coordina inoltre le direzioni generali centrali e gli uffici dirigenziali generali periferici del Ministero ed è responsabile direttamente nei confronti del Ministro dell'attività di coordinamento e della puntuale realizzazione degli indirizzi impartiti dal ministro. Da aprile 2024 il Segretario generale è Mario Turetta.[12][13]
Il Segretariato generale è organizzato in otto servizi[14]:
Inoltre, il DPCM 2 dicembre 2019 n. 169, così come modificato dal DPCM 24 giugno 2021, n. 123, ha istituito, fino al 31 dicembre 2026, l’Unità di Missione per l’attuazione del PNRR. Il Segretariato Generale coordina le iniziative e le attività connesse all’attuazione del PNRR, per la parte di competenza del Ministero.[15]
Operano presso il Ministero, quali organi consultivi a carattere tecnico-scientifico le strutture di consulenza e supporto di seguito indicate:
nonché sette comitati tecnico-scientifici:
I comitati durano in carica tre anni e possono riunirsi in seduta congiunta a richiesta del Ministro o del Segretario generale per l'esame di questioni a carattere interdisciplinare.
Non è stata confermata, nell'attuale struttura, l'esistenza di due ulteriori comitati di carattere consultivo
Tutti con sede a Roma, tranne ove indicato diversamente.[18]
Il ministero può deliberare la creazione di istituti dotati di autonomia speciale, cui affidare determinati musei e parchi archeologici statali di rilevante interesse nazionale. Gli istituti autonomi sono dotati di autonomia scientifica, finanziaria, contabile ed organizzativa, e dipendono funzionalmente dalla Direzione generale Musei.[19]
Per un elenco completo degli istituti dotati di autonomia speciale e dei rispettivi siti assegnati, si rimanda all'apposito articolo.
L'organizzazione periferica del dicastero è alquanto complessa.
In primo luogo, è da notare che il ministero, eccetto quanto concerne il patrimonio archivistico, non esercita competenza sui beni culturali delle tre regioni autonome Sicilia, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta, in quanto i rispettivi statuti speciali affidano la materia in maniera esclusiva alle predette.
Al vertice dell'organizzazione periferica si trovano 17 Segretariati regionali:[20] essi presiedono la Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale (Co.Re.Pa.Cu.) e coordinano l'attività di tutte le strutture periferiche del ministero site nella rispettiva regione.[21] La loro attività coinvolge quindi:
I segretariati regionali coordinano anche le attività delle 17 Direzioni regionali Musei[20] e della Direzione musei statali della città di Roma, alle quali è affidata la gestione ordinaria dei luoghi della cultura (musei e pinacoteche, aree e siti archeologici) non dotati di autonomia speciale.[25]
Figurano infine 17 Soprintendenze archivistiche e bibliografiche, che - a differenza dei segretariati regionali e delle soprintendenze, - esercitano la loro competenza su tutte e 20 le regioni italiane, giacché (come scritto sopra) il patrimonio archivistico compete al ministero anche in Sicilia, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta.[26]
Il ministero vigila anche sui seguenti enti pubblici:[27]
Il ministero esercita i diritti dell'azionista per le seguenti società, le cui azioni sono detenute dal Ministero dell'economia e delle finanze:
Presso il Ministero opera il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, quale struttura dei carabinieri specializzata, a diretta dipendenza funzionale del ministro. Gerarchicamente la struttura dipende dalla Divisione unità specializzate carabinieri.
Il logo del Ministero è ispirato al volto di Apollo, nel celebre gruppo scultoreo di Apollo e Dafne del Bernini conservato presso la Galleria Borghese.
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