Marco Colli
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Marco Colli (Firenze, 1950) è un regista cinematografico, regista televisivo e sceneggiatore italiano.
Alla fine degli anni '60 Colli ha lavorato come attore e regista teatrale in vari teatri, come i Teatri Stabili di Roma, Bolzano e Trieste, in particolare con Gabriele Lavia e Alessandro Fersen. Fin dagli anni ’70 ha lavorato come regista, sceneggiatore ed autore in cinema, teatro e televisione realizzando quattro lungometraggi, molti documentari e serie televisive come regista e sceneggiatore. Negli anni '80 si dedica al cinema, inizialmente come sceneggiatore per Cinzia Th. Torrini e altri; Esordisce come regista con il cortometraggio Modi di vivere[1][2], dedicato a suo padre, il filosofo e filologo Giorgio Colli.
In seguito, ha lavorato per la televisione, ma anche per il cinema realizzando quattro film.[3]
Per Radio Rai e per la RSI Radio Svizzera Italiana, ha realizzato molti radiodrammi:
Regista e sceneggiatore
- Modi di vivere (1980)
- Nell'uovo d'argento (1984)
- Riso in Bianco Nanni Moretti atleta di se stesso (1984)[4]
- Giovanni Senzapensieri (1986)
- Zeus - Le gesta degli dei e degli eroi (1991)
- Naufraghi sotto costa (1992)
- Croce e delizia (1995)
- Viva la scimmia (2002)
- La dolce via (2003)
- Chiara Scuro (2003)
- La spada di Artemisia (2016)
- Fosco Maraini - Il Miramondo (2018)[5]
- Il Nietzsche di Colli (2016)
- Il dottor Zivago (2017)
- Addio alle armi (2018)
- Gli Dei in esilio, ovvero la Grecia in 7 giorni, all inclusive (2020)
- Socrate (2021)
Sceneggiatore
Cinema
- Giocare d'azzardo, regia di Cinzia TH Torrini (1982)
- Stazione di Servizio, regia di Felice Farina (1989)
- La terza luna, regia di Matteo Bellinelli (1997)
- Arrivederci amore, ciao, regia di Michele Soavi (2005)
- Il ribelle, regia di Giancarlo Bocchi (2011)
- Il mangiatore di pietre, regia di Nicola Bellucci (2018)
