Macchina di Santa Rosa
manifestazione religiosa con macchine a spalla / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La Macchina di Santa Rosa è una macchina a spalla che innalza al di sopra dei tetti di Viterbo la statua di Santa Rosa, patrona della città.
Patrimonio protetto dall'UNESCO | |
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Feste delle grandi macchine a spalla | |
Patrimonio immateriale dell'umanità | |
La Macchina di Santa Rosa | |
Stato | Italia |
Inserito nel | 2013 |
Lista | Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità |
Scheda UNESCO | (EN, ES, FR) Celebrations of big shoulder-borne processional structures |
Essa assume oggi la forma di una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni quali la vetroresina (che hanno sostituito da diversi anni il ferro, il legno e la cartapesta); è alta circa trenta metri, pesante circa cinquantuno quintali (5 100 kg), e sempre culmina con la statua della Santa. La sera del 3 settembre di ogni anno, a Viterbo, la macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di uomini detti "Facchini di Santa Rosa" lungo un percorso di poco più di un chilometro articolato tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro cittadino, immerse in un suggestivo buio nel quale solo la Macchina risplende sfarzosamente illuminata.
Il trasporto, scandito dal grido di devoto entusiasmo "Evviva Santa Rosa", rievoca simbolicamente la traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta a Viterbo nel 1258 per disposizione di Papa Alessandro IV, dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio (detta della Crocetta) alla chiesa di Santa Maria delle Rose (oggi Santuario di Santa Rosa).
Nel 2013 è stata inclusa nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità nell'ambito della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO insieme alla Festa dei Gigli di Nola, alla Varia di Palmi e alla Discesa dei Candelieri di Sassari, riunite nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane.[1][2][3]