Filottrano
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Filottrano (Filottrà in dialetto filottranese) è un comune italiano di 8 869 abitanti[1] della provincia di Ancona nelle Marche.
Filottrano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Ancona |
Amministrazione | |
Sindaco | Luca Paolorossi (lista civica Noi per Filottrano) dal 10-06-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 43°26′03.91″N 13°21′00.9″E |
Altitudine | 270 m s.l.m. |
Superficie | 71,2 km² |
Abitanti | 8 869[1] (30-4-2024) |
Densità | 124,56 ab./km² |
Frazioni | Montepulciano, Cantalupo, Imbrecciata, Montoro, San Biagio, Sant'Ignazio, Tornazzano, Sant'Anna, Ponte Musone |
Comuni confinanti | Appignano (MC), Cingoli (MC), Jesi, Montefano (MC), Osimo, Santa Maria Nuova |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 60024 |
Prefisso | 071 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 042019 |
Cod. catastale | D597 |
Targa | AN |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 2 009 GG[3] |
Nome abitanti | filottranesi |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | 8 maggio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Filottrano nella provincia di Ancona | |
Sito istituzionale | |
Il paese di Filottrano si trova in collina, a un'altezza media al di sotto dei 300 metri s.l.m. Le campagne filottranesi, che circondano il paese, offrono un paesaggio suggestivo, sia d'inverno, quando tutto è reso candido dalla neve, sia d'estate, quando è possibile scorgere una bellissima varietà di colori.
La presenza dell'uomo nell'Eneolitico è largamente testimoniata da numerosi reperti archeologici emersi nel villaggio Capannilico sito nella zona di Ripabianca di Santa Paolina, nell'ultima collinetta nella sponda destra del Musone, prima del suo sbocco in pianura.
Successivamente, nel VI secolo a.C., i Galli Senoni si stanziarono perfino a Santa Paolina, ove venne rinvenuto un importantissimo sepolcreto, tra i più interessanti d'Italia. Le usanze, i costumi e tutto ciò che riguarda la cultura dei Galli sono descritte da Giulio Cesare nei suoi Commentarii de bello civili, in cui talvolta la narrazione degli eventi bellici lascia spazio a veri e propri "excursus etnografici" sul modello dei più grandi storici dell'antichità, quali Erodoto e Tucidide. In epoca romana, venne costruita la colonia di Veragra presso l'attuale Fratte, ma l'insediamento venne saccheggiato e distrutto nel 568 d.C. dagli ostrogoti.
Le prime fonti certe sulla fondazione di Filottrano risalgono al 1187 per opera di Papa Gregorio VIII, le quali danno la certezza di una reale esistenza già in quegli anni di Filottrano. Etimologicamente "Filottrano" è la sintesi della formula "Mons Philiorum Optrani", Monte dei figli di Ottrano, che la leggenda vuole sia il fondatore longobardo della città. I filottranesi nel Dopoguerra eressero una statua in suo onore che posero nella piazza principale, Piazza Mazzini. In principio Montefilottrano era solo un piccolo oppidum, che fu con i secoli ingrandito sempre più. Nel corso dell'Alto prima e del Basso medioevo poi le abitazioni cittadine e le fortificazioni vengono ampliate, si notino al riguardo le mura castellane del XIV secolo circa. In quel tempo l'economia si basava sull'agricoltura, come dimostra la fitte rete di grotte sotto il paese, la quale serviva per tenere le provviste in tempo di carestia, di guerra o di particolare siccità. Le grotte non sono visitabili, sebbene in alcuni locali si può vedere il punto in cui si entrava. Sempre in epoca medievale Filottrano venne coinvolta nello scontro tra Guelfi e Ghibellini e per ragioni sia di confine che di interessi politico-religiosi alle vicine Cingoli (Cingulum) e Osimo (Auximum), come attesta la famosa festa medievale dello "Stivale", che fa rivivere l'atmosfera molto suggestiva e affascinante di quei tempi.
Di notevole importanza è il grande monastero di Storaco (XII-XIII secolo, ma forse i primi insediamenti risalgono a sei secoli prima), oggi non più esistente, ma fonti confermano che per le popolazioni limitrofe era un importante punto di pellegrinaggio. La leggenda vuole che il castello e il monastero siano stati abbattuti per ricavarne i mattoni necessari alla costruzione del paese. A causa di eventi bellici la chiesa restante è stata in parte danneggiata e oggi è stata completamente abbandonata, trascurandone il valore storico e artistico. Montefilottrano era circondato da molti altri "castelli", che da autonomi passarono sotto la soggezione del castrum più grande per importanza e per la favorevole posizione più elevata.
Notevole importanza strategica ricopre la posizione in cui il paese si trova, tanto che fu un caposaldo che permise la risalita degli Alleati verso la liberazione del Centro e Nord Italia. Infatti tra il 1º e il 9 luglio 1944 vi combatté il "Nembo"[4] nella Battaglia di Filottrano, che indubbiamente fu una delle più eccellenti operazioni del Corpo Italiano di Liberazione ad è ancora viva nella mente degli abitanti. Con il primo dopoguerra e l'età del benessere il paese crebbe sotto ogni punto di vista: da quello demografico a quello economico.
Di Filottrano è originaria la famiglia del poeta forlivese Aldo Spallicci.
Le mura del castello di Filottrano cingono, ancora, il paese. Il vicolo "Mura Castellane" conosciuto dai Filottranesi per Sótta l'Andró, cioè la discesa di comunicazione che al primo piano della fortezza porta nel fossato passando sotto il parapetto.
Edificio costruito nel XVIII secolo su una chiesa precedente del XIV secolo. Al suo interno possono arrivare opere pittoriche di autori italiani e stranieri. Si segnalano gli affreschi del tardo Trecento e del tardo Quattrocento[5] che testimoniano la devozione della comunità di Filottrano nei secoli. Si segnalano la "Natività di Gesù" attribuita a Gerrit van Honthorst (detto Gerardo delle Notti), la "Decollazione di san Giovanni Battista" di Ernest Van Schayck "La Madonna Bella", sempre attribuita allo stesso pittore e un quadro raffigurate "Sant'Omobono", protettore dei sarti e dei mercanti, eseguito da un pittore anonimo e la pala d’altare, l'Assunzione di Maria in cielo di Étienne Parrocel.
Risalente al XVI secolo, l'origine della chiesa è da collegarsi ai conventuali che si stabilirono nel castello di monte Filottrano sin dal XIV secolo. Il tempio ad unica navata fu rimaneggiato nel XVIII secolo secondo lo stile dell'epoca. Si conservano all'interno tele di Filippo Bellini, Pompeo Morganti e Ercole Ramazzani. Dal punto di vista architettonico la balaustra in marmo rosa del Settecento è tra le parti più interessanti dell'edificio. Mentre all'esterno si è conservato un portale del Quattrocento con le effigie dei nobili che lo commissionarono.
L'interno ottocentesco conserva un altare ligneo elegante con intagli e dorature. E' sentita la devozione popolare per il Crocefisso settecentesco considerato miracoloso.
Una bolla di Onorio III del 1218 attesta che appartenne ai monaci di Santa Croce di Fonte Avellana anche se non si hanno elementi per risalire alla sua fondazione. L'edificio conserva affreschi quattrocenteschi che sono sopravvissuti ai lavori di riabbellimento dell'edificio nel '500. Il nuovo ciclo decorativo narra la storia di Giuseppe l'ebreo, mentre nell'abside si può vedere la discesa della manna.
(XVIII secolo): in restauro. La chiesa ha una facciata seicentesca.
(XVIII secolo): esposizione permanente di statuine del presepe del Novecento leccese.
Con affreschi di scuola marchigiana del Quattrocento.
(IX secolo - XVI secolo): cadente
Edificio in stile rinascimentale eretto a partire dal XVI secolo. La facciata venne compiuta nel XIX secolo.
Si tratta dell'edificio privato più esteso del centro storico. È stato proprietà della famiglia Accorretti e presenta degli interessanti cicli pittorici di fine XVIII secolo al piano terreno e nobile.
Complesso seicentesco con elegante portone in legno intagliato.
Ripercorrendo le scalette da via Mazzini, si arriva fino alla chiesa di Santa Maria degli Angeli.
In stile neoclassico e ristrutturata dall'architetto Pietro Ghinelli nel 1828-1832, la ha il giardino di verzura tra i più grandi della regione Marche. Oggi, il complesso è stato trasformato in struttura turistica.
Teatro Torquis, opera dell'architetto Cristiano Toraldo di Francia
"Lafabbrica" - spazio giovani.
Villa Spada: location del film "Il giovane favoloso" (2014) di Mario Martone.
Abitanti censiti[6]
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 508 persone, pari al 5,64% della popolazione.[7]
Il dialetto di Filottrano[8] rispecchia la posizione geografica in cui è situato il comune: trattandosi di un centro della provincia di Ancona posto al confine di quella di Macerata, risente molto dell'influsso delle parlate di quest'ultima, presentando notevoli somiglianze coi vernacoli di Cingoli, Appignano e di Macerata stessa. È un dialetto che si presenta perciò di difficile classificazione, per cui sarebbe opportuno collocarlo in una zona mista (o “grigia”), ovvero di transizione tra i dialetti di tipo anconetano (o marchigiani centro-settentrionali) e quelli di tipo maceratese-fermano-camerte (o marchigiani centro-meridionali) insieme anche ai vernacoli di Montefano, Recanati e, più all'interno, di Staffolo, Cupramontana nonché del quadrilatero Arcevia-Serra San Quirico-Fabriano-Sassoferrato.
Le caratteristiche "anconetane" sono evidenti specialmente:
Gli elementi "maceratesi" sono comunque predominanti, nonché più vistosi, ed infatti sono riscontrabili:
Festival
Del comune di Filottrano fanno parte le frazioni di Montepulciano (1.98 km dal centro del comune), Cantalupo (7,62 km dal centro), Imbrecciata (1,96 km), Marinuccia (3,37 km), Montoro (6,98 km), Ponte Musone (5,95 km), San Biagio (6,17 km), San Pietro Marinuccia (2,82 km), Sant'Anna (2,71 km), Sant'Ignazio (4,06 km), Santa Maria (2,43 km) e Tornazzano (1,25 km).
Nella frazione di Montepulciano (nel dialetto locale Montepulcià o Montepurgià) risiedono circa 100 abitanti. Sembra originario del paese il pittore del XV secolo Pietro di Domenico da Montepulciano[9], detto anche Pietro da Recanati, che lì aveva una bottega[10].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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4 luglio 1985 | 11 giugno 1990 | Dario Pasquini | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
11 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Dario Pasquini | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Patrizia Pesaresi | Centro-sinistra | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Ivana Ballante | Centro-destra | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Ivana Ballante | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Francesco Coppari | Centro-destra (PDL-UDC) | Sindaco | |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Lauretta Giulioni | Lista civica Vivi Filottrano - Centro-sinistra | Sindaco | |
27 maggio 2019 | 10 giugno 2024 | Lauretta Giulioni | Lista civica Vivi Filottrano - Centro-sinistra | Sindaco | |
10 giugno 2024 | in carica | Luca Paolorossi | Lista civica Noi per Filottrano - Destra | Sindaco |
Filottrano è rappresentata da ben 3 formazioni: in Prima Categoria c'è la storica Filottranese, nata nel 1922, mentre la Leonessa Montoro disputa la Seconda Categoria. In Terza Categoria milita invece l'Atletico 2008.
La Polisportiva Filottrano Pallavolo nasce nel 1980 raccogliendo preesistenti esperienze amatoriali in questo sport. Dalla fine degli anni ottanta, grazie alla costruzione di un palazzetto dello sport nel comune, la società comincia uno sviluppo più costante e organico.
La società vanta una ampio settore giovanile con squadre sia femminili che maschili, con squadre seniores partecipanti ai campionati regionali (una maschile e una femminile) e una squadra femminile che dalla stagione 2014-15 partecipa al campionato nazionale di Serie A2 ottenendo la promozione nel massimo campionato italiano al termine del campionato 2016-17.
La principale squadra di Calcio a 5 della città è la Nuova Ottrano che milita in serie C2.
Il Tennis Club Ottrano ha contribuito alla costruzione del nuovo impianto coperto in funzione tutto l'anno 24 ore su 24 milita da molti anni nella serie C nazionale. Situato in via Gemme. Vicino è situato il campo di pallavolo e sopra e sotto vi sono i campi da calcio. Varie squadre sia giovanili, sia seniores, maschi o femmine possono vantare la loro appartenenza al Circolo.
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