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personaggio della mitologia greca, figlio di Creonte Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Meneceo (in greco antico: Μενοικεύς?, Menoikèus) o Megareo[1] è un personaggio della mitologia greca, che viveva presso Tebe.
Meneceo | |
---|---|
Nome orig. | Μενοικεύς |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | maschio |
Luogo di nascita | Tebe |
Figlio di Creonte[2] e di Euridice,[3] non ci sono notizie su spose o progenie.
Durante l'assedio della città da parte dell'esercito di Argo, l'indovino Tiresia affermò che per permettere ai tebani di rompere l'assedio e sconfiggere i nemici era necessario il sacrificio dello stesso Meneceo, ma Creonte (suo padre e re della città assediata), stretto tra le parole dell'oracolo e l'amore verso il figlio gli consigliò di fuggire omettendo di spiegargli il motivo. Tuttavia Meneceo venne a sapere dell'oracolo e decise di sacrificarsi sulle mura di Tebe. I tebani furono alla fine i vincitori.[2][4]
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