La Gens Maria fu una gens plebea della Roma Antica. Il suo membro più noto è Gaio Mario, uno dei più grandi generali dell'antichità che fu console sette volte[1].
Ulteriori informazioni Asse di Quinto Mario ...
Asse di Quinto Mario |
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Testa di Giano e sopra I (segno di valore) |
Prora galera; sopra Q. MARI; a destra I e ROMA in esergo |
Æ, ca. 189-180 a.C., 32.64 g |
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Come nomen, Marius è probabilmente derivato dal praenomen osco Marius, e in questo caso la famiglia potrebbe avere origini sabine o sabelliche, anche se il nome in questa forma è latinizzato, e la gens non si può provare che si sia originata fuori da Roma.[1][2]
I praenomina usati furono: Marcus, Gaius, Lucius, Quintus, e Sextus. In età imperiale si trovano anche Publius e Titus.
- Quinto Mario, triumviro monetale ca. 189 a.C.[3][4].
- Marco Mario, un magistrato di Teano Sidicinum, e contemporaneo di Gaio Gracco. Aulo Gellio riporta un episodio che mostra come i magistrati romani trattassero indegnamente i loro alleati[5].
- Gaio Mario, nonno del generale[6].
- Gaio Mario C.f., padre del generale; sposò Fulcinia[6][7].
- Gaio Mario C.f.C.n., vincitore dei Cimbri e dei Teutoni, console nel 107, 104, 103, 102, 101, 100, e 86 a.C.[6][7].
- Marco Mario C.f.C.n., fratello del generale; in seguito adottò il nipote Marco Gratidio come figlio.
- Maria C.f.C.n., sorella del generale. Sposò ad Arpino Marco Gratidio. Madre del Marco Gratidio che fu adottato da fratello di Maria, Marco, e prese il nome di Marco Mario Gratidiano[8].
- Gaio Mario C.f.C.n. (Gaio Mario il Giovane), figlio del generale Mario, fu console nell'82 a.C.; si suicidò lo stesso anno per non cadere nelle mani di Silla[9].
- Gaio Mario, senatore romano, parente del generale Mario[10].
- Marco Mario Gratidiano, figlio della sorella del generale Mario e di Marco Gratidio, fu adottato del fratello del generale, Marco.[11][12][13][14][15]
- Gaio Mario C.f. Capitone, triumviro monetale nel 81 a.C.[16][17][18].
- Marco Mario, questore nel 76 a.C.; fu rappresentante di Sertorio alla corte di Mitridate VI del Ponto[19].
- Mario, il nome assunto da Amazio, che pretendeva di essere il figlio o il nipote del generale Mario; fu posto a morte da Marco Antonio.[20][21][22][23][24]
- Marco Mario, supplicò la causa dei Valentini davanti a Verre. Cicerone lo descrive come homo disertus et nobilis.[25]
- Marco Mario, amico e vicino di Cicerone[26].
- Lucio Mario, tribuno della plebe con Catone Uticense, con cui portò avanti la legge De Triumphis, ne 62 a.C.[27].
- Lucio Mario L.f., sostenne l'accusa di Marco Emilio Scauro per estorzione nel 54 a.C.[28][29].
- Decimo Mario Nigro, menzionato tra gli eredi di Gaio Cestio, un amico di Cicerone[30].
- Sesto Mario, legatus di Publio Cornelio Dolabella in Siria, nel 43 a.C.[31].
- Gaio Mario C.f. Trogo, triumvir monetalis sotto Augusto.[32][33]
- Gaio Mario Marcello, un legato del tempo di Augusto.[34]
- Tito Mario C.f. Siculo, nativo di Urbinum, salì dal grado di soldato a onori e ricchezze, grazie al favore di Augusto; una storia su lui è riportata da Valerio Massimo.[35][36]
- Mario Nepote, di rango pretorio, fu espulso dal senato da Tiberio nel 17, a causa dell'enormità dei suoi debiti[30][37]
- Quinto Mario Celso, pretore peregrino nel 31[36].
- Sesto Mario, persona di immense ricchezze, condannato a morte e gettato nel 33 dalla Rupe Tarpea durante il principato di Tiberio, che si impadronì delle sue ricchezze[38][39].
- Mario Cordo, proconsole dell'Asia durante gli inizi del principato di Nerone[34].
- Publio Mario, console nel 62 d.C.
- Aulo Mario Celso, generale. Fu console suffectus ex Kal. Jul. nel 69. Sotto Nerone, comandò la XV legione in Pannonia, si unì a Corbulone contro i Parti nel 64. Servì fedelmente sia Galba che Otone durante l'anno dei quattro imperatori; fu premiato per la sua fedeltà da Vitellio che gli permise di prendere il consolato promessogli da Otone[40].
- Mario Maturo, Procurator Augusti delle Alpes Maritimae durante la guerra tra Otone e Vitellio[34][41].
- Gaio Mario Marcello Ottavio Publio Cluvio Rufo, console suffectus nell'80[34].
- Mario Prisco, proconsole of Africa nel 100, sotto Traiano, accusato di estorsione e crudelta[42].
- Lucio Mario L.f. Massimo Perpetuo Aureliano, console suffectus in un anno non definito, probabilmente negli anni finali del secondo secolo[34].
- Mario Secondo, governatore della Fenicia e dell'Egitto sotto Macrino, ucciso durante il caos che seguì la vittoria di Eliogabalo.[43][44]
- Gaio Mario Pudente Corneliano, legato della legio VII Gemina in Hispania, nel 222[44].
- Mario Massimo, uno storico forse degli inizi del terzo secolo, che scrisse le vite degli imperatori da Traiano a Eliogabalo, ed è regolarmente citato nella Historia Augusta.[45]
- Lucio Mario Massimo, console nel 232, figlio dello storico.
- Marco Mario M.f. Tizio Rufino, console suffectus sotto Severo Alessandro.[44]
- Mario Perpetuo, console nel 237[30].
- Maria Aurelia (o Aureliana) Violentilla, figlia di uno dei Marii Perpetui, sposò Quinto Egnazio Proculo, console suffectus nel 219 ca.[46].
- Maria T.f. Casta, moglie di Lucio Maesio Rufo, tribuno militare con la Legio XV Apollinaris in Syria.[46]
- Lucio Mario L.f. Vegetino Marciano Miniciano Mirtiliano, legato della legio XXII Primigenia in Hispania Baetica; fu console suffectus[44].
- Lucio Mario L.f.L.n. Vegetino Lucano Tibereno, figlio di Miniciano e di Claudia Artemidora; morì all'età di sei mesi e 21 giorni[44].
- Maria L.f.L.n. Rufina, figlia di Miniciano e di Claudia Artemidora; morì all'età di quattro mesi e 7 giorni[46].
- Marco Aurelio Mario, imperatore del Impero delle Gallie nel 269.[47][48][49][50].
- Gaio Mario Vittorino, un grammatico, retore e filosofo del quarto secolo[8][51].
- Marius Mercator, un ecclesiastico e scrittore del V secolo[52].
- Decio Mario Venanzio Basilio, console nel 484, durante il regno di Odoacre.
- Mario Plozio Sacerdote, grammatico latino, che probabilmente è stato attivo non prima del V o VI secolo[53].
- Mario di Avenches, un gallo-romano. Fu vescovo di Aventicum dal 574 al 596.
DGRBM, p. 949 ("Maria Gens"). Broughton, vol. I, pp. 550, 558, 562, 567, 570, 574. DGRBM, vol. II, p. 952 segg. ("Marius", no. 1). DGRBM, vol. II, p. 959 ("Marius", no. 2). Appiano, Bellum Civile, i. 65, Hispanica, 100. Cicerone, Brutus, 62; De Legibus, iii. 16; De Officiis, iii. 16, 20; De Oratore, i. 39, ii. 65. Seneca il Giovane, De Ira, 3.
Plinio il vecchio, xxxiii. 9.
Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. I, p. 603 ("C. Marius Capito").
Cicerone, Epistulae ad Atticum, xii. 49, xiv. 6–8, Philippicae, i. 2.
Cicerone, In Verrem, v. 16.
Cicerone, Epistulae ad Familiares, vii. 1-4, Epistulae ad Quintum Fratrem, ii. 10.
Cicerone, Epistulae ad Familiares, ii. 17.
Cicero, Epistulae ad Familiares, xii. 15.
Tacito annales, XV. 25, Tacito historiae, I. 14, 31, 39, 45, 71, 77, 87, 90, II. 23, 33, 60. Plinio il Giovane, Epistulae, II, 11, 12.
Flavio Vopisco, "Vita di Firmo", 2; Elio Sparziano, "Vita di Adriano", 2, "Vita di Geta", 2, "Vita di Settimio Severo", 15, "Vita di Eliogabalo", 11; Elio Lampridio, "Vita di Alessandro Severo", 5, 30, 65, "Vita di Commodo 13, 15"; Vulcacius Gallicanus, "Vita di Avidio Cassio", 6, 9; Giulio Capitolino, "Vita di Clodio Albino", 3, 9, 12. Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. III, pp. 1258, 1259 ("Victorinus", no. 2).
Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. II, pp. 1045, 1046 ("Marius Mercator").
Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. III, p. 428 ("Plotius").
- William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, Londra, Little, Brown and Company, 1849.
- George Davis Chase, "The Origin of Roman Praenomina", in Harvard Studies in Classical Philology, vol. VIII, 1897.
- Michael H. Crawford, Roman Republican Coinage, Cambridge, 1974.
- T. Robert S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, American Philological Association, 1952.
- Joseph Hilarius Eckhel, Doctrina Numorum Veterum, Vindobona (Vienna), 1792–1798.
Fonti antiche
- Aulo Gellio, Noctes Atticae.
- Appiano di Alessandria, Storia romana.
- Cicerone, Brutus, De Legibus, De Officiis, De Oratore, Epistulae ad Atticum, Epistulae ad Familiares, Epistulae ad Quintum Fratrem, In Verrem, Philippicae.
- Quinto Tullio Cicerone, De Petitione Consulatus (attribuito).
- Lucio Anneo Seneca, De ira.
- Quinto Asconio Pediano, Commentarius in Oratio Ciceronis Pro Scauro (Commentario dell'orazione di Cicerone Pro Scauro), Commentario dell'orazione di Cicerone In Toga Candida.
- Gaio Plinio Secondo (Plinio il Vecchio), Naturalis Historia.
- Plinio il Giovane, Epistulae
- Nicola Damasceno, Vita di Augusto.
- Tito Livio, ab Urbe condita.
- Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri IX.
- Publio Cornelio Tacito, Historiae.
- Publio Cornelio Tacito, Annales.
- Cassio Dione, Storia romana.
- Sesto Aurelio Vittore, De Caesaribus.
- Eutropio, Breviarium Historiae Romanae.