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minerale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'iridio nativo è un minerale composto da iridio (Ir), osmio (Os) e rutenio (Ru). La definizione dell'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) adottata nel 1991 classifica con questo nome le leghe di iridio, osmio e rutenio cristallizzate secondo il sistema cubico che contengono iridio come elemento più abbondante.[1]
Iridio nativo | |
---|---|
Classificazione Strunz (ed. 10) | 1.AF.10 |
Formula chimica | (Ir,Os,Ru) |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | monometrico |
Sistema cristallino | isometrico[1] |
Classe di simmetria | esottaedrico |
Parametri di cella | a = 3,8394 Å[2] |
Gruppo puntuale | 4/m 3 2/m |
Gruppo spaziale | Fm3m[2] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 22,6 - 22,8 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 6 - 7 |
Sfaldatura | assente |
Frattura | malleabile |
Colore | bianco[2] |
Lucentezza | metallica[3] |
Opacità | opaco |
Striscio | bianco |
Diffusione | estremamente raro |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
I minerali chiamati osmiridio e rutenosmiridio definiti inizialmente come specie a sé stanti, dal 1991 ricadono sotto la definizione di iridio nativo.[1]
L'iridio nativo si rinviene in cristalli informi dispersi in una matrice.
L'iridio nativo si forma per dissoluzione dalle particelle contenute nelle leghe di ferro e platino.
Il platiniridium era conosciuto come specie a sé stante ma, con la ridefinizione del 1991, rientra nella definizione dell'iridio nativo come varietà ricca di platino.[1]
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