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architetto italiano (1796-1882) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Luigi Marchesini (Bologna, 1796 – 5 gennaio 1882) è stato un architetto italiano.
Il suo intervento più notevole fu la trasformazione, nel 1858, della chiesa di Sant'Isaia in via De' Marchi a Bologna.[1]
Marchesini operò fin dal 1820 alla Certosa di Bologna come aiuto dell'ingegnere Giuseppe Tubertini e fu autore, con lui e Angelo Venturoli, delle modifiche all'antico convento. In Certosa, nel 1831 succedette a Tubertini come "direttore delle fabbriche" e nel 1833 realizzò la Sala del Colombario. Di sua mano sono anche il Loggiato delle Tombe, uno stretto corridoio collegato con altre sale, e la Sala delle Catacombe, «capolavoro di equilibrio spaziale, di grande fascino e suggestione».[2][1]
Tra il 1807 e il 1826 sviluppò anche un'attività di libero professionista, progettando monumenti per privati: le tombe di Vincenzo Patuzzi, Antonio Bentivoglio, Giuseppe Levi, Maria Marchi e altri.[1]
È sepolto nella tomba di famiglia, nel Loggiato delle Tombe della Certosa di Bologna.[3]
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