Greccio
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Greccio è un comune italiano di 1 512 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio in Italia.
Greccio comune | |
---|---|
Greccio visto dalla Piana Reatina | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Rieti |
Amministrazione | |
Sindaco | Emiliano Fabi (lista civica Greccio in cammino) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 42°27′N 12°45′E |
Altitudine | 705 m s.l.m. |
Superficie | 17,86 km² |
Abitanti | 1 512[1] (31-1-2022) |
Densità | 84,66 ab./km² |
Frazioni | Limiti di Greccio, Sellecchia, Spinacceto |
Comuni confinanti | Contigliano, Cottanello, Rieti, Stroncone (TR) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 02040 |
Prefisso | 0746 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 057031 |
Cod. catastale | E160 |
Targa | RI |
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 294 GG[3] |
Nome abitanti | grecciani |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | 29 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Greccio nella provincia di Rieti | |
Sito istituzionale | |
È noto soprattutto per ospitare un santuario fondato da San Francesco e per essere il luogo dove quest'ultimo inventò il presepe.[4] Fa parte del Cammino di Francesco e, dal 2016, è parte del club dei borghi più belli d'Italia.[5][6]
Il comune di Greccio si trova in Sabina, nell'Alto Lazio, ai confini con l'Umbria. Il borgo medievale di Greccio sorge su un costone dei Monti Sabini, sul bordo occidentale della Piana di Rieti, a 705 metri di altitudine sul livello del mare (circa 300 metri più in alto rispetto al fondovalle).
La parte pianeggiante del territorio comunale si estende nella sottostante Piana Reatina e comprende le frazioni di Spinacceto, Limiti di Greccio (dove si trova il municipio) e Sellecchia.
Le distanze:
Classificazione climatica: zona E, 2508 GR/G
Greccio fu fondato, secondo la tradizione, da una colonia o famiglia greca, fuggita o esiliata dalla patria in seguito a guerre e distruzioni e che, innamoratasi della amenità del luogo e della comodità di difesa naturale che offriva, ci si stabilì. Da qui il nome Grecia, Grece, Grecce ed infine Greccio.
Secondo alcuni studiosi "Curtis de greze", nominata nel Regesto Farfense, era una "Curtis" cioè un'organizzazione economica medioevale autosufficiente gestita da un signore, costituita da spianata (l'attuale piazza) tra due emergenze calcaree al di sotto delle quali veniva cavato il pietrisco necessario per realizzare strade nella piana reatina, impaludata dopo la bonifica iniziata di Curio Dentato. Tra il monte Peschio, sovrastante l'attuale comune di Greccio e le rocce dove attualmente si trova la Collegiata di San Michele, veniva estratto il pietrisco risultante dai due conoidi di deiezione delle rocce calcaree sovrastanti ed accumulato nella spianata stessa per poi essere trasportato nella piana dai carretti. Il nome Greccio quindi deriverebbe non da coloni greci, ma da "Curtis", come sopra descritta, "de" preposizione ablativa (riguardante l'argomento ...) e "greze" o "grezze" cioè pietrisco da cava.
Le prime notizie certe risalgono al X- XI secolo, quando i frammentari possedimenti dell'Abbazia di Farfa vennero riuniti e si procedette all'incastellamento delle curtis. Il monaco benedettino Gregorio da Catino (1062-1133) fa riferimento alla località di Greccio (curte de Greccia) nella sua opera "Regesto Farfense". Dai resti degli antichi fabbricati si rileva che Greccio divenne un castello medievale fortificato circondato da muraglie e protetto da sei torri fortilizie. Ebbe a sostenere fiere lotte coi paesi confinanti e subì la distruzione ad opera delle soldatesche di Federico II nel 1242.
Tra il 1223 e il 1226, Greccio ospitò più volte Francesco d'Assisi, che qui rievocò per la prima volta la rappresentazione del Presepio. Il santo amava visitare questi luoghi per la bellezza del paesaggio, che gli ricordava tanto quello della Palestina dove si era recato in visita, e per la semplicità degli abitanti del paese. La rappresentazione del presepe fu il pretesto per lanciare un messaggio "politico" a Papa Onorio III, che in quel periodo risiedeva nella vicina Rieti: non è necessario riconquistare il Santo Sepolcro di Gerusalemme per mezzo delle crociate, perché la nascita di Gesù può essere commemorata dovunque.[7]
Nel XIV secolo il paese è più volte ricordato nello statuto municipale di Rieti e nelle carte dell'archivio della cattedrale, come sede di podestà. Subì alterne vicende fino al 1799 quando fu di nuovo distrutto e saccheggiato ad opera dell'esercito napoleonico.
L'antico Borgo Medievale, che gode di un ottimo panorama sulla Piana di Rieti, conserva parte della pavimentazione del vecchio castello (XI secolo circa), una delle porte d'ingresso e tre delle sei torri, di cui la maggiore trasformata nel XVII secolo in torre campanaria della Collegiata.
Il Sentiero degli Artisti
Un percorso che dal Museo dei Presepi si dipana attraverso le strade, le piazze e i vicoli del centro storico, offrendo ai visitatori l'opportunità di confrontarsi con le 26 opere, realizzate da artisti internazionali sui muri delle vecchie case, che esprimono lo spirito del francescanesimo nel mondo. Un museo d'arte contemporaneo all'aperto in cui la Natura, l’Arte e il Presepe sono gli elementi principali del suo excursus iconografico pittorico.
La storia vuole che Francesco d’Assisi, che dimorava sul Monte Lacerone dal 1209, sceso a predicare agli abitanti di Greccio, affidasse ad un bimbo un tizzone ardente perché lo lanciasse nel luogo dove avrebbe edificato la sua dimora. E il tizzone raggiunse la parete rocciosa dove oggi sorge il Santuario Francescano circondato da un bosco di lecci.
Conosciuto in tutto il mondo come la Betlemme Francescana, culla del Presepio, in virtù della scelta di San Francesco d’Assisi di far rivivere qui, nel Natale del 1223, la scena della Natività del Signore, il Santuario, che si trova a 635 metri di altitudine, su un versante ripido dei monti che orlano a Nord Ovest la Conca Reatina, è un poderoso complesso architettonico che sembra sorgere dalla nuda roccia e numerosi sono i tesori artistici custoditi fra le sue antiche mura. Nucleo originario del Santuario è la piccola Cappella del Presepio, edificata nel 1228, anno della canonizzazione del Santo e ricavata nella grotta in cui, la notte di Natale del 1223, San Francesco d'Assisi rappresentò per la prima volta al mondo la Natività di Gesù.
Il borgo è circondato da stupendi boschi di querce ed elci che offrono al visitatore l'opportunità di lunghe passeggiate su sentieri sicuri e suggestivi, fino alla cima del Monte Lacerone (1.204 m s.l.m.), uno dei luoghi più suggestivi del territorio comunale, che permette di avere una veduta a grandangolo dell'intera Valle Santa Reatina. Qui San Francesco d'Assisi era solito ritirarsi in preghiera e meditazione, in una capanna protetta da due piante di carpino. Sulla cima sorge "la Cappelletta", una piccola cappella costruita nel 1792 in sua memoria.
Monumento ai caduti della Grande Guerra
Abitanti censiti[9]
Secondo i dati ISTAT[10] al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 118 persone (7,57%). Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Il paese è celebre per la rievocazione del primo presepe vivente fatto da Francesco d'Assisi nel 1223.
A Greccio sono state girate alcune scene del film Il vegetale (2018).[11]
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come la lavorazione e l'arte del ferro e del rame.[12]
Greccio ha uno svincolo sulla superstrada Rieti-Terni (SS 79), che scorre ai piedi dei monti dove sorge il paese.
Nel fondovalle scorre inoltre la strada provinciale di Reopasto (SP1), la principale strada di collegamento con Rieti e Terni prima della costruzione della superstrada. Lungo la SP1 sorgono le frazioni Spinacceto, Limiti di Greccio (dove si trova la sede comunale) e Sellecchia.
Il borgo di Greccio e il santuario francescano si trovano lungo la provinciale 1/c, una diramazione della SP1 che ha origine a Sellecchia e si ricollega alla SP1 presso Spinacceto.
Il comune è attraversato dalla ferrovia Terni-Rieti-L'Aquila ed è servito dalla stazione di Greccio, situata ai piedi del paese in località Sellecchia, a sei chilometri da Greccio e a quattro dal santuario. Fino al 2014 era a servizio del comune anche la fermata di Terria, situata nei pressi della frazione Spinacceto, oggi soppressa.
Nel 1923 passa dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio, e nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto Nº 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti, Greccio passa a quella di Rieti.
Periodo | Primo Cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1995 | 1999 | Gianni Fazi | lista civica | Sindaco | |
1999 | 2004 | Antonio Rosati | lista civica | Sindaco | |
2004 | 2009 | Antonio Rosati | lista civica | Sindaco | 2º mandato |
2009 | 2014 | Albertina Miccadei | lista civica | Sindaco | |
2014 | 2019 | Antonio Rosati | lista civica Insieme per Greccio | Sindaco | |
2019 | 2024 | Emiliano Fabi | lista civica Greccio in cammino | Sindaco | |
2024 | in carica | Emiliano Fabi | Greccio in cammino | Sindaco | 2º mandato |
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.