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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Massa d'Albe è un comune italiano di 1 348 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Nel suo territorio si trova il sito archeologico di Alba Fucens.
Massa d'Albe comune | |
---|---|
Veduta di Massa d'Albe alle pendici del massiccio del Velino | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Amministrazione | |
Sindaco | Nicola Blasetti (Lista civica Tradizione e innovazione) dal 15-5-2023 |
Territorio | |
Coordinate | 42°06′30″N 13°23′43″E |
Altitudine | 865 m s.l.m. |
Superficie | 68,53 km² |
Abitanti | 1 348[1] (31-5-2024) |
Densità | 19,67 ab./km² |
Frazioni | Albe, Forme |
Comuni confinanti | Avezzano, Magliano de' Marsi, Ovindoli, Rocca di Mezzo, Scurcola Marsicana |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67050 |
Prefisso | 0863 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 066054 |
Cod. catastale | F022 |
Targa | AQ |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 837 GG[3] |
Nome abitanti | massetani |
Patrono | santi Fabiano e Sebastiano |
Giorno festivo | 20 gennaio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Massa d'Albe all'interno della provincia dell'Aquila | |
Sito istituzionale | |
Il nucleo centrale dell'abitato, situato sul versante nord orientale dei piani Palentini, è adagiato alle pendici del monte Cafornia, una delle vette più alte dell'appennino abruzzese (2 424 m s.l.m.). In un imbocco a nord-est dell'abitato si apre la valle Majelama che segna il confine tra il gruppo montuoso del monte Velino a nord-ovest e il gruppo dei monti della Magnola a sud-est. Parte del territorio è incluso nel parco naturale regionale Sirente-Velino e nella riserva naturale Monte Velino.
Il comune comprende l'abitato di Massa e le frazioni di Albe e Forme. Il sito archeologico di Alba Fucens è situato a pochi chilometri dal capoluogo comunale. Il valico di Fonte Capo la Maina mette in comunicazione il territorio ad Ovindoli e agli impianti sciistici del monte Magnola.
I nuclei originari del centro marsicano furono abitati nel XIV secolo in seguito all'abbandono dell'antica città di Alba Fucens da parte dei suoi abitanti. Incluso nella contea di Albe e successivamente nel ducato di Tagliacozzo fu un feudo, durante il XIV secolo, della famiglia Durazzo, per poi essere ceduta successivamente alla famiglia romana dei Colonna. Il territorio passò poi sotto il controllo dei Caldora, degli Orsini infine nuovamente dei Colonna, fino all'eversione della feudalità che avvenne ufficialmente nel 1806[4].
Nel 1830 le frazioni di Albe, Castelnuovo, Antrosano e San Pelino tentarono invano di essere incluse nel territorio comunale di Avezzano. La perdita amministrativa di tre di queste frazioni avverrà oltre un secolo dopo: nel 1937 con la momentanea autonomia di San Pelino che due anni dopo sarà assorbita dal comune di Avezzano[5], e nel 1959 e 1960 con l'annessione all'ente comunale avezzanese di Antrosano[6] e Castelnuovo[7][8].
Il centro contemporaneo è il risultato della ricostruzione congiunta di due villaggi una volta distinti, Massa e Corona, quasi del tutto distrutti dal terremoto della Marsica del 1915. Durante la seconda guerra mondiale Massa fu sede di un comando delle SS naziste che presidiarono la linea Gustav approntata per fini difensivi dai tedeschi nell'Italia centrale. Il diroccato castello Orsini di Albe Vecchia fu una delle postazioni scelte dai tedeschi tornando a svolgere, dopo tanti secoli, funzioni strategiche militari. Per questo motivo Massa fu teatro di una significativa attività partigiana. Il paese non fu risparmiato dai bombardamenti aerei degli Alleati; in particolare il 12 maggio 1944 le bombe sganciate dalle fortezze volanti provocarono 41 vittime e danni gravi[9][10][11][12].
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 aprile 1990.[13]
«Di azzurro, al monte al naturale, fondato in punta, a sinistra, con le tre cime innevate di argento, la cima centrale più alta, esso monte accompagnato in capo dall'aquila di nero, armata d'oro, posta a destra, afferrante con gli artigli due fulmini di rosso, con la punta all'insù, decussati all'ingiù, il fulmine posto in banda afferrato con l'artiglio di destra, quello posto in sbarra con l'artiglio di sinistra. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
Castello Orsini è una fortezza, che si trova in cima alla collina di San Nicola, gravemente danneggiata dal terremoto della Marsica del 1915. La struttura fu proprietà nel quattrocento dei Conti dei Marsi. Nel XIII secolo Carlo I d'Angiò, dopo la vittoria della battaglia di Tagliacozzo su Corradino di Svevia, distrusse il borgo e la rocca per punire gli abitanti che avevano incautamente parteggiato in favore dei ghibellini. Gli Orsini, ritenendo il luogo ancora militarmente strategico, tanto che vollero riedificare il castello. Durante la seconda guerra mondiale le SS naziste lo riutilizzarono per scopi militari. La struttura è a pianta rettangolare con quattro torri circolari poste ai lati. Una parte della struttura è crollata a causa del sisma, così come le due torri di vedetta. Visibili le decorazioni cinquecentesche di beccatelli sulle due torri parzialmente rimaste in piedi[18].
I resti del paese originario di Albe si trovano sul colle di San Nicola che sovrasta il sito archeologico di Alba Fucens. Il centro medievale, distrutto completamente dal terremoto del 1915, è stato ricostruito delocalizzando più in basso le nuove abitazioni, in posizione contigua al sito. I ruderi della cittadella sono dominati dai resti del castello Orsini.
Abitanti censiti[24]
I cittadini stranieri residenti a Massa d'Albe rilevati dall'Istat al 31 dicembre 2020 erano 67, pari circa al 5% della popolazione residente[25].
Molto attiva è l'industria estrattiva degli inerti destinati e derivati degli stessi destinati all'industria delle costruzioni. Inoltre ci sono realtà industriali molto attive nel settore della raccolta e del recupero dei rifiuti le quali impiegano un buon numero di maestranze locali.
L'agricoltura e all'allevamento, hanno un ruolo marginale in termine di reddito e numero di occupati. Le coltivazioni sono distribuite ormai solo nelle aree più pianeggianti del territorio comunale. I terreni collinari sono ancora in parte coltivati a mandorlo. L'allevamento prevalente è quello di ovini e bovini e talvolta si pratica ancora il pascolo brado. All'agricoltura e all'allevamento si accompagna la produzione di miele e formaggi, la cucina tradizionale, la produzione di dolci caserecci e la macellazione del bestiame.
Massa d'Albe fa parte dell'associazione nazionale Borghi autentici d'Italia[29]. Il turismo, prevalentemente estivo, presenta un'offerta a basso impatto ambientale prevalentemente di tipo naturalistico e incentrata sul trekking, il biking, il bird-watching, l'alpinismo orizzontale e il free climbing. Numerosi i percorsi da poter seguire a piedi, a cavallo o in bici del "sentiero Slow" che collega Massa ad Alba Fucens e Magliano de' Marsi[30] e quelli che dall'altura di Corona a 894 m s.l.m. portano ai numerosi rifugi del monte Velino e del parco naturale regionale Sirente-Velino[31][32].
Sul sito del Ministero dell'interno sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Massa d'Albe dal 1985 ad oggi[33].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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21 novembre 1993 | 15 novembre 1997 | Giorgio Aldo Blasetti | PSI | Sindaco | |
16 novembre 1997 | 26 maggio 2002 | Giorgio Aldo Blasetti | Lista civica | Sindaco | |
27 maggio 2002 | 2 aprile 2003 | Mario Vittorio Parlati | Lista civica | Sindaco | [34] |
13 giugno 2004 | 28 marzo 2010 | Augusto Costa | Lista civica | Sindaco | |
29 marzo 2010 | 30 maggio 2015 | Giorgio Aldo Blasetti | Lista civica | Sindaco | |
31 maggio 2015 | 30 maggio 2017 | Giancarlo Porrini | Lista civica Per il nostro territorio | Sindaco | [35] |
31 maggio 2017 | 9 giugno 2018 | Nicolino Bonanni | Comm. pref. | [35] | |
10 giugno 2018 | 14 maggio 2023 | Nazzareno Lucci | Lista civica Rinnovamento ed esperienza | Sindaco | |
15 maggio 2023 | in carica | Nicola Blasetti | Lista civica Tradizione e innovazione | Sindaco |
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