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atleta, rugbista a 15, ingegnere, inventore e giornalista (1889-1943) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Georges Ivan André, detto Géo (Parigi, 13 agosto 1889 – Biserta, 4 maggio 1943), è stato un atleta, rugbista a 15, ingegnere, inventore e giornalista sportivo che rappresentò la Francia ai Giochi olimpici nella corsa piana e a ostacoli, e a livello internazionale nel rugby nel ruolo di tre quarti ala. Dopo la fine dell'attività agonistica fu giornalista sportivo e morì nel 1943 in Tunisia durante la seconda guerra mondiale da soldato dei Corpi Franchi d'Africa al seguito delle truppe alleate.
Géo André | ||||||||||
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Géo André nel 1918 | ||||||||||
Nazionalità | Francia | |||||||||
Altezza | 188 cm | |||||||||
Peso | 85 kg | |||||||||
Atletica leggera | ||||||||||
Specialità | 400 metri piani ostacoli Salto in alto Salto in lungo Prove multiple | |||||||||
Termine carriera | 1927 | |||||||||
Record | ||||||||||
400 m | 49"0 (1914) | |||||||||
110 m hs | 15"4 (1922) | |||||||||
400 m hs | 54"8[1] (1920) | |||||||||
Alto | 1,88 m (1908) | |||||||||
Carriera | ||||||||||
Società | ||||||||||
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Nazionale | ||||||||||
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Palmarès | ||||||||||
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Rugby a 15 | ||||||||||
Ruolo | Tre quarti ala | |||||||||
Termine carriera | 1927 | |||||||||
Carriera | ||||||||||
Squadre di club | ||||||||||
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Nazionale | ||||||||||
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Statistiche aggiornate al 16 aprile 2014 | ||||||||||
Studente in ingegneria elettrotecnica e aerospaziale, André brevettò un modello di lavastoviglie nei primi anni del Novecento[2]; entrò nella polisportiva Stade Français di Parigi, tesserandosi alle sezioni di atletica leggera e rugby a 15.
Prima della Grande Guerra disputò 7 incontri per la Nazionale francese di rugby; durante il conflitto fu pilota di caccia e cadde prigioniero dei tedeschi, detenuto nel campo di Soltau[3]; tornato alla vita civile partecipò ad altre due edizioni dei Giochi olimpici; dal 1927 fu giornalista sportivo. Ripiegato in Algeria durante il secondo conflitto, si arruolò nei corpi franchi di fanteria dell'Africa al seguito delle Forze alleate, e fu ucciso in combattimento nel maggio 1943 a 53 anni.
André prese parte a quattro edizioni dei Giochi olimpici: la prima fu a Londra nel 1908 a 18 anni, nel corso della quale conquistò la medaglia d'argento nel salto in alto e si piazzò al quinto posto nel salto in alto da fermo[4]; quattro anni più tardi, Stoccolma, giunse sedicesimo nel salto in lungo da fermo, ventiduesimo nel pentathlon, eliminato in semifinale dei 110 metri ostacoli e prese parte alle gare di salto in alto e salto in alto da fermo, per le quali non fu registrata la posizione in classifica[4]. Dopo la guerra, nel 1920, fu ad Anversa, dove vinse la medaglia di bronzo nella staffetta 4×400 metri con la squadra francese composta, oltre che da lui stesso, da Gaston Féry, Maurice Delvart e André Devaux, fu quarto nei 400 metri ostacoli e partecipò alla gara dei 400 metri piani, concludendo con l'eliminazione in semifinale[4]; infine, nel 1924 a Parigi, fu il lettore del giuramento olimpico e il portabandiera della squadra francese, oltre a classificarsi quarto nei 400 metri ostacoli[4].
Anno | Manifestazione | Sede | Evento | Risultato | Prestazione | Note |
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1908 | Giochi olimpici | Londra | Salto in alto | Argento | 1,88 m | |
Salto in alto da fermo | 5º | 1,47 m | ||||
1912 | Giochi olimpici | Stoccolma | 110 metri ostacoli | elim. semif. | n/d | |
Salto in alto | - | 1,70 m | ||||
Salto in alto da fermo | - | 1,45 m | ||||
Salto in lungo da fermo | 16º | 3,02 m | ||||
Pentathlon | 22º | n/d | ||||
Decathlon | dnf | |||||
1920 | Giochi olimpici | Anversa | 400 metri | elim. qualif. | 50"5 | [1] |
400 metri ostacoli | 4º | 54"8 | [1] | |||
Staffetta 4×400 metri | Bronzo | 3'23"5 | [1] | |||
1924 | Giochi olimpici | Parigi | 400 metri ostacoli | 4º | 56"2 |
Tra il 1906 e il 1908, nel periodo in cui praticò atletica per lo Stade français, militò anche nella relativa squadra di rugby, con cui vinse il titolo di campione di Francia nel 1907-08, l'ultima stagione in tale club; successivamente passò al Racing Club de France, altra compagine polisportiva parigina, in cui militò fino al 1927.
Prima della Grande Guerra esordì per la Francia nel gennaio 1913 a Bordeaux durante il tour in Europa della Nazionale sudafricana: André si mise in luce marcando 2 punti nell'incontro perso 5-38 dai francesi contro gli Springbok; successivamente prese parte a tre incontri del Cinque Nazioni 1913 e ad altrettanti del 1914, i suoi ultimi: furono 7 in totale gli incontri internazionali, con 11 punti, frutto di 3 mete[5] e un calcio di trasformazione.
Arruolatosi come pilota durante la guerra, fu assegnato a un reparto nello Champagne: lì, venuto in contatto con l'ex giocatore e arbitro Henri Amand (primo internazionale della storia del rugby francese), organizzò nel 1915 un incontro di rugby su un improvvisato campo di gioco che aveva una trincea come linea laterale[6]; fu, in assoluto, l'ultimo incontro di Amand, già quarantaduenne, anche se la partita non vide mai la fine perché fu interrotta dal fuoco tedesco[6].
Ritornato alla vita civile, continuò a gareggiare per il Racing Club fino al 1927, quando smise l'attività sportiva a 38 anni.
Già dal 1918, al ritorno dalla guerra, André svolgeva la professione di giornalista sportivo, attività durante la quale collaborò per varie testate: il Miroir des sports, L'Excelsior, L'Intransigeant e La Vie au grand air[7]; fu, anche, dirigente sportivo del Racing Club de France e si batté, invano, affinché alla Germania hitleriana non fossero concesse le Olimpiadi di Berlino del 1936[8].
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, e la caduta della Francia centro-settentrionale sotto il governo fantoccio di Vichy, André prese il volo insieme a suo figlio da Lézignan[7], sui Pirenei, verso Algeri, dove si trovavano truppe fedeli alla Francia libera; lì fu poco dopo raggiunto anche dalla figlia Christiane (1911-2014)[7], anch'essa atleta e dirigente sportivo militare[9]; sia lui che i figli parteciparono alla guerra contro i tedeschi. Arruolatosi nei Corpi Franchi d'Africa, il 4 maggio 1943, durante la battaglia per la riconquista di Tunisi, fu ucciso in un'imboscata nei dintorni di Biserta, in Tunisia[7].
Al suo nome è intitolato l'impianto polifunzionale “Géo-André” di Parigi in rue du Commandant Guilbaud, sede della polisportiva Stade Français[10]; altre città di Francia hanno stadi e impianti a suo nome, come Reims, La Courneuve, Le Grand-Quevilly (Rouen), Calais e altre.
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