Lustro (tecnica)
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Il lustro è una particolare tecnica decorativa che consente di ottenere il colore dell'oro o del rubino con sfumature cangianti o iridescenti[1].
Il procedimento è particolarmente sofisticato e venne acquisito dalla lavorazione della ceramica, nella seconda metà del XV secolo, quasi certamente attraverso la mediazione dei lustri ispano-moreschi provenienti dalla Spagna attraverso il porto intermedio di Maiorca, da cui prese il nome di maiolica.
Grazie all'applicazione di speciali impasti e ad una complessa tecnica di cottura, gli effetti iridescenti dai toni dorati e rossastri si aggiungevano sugli smalti bianchi negli spazi riservati dai contorni tracciati generalmente in blu.
Tra i principali elementi chimici utili a questa tecnica troviamo l'ossalato di argento, il nitrato di argento, l'ossido di rame, il solfuro di rame ed altri ossidi diluiti in creta e aceto. Dopo almeno quattro ore di cottura a 620 °C vengono inseriti nel forno dei legni essiccati o delle pigne di pino, di modo che la loro combustione tolga ossigeno e umidità dall'interno della camera di cottura. Il risultato è inizialmente invisibile perché coperto dalla creta asciutta presente nella soluzione. Levigando con un panno, grazie anche all'azione abrasiva delle particelle di creta, si ottiene l'effetto metallico caratteristico[2][3][4].