Lanfranco Cigala
trovatore, giurista e diplomatico italiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Lanfranco[2] Cigala, o Cicala (... – 1258), è stato un trovatore, giurista e diplomatico italiano, al servizio della Repubblica di Genova, nobiluomo, cavaliere, e uomo di lettere genovese attivo almeno dal 1235.
Come molti italiani colti del suo tempo - varrà la pena di ricordare il veneziano Bartolomeo Zorzi, il marchese Alberto Malaspina dei signori di Lunigiana e il più famoso Sordello da Goito tanto ammirato da Dante -, Lanfranco scelse di comporre opere poetiche in occitano. Ci restano trentadue suoi componimenti, che hanno per tema le crociate, l'eresia, il potere temporale del Papato, la pace nella Cristianità e la fedeltà in amore (tra i quali si ricorda un compianto per la morte di Berlenda, scritto "in uno stile composto ed elegante"[3]). Lanfranco si ricollega ad una vasta tradizione di trovatori che esprimevano in versi la delusione dei cristiani per il modo in cui il Papato e i grandi signori di quel tempo conducevano le crociate in Oriente.
Tra le trentadue composizioni rimaste di Lanfranco si trovano:
- sette cansos sull'amor cortese;
- quattro cansos religiose;
- tre sirventes;
- due canzoni di crociate;
- e un planh.
Conosciamo anche nove tenzones composte insieme ad altri trovatori: quattro con Simone Doria e una con Jacme Grils, una con Guilleuma de Rosers, una con Lantelm, una con Rubaut e una con un altrimenti ignoto "Guilhem".