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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lendinara (Łendenara in veneto) è un comune italiano di 11 460 abitanti della provincia di Rovigo in Veneto.
Lendinara comune | |
---|---|
Veduta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Rovigo |
Amministrazione | |
Sindaco | Francesca Zeggio (lista civica di centro-destra Obbiettivi comuni) dal 12-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°05′06″N 11°36′02″E |
Altitudine | 9 m s.l.m. |
Superficie | 55,06 km² |
Abitanti | 11 460[1] (31-5-2023) |
Densità | 208,14 ab./km² |
Frazioni | Arzarello, Barbuglio, Campomarzo, Molinella, Ramodipalo, Rasa, San Lazzaro, Sabbioni, Saguedo, Treponti, Valdentro |
Comuni confinanti | Badia Polesine, Canda, Castelguglielmo, Fratta Polesine, Lusia, Piacenza d'Adige (PD), San Bellino, Sant'Urbano (PD), Villanova del Ghebbo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 45026 |
Prefisso | 0425 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 029029 |
Cod. catastale | E522 |
Targa | RO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 355 GG[3] |
Nome abitanti | lendinaresi |
Patrono | Beata Vergine del Pilastrello |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Lendinara nella provincia di Rovigo | |
Sito istituzionale | |
Lendinara è situata nel nord-est della penisola italiana nella parte medio occidentale del Polesine ed è attraversata dal fiume Adigetto, che la divide in due settori. A nord il suo territorio è lambito del fiume Adige che la divide dalla Provincia di Padova. Dista dal capoluogo Rovigo 16 km.
Le sue coordinate geografiche sono:
Il territorio è pianeggiante (si va dai 5 ai 18 metri sul livello del mare) e si estende per 55,40 km2.
Secondo la Classificazione dei climi di Köppen, Lendinara ha un clima temperato umido con estate calda (Cfa). Si tratta di un clima temperato con estati calde e talvolta afose e inverni freddi e umidi. Le precipitazioni si concentrano nelle stagioni primaverile ed autunnale.
Arzarello I, Arzarello II, Arzarello III, Arzarello V, Barbuglio, Boaria Rosine, Ca' Mignola Bassa, Campomarzo, Canton, Capitello Rasa, Capitello Rasa I, Capitello Rasa II, Capitello Valdentro, Caselle Provinciale, Cavazzana-Santa Lucia, Crosara, Crosara I, Crosara II, Fossello, Lama, Molinella, Pajarola, Ramodipalo Rasa, Rosa-Lendinara, Sabbioni Alti I, Sabbioni Alti II, Sabbioni Centro, Saguedo, San Lazzaro, San Lazzaro Provinciale, Treponti, Viazza, Villanova del Ghebbo-Valdentro[6].
Non è ancora stata trovata una spiegazione sicura per l'origine del nome di Lendinara. Affinità etimologiche starebbero a dimostrare l'origine celtica. I suoni "L-N-D", infatti, si trovano in molte città fondate dai Celti. Altre ipotesi affermano l'origine germanica o veneta del nome. Secondo queste ipotesi (origine germanica o celtica) il nome risalirebbe al periodo delle invasioni barbariche e significherebbe "terra fortificata". Avrebbe origine, infatti, dal contesto lessicale paneuropeo e prelatino della parola land[7]. Pieri, fa derivare il nome della città dal termine latino hirindine o hirundine (rondine) con l'aggiunta del suffisso -aria. I Lendinaresi attribuirono la fondazione della città all'eroe troiano Antenore che l'avrebbe fatta sorgere prima di fondare Padova. In questo caso, quindi, il nome inizialmente sarebbe stato "Antenaria". In un documento del 944 di Papa Marino II al vescovo di Adria (Giovanni II?) la città appare con il nome di "Lendenaria". Jacopo Zennari riporta invece il nome "Lentenaria", riprendendolo da una citazione del Bocchi, relativa al documento di papa Marino II, dove parlando del ramo settentrionale dell'Adige si leggerebbe: "itaque...confirmamus...massa Cappaciana (oggi Cavazzana) et Lentenaria una cum silva sua usque in flumen Athicem..."[8]
Che un primitivo centro esistesse già in età romana è dimostrato da numerosi ritrovamenti archeologici, quali urne cinerarie, lapidi, monete, vetri ed anche tracce di opere stradali ed idrauliche. Forse si ebbero insediamenti più antichi perché alcun reperti sembrano derivare la loro origine dal Medio Oriente.
Il primo documento storico riguardante la città risale all'870, quando il veronese Uberto Cattaneo ottenne dai carolingi la signoria sul paese, signoria che durò per più di quattro secoli. Già nel XI secolo Lendinara era "illustre Castello, arricchito di molte fabbriche e torri, colta popolazione", come la definì il Muratori. Il castello era collocato alla sinistra dell'Adigetto ed era circondato da fortificazioni che contenevano gran parte dell'abitato. Al di fuori delle mura si trovavano, invece, la pieve di Santa Sofia e il convento di San Biagio attorno a cui si andavano formando varie contrade. Lendinara era situata al centro di un territorio molto fertile e i suoi fiumi, Adige ed Adigetto, favorivano le comunicazioni. Lo sviluppo fu continuo e rapido con la costruzione di chiese e ville e la presenza di notai, famiglie cittadine nonché di un'organizzazione comunale sviluppata. Ebbe un podestà a partire dal 1225 e fu dotata nel 1321 del primo statuto in Polesine.
La città venne distrutta da Ezzelino da Romano nel 1246 a causa dell'amicizia dei lendinaresi coi Sambonifacio. Dopo questo incendio, un nuovo nucleo cittadino sorse attorno al grande complesso conventuale dei francescani, detto 'San Marco'. Il convento fu soppresso definitivamente nel 1810, come l'abbazia della Vangadizza di Badia Polesine. Verso il 1275, per un breve periodo, la città si resse a repubblica. I padovani acquistarono la città nel 1283 e la cedettero poi agli Este. In questo periodo fu eretto il "Granarone", un grande deposito di vettovaglie. Il castello aveva una torre maestra di cinque piani, e una fossa che circondava tutto il paese, solo un ponte di legno raccordava il centro con la rocca. Quattro porte regolavano l'accesso alla città.
Dopo esser stata venduta ai veneziani, per Lendinara il quattrocento fu il secolo d'oro per la cultura, i numerosi conventi della città ne furono custodi e diffusori. Nacque anche la grande scuola degli artigiani del legno dei Canozi (o Canozio), fra cui eccelse Lorenzo Canozi, autore di lavori in stile gotico.
Al fiorire congiunto di arte ed economia, seguì una maggiore tutela del territorio reso paludoso dalle frequenti alluvioni. Nel 1495 Lendinara ricevette il titolo di città. L'economia si sviluppò con l'incremento di produzione agricola. Nel cinquecento la città si era allargata ed arricchita di case signorili ed oratori. Nel seicento Lendinara divenne molto attiva e la popolazione, oltre che all'agricoltura, era dedita all'industria della lana e al commercio dei pellami. Il fenomeno culturale portò, nel 1695 alla fondazione della prima stamperia. Nel settecento la città si rinnovò con la ricostruzione di edifici pubblici e privati, mentre le strade e le piazze furono lastricate. Anche la cultura ebbe un grande impulso col fiorire della letteratura e il riemergere della lavorazione del legno. In questo periodo Lendinara fu chiamata "l'Atene del Polesine".
Tra la fine del Settecento e tutto l'Ottocento la città fu dominata inizialmente dai francesi e successivamente dagli austriaci. Nel 1866 Lendinara divenne a far parte del Regno d'Italia, ma alla nuova condizione di libertà si contrapposero però delle notevoli difficoltà economiche che spinsero parte della popolazione all'emigrazione verso il Brasile. All'inizio del Novecento la città ebbe uno sviluppo industriale con la costruzione dello zuccherificio, di una fabbrica di concimi, di uno jutificio e canapificio e di un'industria alimentare. Attualmente l'industria è orientata verso l'arredamento, l'abbigliamento e le calzature pur risentendo della crisi generale di questi settori.
Vari capitelli, edicole e sacelli, dedicati al culto popolare, sono dislocati lungo le vie principali e di campagna.[19]
Abitanti censiti[20]
Al 1º gennaio 2010 la popolazione residente, pari a 12 247 abitanti, era così distribuita in base al sesso:
In base all'età:
Al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente, che ammontava a 1 136 abitanti (9,76% del totale), era così distribuita in base al sesso:
La maggioranza di queste persone proviene da Marocco, Cina, Romania e India ma sono numerose anche le minoranze provenienti da Albania, Moldavia, Ucraina e Polonia[22].
In occasione del 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni del 2001 la popolazione era così distribuita nel comune, nelle frazioni e nelle località abitate:
Dati Ufficiali Istat[Istituto nazionale di statistica]
L'interno di Palazzo Malmignati-Boldrin accoglie dal 1955 l'Ente Morale Istituzione Brunetto Boldrin, dal 1972 la Biblioteca Comunale "G. Baccari" e dal 1990 l'Archivio Storico Comunale oltre a diversi archivi di famiglie nobiliari. L'Archivio Storico Comunale conserva materiale per lo più successivo al 1809, anno in cui il popolo mise a ferro e fuoco, a causa delle continue tassazioni, l'edificio in cui era conservata la maggior parte della documentazione. Restano alcuni registri, atlanti e alcune sporadiche carte antecedenti a quell'anno. Ciò nonostante l'Archivio contiene quasi 4000 pezzi. Assieme al corposo archivio comunale sono conservati archivi privati come quelli della famiglia Malmignati e quello di Giuseppe Marchiori. La Biblioteca Comunale, intitolata a don Gaetano Baccari, è situata al piano nobile dell'edificio e contiene all'incirca 24000 volumi. Costituita inizialmente dai 7000 libri raccolti da don Gaetano Baccari e donati alla cittadinanza, si è arricchita con altre donazioni di intellettuali lendinaresi. È una biblioteca in continua evoluzione, tesa ad accogliere in particolare studi di storia locale, letteratura per ragazzi e una consistente sezione storico artistica oltre ai nuovi successi letterari. Di particolare importanza sono La Gerusalemme liberata del Tasso stampata a Venezia da G. B. Albrizzi, contenente 95 incisioni realizzate su disegni di Piazzetta, e gli Statuti della città di Verona risalenti al 1475. La Biblioteca conserva altri 19 incunaboli e 837 cinquecentine.
A Lendinara ha avuto sede tra gli anni '70 ed '80 una delle prime emittenti libere del Veneto: Radio Lendinara, FM 89,5 MHz, con sede in Piazza del Risorgimento 11. Nella città, inoltre, viene trasmessa dalla Parrocchia di San Biagio Radio Kolbe, la radio della Diocesi di Adria-Rovigo sulla frequenza di 98,400 MHz. Vengono trasmessi alternativamente i programmi di Radio Kolbe e le Sante Messe della Parrocchia.
Lendinara è dotata di una propria uscita sulla SS434 Transpolesana che la collega con Verona e Rovigo; l'uscita, situata a pochi km dal centro della città, è raggiungibile percorrendo la SP 17. Facilmente raggiungibile è anche l'Autostrada A31 Valdastico Sud che, nei pressi di Badia Polesine, si connette con la SR88 e con la Transpolesana[24]. È inoltre possibile raggiungere Rovigo anche attraverso la SR88 Rovigo - Badia Polesine. Lungo questa strada, poco prima del capoluogo di provincia, è disponibile l'uscita Rovigo dell'Autostrada A13 Bologna - Padova.
Lendinara dispone di propria stazione ferroviaria che si trova sulla linea Verona - Legnago - Rovigo. È disponibile il collegamento diretto con i comuni di Badia Polesine, Bovolone, Buttapietra, Castagnaro, Cerea, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Isola della Scala, Legnago, Rovigo, Verona e Villa Bartolomea.
Sono presenti nel territorio di Lendinara diverse fermate degli autobus il cui servizio viene effettuato da Busitalia Veneto. È disponibile il collegamento diretto con: Badia Polesine, Baruchella, Calto, Castelmassa, Ceneselli, Ferrara, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Fratta Polesine, Gaiba, Lusia, Melara, Monselice, Occhiobello, Ostiglia, Padova, Pincara, Rovigo, Salara, Stienta, Trecenta, Villa Estense e Villanova del Ghebbo.
I fiumi principali sono il Naviglio Adigetto, che divide in due la città, e il fiume Adige, che ne lambisce il territorio nei pressi delle frazioni Campomarzo e Barbuglio. Sono presenti, inoltre, nel territorio comunale altri canali e scoli di minore importanza.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Piero Bassani | Lista Civica | Sindaco | |
1999 | 2004 | Piero Bassani | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2004 | 2009 | Alessandro Ferlin | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2009 | 2014 | Alessandro Ferlin | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2014 | 2019 | Luigi Viaro | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2019 | 2024 | Luigi Viaro | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2024 | "in carica" | Francesca Zeggio | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco |
A Lendinara sono stati uniti i comuni di Saguedo (1869) e di Ramodipalo (1927).[25]
L'U.S.D. Lendinarese è nata nel 1946 ed attualmente milita nel campionato di terza categoria. La Lendinarese ha partecipato durante la sua lunga storia al campionato nazionale di Serie D, durante il campionato 1996/96, classificandosi al 16º posto con 31 punti del girone D, retrocedendo al campionato di Eccellenza. Nelle file della Lendinarese è cresciuto Paolo Dal Fiume, che ha giocato in Serie A con Perugia, Napoli e Udinese, al fianco di grandi campioni come Zico e Maradona.
La Polisportiva Santa Sofia, nata nel 1987, milita nel campionato di seconda categoria. Partecipa, inoltre, ai campionati giovanili provinciali piccoli amici, pulcini, esordienti e giovanissimi e a quelli regionali nelle categorie giovanissimi, allievi e juniores. Nell'ambito del calcio a 5 femminile milita nel campionato regionale di serie D. La Polisportiva Santa Sofia è affiliata all'Associazione Calcio ChievoVerona.
A Lendinara si svolge ogni anno il torneo giovanile "Roberta Reviglio" arrivato alla 17ª edizione. A Lendinara si svolge il torneo a carattere regionale "Città di Lendinara" giunto alla decima edizione ed organizzato dalla USD Lendinarese; il torneo è organizzato per le categorie pulcini, esordienti, giovanissimi, allievi e juniores.
Nella frazione Ramodipalo da molti anni c'è lo Juventus Club, che un tempo si riuniva nel locale adiacente al bar (oggi questo locale è diventato una pizzeria); oggi si riunisce nel bar.
Il Tennis Club Lendinara, nato nel 1958, è dotato di quattro campi da tennis di cui due coperti nel corso dei mesi invernali, di ampio bar, sala TV e sale da gioco. Si trova nei pressi del Palazzo Perolari-Malmignati. Vi si svolgono corsi per bambini ed adulti nel corso di tutto l'anno, nonché tornei nazionali femminili e maschili.
La pallacanestro pianta le proprie radici a Lendinara nei primi anni settanta ed è stata, in seguito, formalmente costituita nel 1985; da allora è stata fatta molta strada. Nella stagione 2010/11 ha partecipato con tre formazioni giovanili ai campionati federali della FIP, trofeo Aquilotti per il minibasket, oltre ai campionati Under 13 ed Under 14 per il settore basket. Nella stagione sportiva 2011/12 sono state allestite quattro squadre, due nel settore minibasket, gazzelle ed esordienti, due nel settore basket, under 14 ed under 15. Nella prossima stagione, 2012/13, il Direttivo societario conta di aggiungere una quinta squadra, sempre nel settore giovanile, ed allo stato questo sarà l'organico: Aquilotti e Scoiattoli per il minibasket oltre ad under 13, 15 e 17 nel settore basket.
La Polisportiva Città di Lendinara Volley è nata nel 1966 e non ha mai smesso di crescere. Oggi vanta numerose squadre tra cui il minivolley, l'under 13, under 14, under 16, terza divisione, seconda divisione e prima divisione. Negli ultimi anni ha ottenuto ampi successi, tra cui una squadra che ha raggiunto i livelli di serie C.
Nel 2008 è nata l'A.S.D. Rugby Lendinara che dopo 30 anni ha riportato a Lendinara il rugby. La squadra lendinarese milita dal 2009 nel campionato nazionale di serie C - C.I.V. Girone 2. nel campionato 2011-2012 dopo solo tre anni di attività si piazza al secondo posto del campionato nazionale, serie C-CIV ed è stata la squadra polesana che ha raggiunto il miglior piazzamento stagionale rispetto alle altre societa del rugby polesano. Inoltre grazie agli ottimi risultati, l'interesse del rugby a Lendinara suscita sempre più interesse e curiosita da parte dei cittadini, e dal 2012 inizia anche con settore junior, dove sta lavorando con bambini under 6-8-10-12-14 e 16.
Il Gruppo Podistico Città di Lendinara organizza nella città ogni anno una corsa competitiva chiamata "Circuito degli assi", arrivata alla 5ª edizione, ed una camminata in occasione dell'8 dicembre detta "Caminada dell'Immacolata", arrivata alla 8ª edizione.
Il Roller Club Lendinara è stato fondato nel 2001. Gli atleti di questa società di pattinaggio praticano agonismo e partecipano ai vari Campionati della FIHP a livello Provinciale, Regionale e Nazionale, oltre ai vari trofei in giro per l'Italia. Oltre all'agonismo il Roller Club propone una scuola di Pattinaggio artistico.
L' A.S.D. Lendinara Tchoukball, nata il 9 settembre 2009, è una società sportiva molto attiva nel territorio comunale nell'organizzazione di eventi e nella diffusione scolastica. Dal punto di vista agonistico partecipa al campionato italiano di serie A con i Lendinara Celtics, e al campionato italiano di serie B di Tchoukball con la squadra dei Lendinara Dragons. Tra le sue file presenta inoltre i Lendinara Wolves, squadra giovanile under 15, campione d'Italia di categoria nella stagione 2021-2022
La società sportiva Libertas Ramodipalo-Rasa, fondata nel 1927, è la più antica società sportiva attualmente operante a Lendinara. Oggi partecipa a raduni cicloturistico - amatoriali ed organizza gare per dilettanti.
L'Associazione Sportiva Karate Ramodipalo è stata fondata nel 1999.
L'A.S.D. "Tre valli" organizzava a Ramodipalo ogni anno una tappa del campionato italiano di Tractor Pulling. Questi eventi attiravano migliaia di appassionati dal triveneto e dall'Emilia-Romagna. L'associazione organizzava anche altri eventi motoristici riguardanti quad, formula driver, car cross e gimkane trattoristiche. Negli ultimi anni non viene più svolto per motivi economici.
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