Laṅkāvatārasūtra
sūtra appartenente alla tradizione del Buddhismo Mahāyāna / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Laṅkāvatārasūtra (Il Sutra della discesa a Lanka, 楞伽經 pinyin Lèngqiéjīng, giapponese Ryōgakyō, tibetano Laṅkar ghsegs-pa'i mdo, coreano 능가경, Nŭngga kyŏng, vietnamita Lăng già kinh), sutra buddista mahāyāna che incrocia la dottrina del tathāgatagarbha (cinese 如來藏 rúlái zàng giapp. nyorai zō, tib. de-bzhin ghsegs-pa'i snying-po) con quelle elaborate all'interno della scuola Cittamātra.
È presente sia nel Canone cinese che nel Canone tibetano. Esiste una versione Laṅkāvatāra Sūtra in Sanscrito, è preservata come manoscritto in Nepal ed è stata usata come critica del Nanjo Bunyu in 1923. La sua prima traduzione, in cinese, opera di Dharmakṣema (con il titolo Lengqiejing sijuan, 楞伽經四卷, e menzionata nel Kaiyuan lu), fu comunque effettuata tra il 412 e il 433, ma è andata anch'essa perduta.
Nel Canone cinese esistono altre tre traduzioni: una, parziale, di Guṇabhadra (Lengqie abatuoluo baojing 楞伽阿跋多羅寶經, del 443, 4 fascicoli, T.D. 670.16.479-513); altre due, complete, rispettivamente di Bodhiruci (Rulengqiejing 入楞伽經, del 513, 10 fascicoli, T.D. 671.16.514-586) e di Śikṣānanda (Dasheng rulengqie jing 大乘入楞伽經, del 700, 7 fascicoli, T.D. 672.16.587-639), tutte conservate nel Jīngjíbù.
Nel Canone tibetano è conservato al Toh. 107 con il titolo di ལང་ཀར་གཤེགས་པའི་མདོ།, lang kar gshegs pa'i mdo, la sua traduzione in quella lingua la si deve a Hgos Chos grub nel IX secolo.
Nel Buddismo tibetano è considerato fra i sūtra del terzo avvio della Ruota del Dharma (Tridharmacakra, tib. 'Khor lo rim pa gsum, 三轉法輪 pinyin sānzhuǎn fǎlún, giapp. santen bōrin).
È considerato altrettanto importante nelle scuole buddiste sino-giapponesi, e si ritiene sia al fondamento della scuola buddista Chán. Il legame tra il Buddismo Chán e il Laṅkâvatārasūtra sarebbe testimoniato in un passaggio dello Xùgāosēngzhuàn (續高僧傳, Continuazione delle Biografie di monaci eminenti, giapp. Zoku kōsō den, T.D. 2060.50.425a-707a, conservato nel Shǐchuánbù) redatto da Dàoxuān (道宣, 596-667) nel 645, inerente alla biografia di Fǎchōng (法沖, 589-665) dove si afferma che il discepolo di Bodhidharma, Huìkě (慧可, 487-593), ottenne dallo stesso i quattro volumi del Laṅkâvatārasūtra con l'invito a studiarlo e ad applicarlo per la salvezza del mondo[1][2].