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scrittore e poeta italiano (1924-2009) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giuseppe Bonaviri (Mineo, 11 luglio 1924 – Frosinone, 21 marzo 2009) è stato uno scrittore e poeta italiano.
«Sembrava che lo scrittore di Mineo conoscesse il codice indispensabile per tradurre il segreto linguaggio della natura e delle cose...»
Giuseppe Bonaviri è il primo dei cinque figli di don Nanè, sarto, e di donna Giuseppina Casaccio, casalinga.
Frequenta le scuole a Mineo e la sua passione poetica, come afferma lo stesso Bonaviri, viene alimentata dall'atmosfera magica che aleggiava intorno ad una pietra, detta della poesia, che si trovava presso Camuti (altopiano famoso per il suo villaggio preistorico). Intorno alla pietra, fino alla fine del 1850, prima dell'Unità d'Italia, si riunivano numerosi poeti provenienti da ogni parte della Sicilia, per gareggiare scrivendo e recitando versi.
Dopo aver conseguito nel 1949 la laurea in medicina presso l'Università di Catania, svolge il servizio di leva come sottotenente medico a Casale Monferrato. Qui scrive il suo primo romanzo, Il sarto della stradalunga, che è anche quello a cui Bonaviri è più legato.[2]. Il romanzo ottiene grande approvazione da parte di Elio Vittorini e viene pubblicato nel 1954 da Einaudi nella nuova collana "I gettoni".
Trasferitosi a Frosinone, lavora come medico cardiologo, cercando di conciliare la sua attività professionale con la scrittura. Diviene assiduo frequentatore della locale galleria d'arte "La Saletta", ove trattiene proficui rapporti culturali con artisti, letterati e giornalisti che la frequentano. Partecipa puntualmente alle mostre d'arte che vi si organizzavano ciclicamente, animandone il vivace dibattito culturale[3][4]. Nel Pioniere del 1960 al nº 15 e nel 1961 al nº 3 vengono pubblicati due suoi racconti.[5][6]
Scrive numerosi romanzi nei quali rappresenta il piccolo mondo di Mineo, sempre attento a cogliere la dimensione magica e arcaica della natura: Il fiume di pietra nel 1964, Notti sull'altura nel 1971, L'enorme tempo nel 1976, Novelle saracene nel 1980, L'incominciamento nel 1983, È un rosseggiar di peschi e d'albicocchi nel 1986, Ghigò nel 1990, Il vicolo blu nel 2003.
Ha anche pubblicato raccolte di poesie: Il dire celeste nel 1976, O corpo sospiroso nel 1982, L'asprura nel 1986, I cavalli lunari nel 2004.
Nel 2006 ha pubblicato Autobiografia in do minore. Nel 2007 si è raccontato nel documentario Bonaviri ritratto di Massimiliano Perrotta.
Nel 1998 gli studiosi Enzo Zappulla e Sarah Zappulla Muscarà hanno pubblicato Bonaviri inedito, biografia dello scrittore con ricca appendice di inediti bonaviriani tra i quali il romanzo giovanile La ragazza di Casalmonferrato.
Fu sposato con Raffaella Osario, originaria di Marcianise, da cui ebbe due figli, Giuseppina ed Emanuele.
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