Maria Antonietta Avanzo
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Maria Antonietta Avanzo (Contarina, 5 febbraio 1889 – Roma, 17 gennaio 1977) è stata una pilota automobilistica italiana nota soprattutto per essere stata la prima in Italia[1] e la prima in assoluto a correre le Mille Miglia (Brescia-Roma andata-e-ritorno), la Targa Florio (presso le montagne del Palermitano)[2] e ad aver tentato di qualificarsi per le 500 Miglia di Indianapolis, negli Stati Uniti d'America (senza però riuscirci)[3]. Ha guidato Alfa Romeo e Maserati, tuttavia gli appassionati di automobilismo, perlopiù, la associano alla statunitense Packard 299 del 1919 (la quale, come si usava, non aveva freni anteriori)[3]. È stata una personalità del femminismo italiano dell'epoca[4].
Maria Antonietta Avanzo | |
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Nazionalità | Italia |
Automobilismo | |
La chiamavano "Baronessa", anche se non era certo di famiglia benestante[3]. Di una certa notorietà godettero le vicende familiari e sentimentali: ha infatti intrattenuto corrispondenza col D'Annunzio (al quale, tra l'altro, uccise l'amata tartaruga "Cheli"[5]); era zia del regista Roberto Rossellini e parente acquisita di Luchino Visconti (che contribuì a salvare, nel 1944, dall'arresto forzato da parte della banda Koch)[2].
Durante la Seconda guerra mondiale ha salvato, tenendoli nascosti, alcuni ebrei dall'Olocausto[2]. Successivamente, a 67 anni, si è recata in jeep al confine austro-ungherese per accogliere i profughi della Rivolta di Budapest (1956)[2]. È autrice dell'autobiografia La mia vita a 100 all'ora[3] (non sempre storicamente attendibile[2]).