Faicchio
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Faicchio è un comune italiano di 3 309 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
Faicchio comune | |
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Vista del centro storico, dal convento di San Pasquale | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Benevento |
Amministrazione | |
Sindaco | Nino Lombardi (Forza Italia) dal 26-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 41°17′N 14°29′E |
Altitudine | 175 m s.l.m. |
Superficie | 43,99 km² |
Abitanti | 3 309[1] (31-3-2022) |
Densità | 75,22 ab./km² |
Frazioni | Massa (elenco delle contrade) |
Comuni confinanti | Cusano Mutri, Gioia Sannitica (CE), Puglianello, Ruviano (CE), San Lorenzello, San Salvatore Telesino |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 82030 |
Prefisso | 0824 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 062029 |
Cod. catastale | D469 |
Targa | BN |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 389 GG[3] |
Nome abitanti | faicchiani |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | ultima domenica di agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Faicchio nella provincia di Benevento. | |
Sito istituzionale | |
Il territorio comunale si estende per 43,88 km².
Numerose sono le contrade sparse nel comune. Il centro storico è situato in una posizione elevata rispetto al corso del torrente Titerno, alle pendici dei monti Monaco di Gioia e Acero e si è sviluppato intorno al castello medievale.[4]
Il territorio presenta un'altimetria molto variabile, passando dai 1332 m s.l.m. del Monte Monaco di Gioia ai circa 60/70 m s.l.m. della pianura di Marafi e Macchia.
Il territorio comunale di Faicchio è attraversato da est ad ovest dal corso del Torrente Titerno, torrente che nasce nel comune di Pietraroja e dopo aver attraversato i comuni di Cusano Mutri, Cerreto Sannita e San Lorenzello, sfocia nel fiume Volturno in località Marafi. Il comune è attraversato per poche centinaia di metri dal Fiume Volturno, nelle contrade Marafi e Macchia, che segna anche il confine naturale tra il comune di Faicchio e il comune di Ruviano.
Il toponimo Faicchio deriva dal latino fagus ‘faggio’ attraverso una forma *fagētulu, *fagitulu a cui è stato aggiunto un suffisso collettivo -ētum e un diminutivo -ulus[5].
Il territorio comunale di Faicchio è stato abitato sin dalla preistoria come testimoniano alcuni reperti rinvenuti in contrada odi e contrada casali, consistenti in alcune punte di lancia, ed alcune punte di freccia, attualmente conservati nel museo del Sannio a Benevento.[6]
Al VI secolo a.C. risalgono le mura megalitiche osco-sannite che cingono ancora oggi la vetta di monte Acero. Esse proteggevano la cosiddetta "Arce di monte Acero", fortezza sannitica per avvistare i nemici. Molto probabilmente il monte Acero era l'ultimo avamposto a sud dei Pentri e a questi serviva per difendersi da eventuali attacchi da parte di popoli più a sud.
Probabilmente fu sede di un insediamento romano come testimoniano i resti di un acquedotto, di un criptoportico e di un ponte di tale epoca.
I Longobardi vi fondarono una chiesa dedicata a San Michele in una grotta denominata grotta di San Michele a Faicchio e situata in una cavità naturale sul monte Erbano.[7]
La prima notizia scritta risale al 1151 quando Faicchio era annoverato fra i possedimenti della famiglia Sanframondo, importante famiglia di origine normanna che aveva in feudo tutti i comuni della valle Titernina.
Parte di Faicchio fu dei Sanframondo fino a tutto il tempo degli Angioini[8].
Nel 1407 Faicchio come capitania del re Ladislao I di Napoli affidata al ricchissimo Gunello Origlia[9]
Nel 1467, a seguito delle ribellioni contro Ferdinando I, il titolo feudale e i beni rientrarono in potere regio e la Terra di Faicchio venne alienata a Pietro Cola De Alessandro, presidente della Real Camera di S. Chiara, per la somma di 500 ducati, con patto "de retrovendita" in favore di Giovanni de Monsorio, milite, consigliere e maggiordomo del Re. Così, nel 1479 il feudo passò al Maggiordomo del Re Ferrante, Giovanni de Monsorio[10]. Alla sua morte, nel 1507, Faicchio, i suoi casali, le Masse passano a figlio Vincenzo Monsori, poi nel 1520 al figlio Antonio Monsorio, poi al figlio Giovanni Monsorio, alla cui morte passò al figlio primogenito Annibale Monsorio, barone di Faicchio, che, sposatosi a tarda età con Adriana di Sangro, ebbe un'unica figlia, Adriana, a cui passò tutti i suoi beni.
Nel 1583 Faicchio fu venduta a un certo Gunello Origlia (su alcuni libri si parla di scambio con Cusano)[11] ma per intervento Reale la vendita fu annullata. Gunello Origlia era discendente di un altro Gunello Origlia che ai tempi di Re Carlo III Angiò-Durazzo era già proprietario di alcune frazioni di Faicchio che poi negli anni passarono ai Gaetani.[12]
Nel 1612 Gabriele De Martino comprò per 20100 ducati tutto il territorio di Faicchio (tranne alcune terre) dal Regio Fisco creditore di Ferrante Monsorio per i numerosi debiti contratti. Il De Martino ebbe il titolo di "Barone Duca di Faicchio" e restaurò il castello trasformandolo in una comoda dimora, pur conservando alcune funzioni difensive. Da allora il castello venne chiamato "ducale" in onore del duca De Martino.[13]
Il terremoto del 5 giugno 1688 rase al suolo molte abitazioni anche se il castello non dovette subire molti danni dato che per un certo periodo ospitò il vescovo di Cerreto Sannita mons. Giovanni Battista de Bellis.
Il comune nel XVIII secolo fu al centro di una furiosa lite fra i feudatari e gli "eletti" dell'Universitas (l'amministrazione comunale dell'epoca). Il 18 gennaio 1729 infatti, in pubblico parlamento, i cittadini decisero di presentare ai tribunali superiori di Napoli dodici richieste affinché fosse proibito al duca di interferire nella giurisdizione locale, di arrestare arbitrariamente i cittadini, di portarli nel carcere del castello senza apposita autorizzazione dell'autorità giudiziaria e di requisire con la forza cibo e materiali vari.[14]
Sul finire del 1700, l'ultimo duca di Faicchio fu Salvatore De Martino che non avendo figli maschi, consentì la successione al titolo alla famiglia Zona-Sanniti di Pietramelara, che però, non vennero mai ad abitare nel castello.[15]
Nel 1816 entrò a far parte del distretto di Piedimonte d'Alife.[16]
Il 20 marzo 1829 la contrata Massa allora Massa Inferiore passa dal comune di San Lorenzo Minore ora San Lorenzello al comune di Faicchio.[17]
Dal 1861 fa parte della provincia di Benevento.
Nell'ottobre 1943, durante la seconda guerra mondiale, la zona divenne terra di scontro tra le truppe alleate e i tedeschi. Faicchio venne duramente bombardata dagli americani (il convento delle Suore degli Angeli e altri edifici civili furono colpito dai cannoni americani) mentre le vie di comunicazione vennero minate dai tedeschi per rallentare l'avanzata americana. Oltre agli scontri militari non mancarono episodi di rappresaglia contro la popolazione civile: all'uccisione di Mariano Romano presso la località Cortesano, seguì in contrada Odi l'eccidio di cinque civili all'interno della chiesetta di San Francesco (una lapide posta sulla facciata esterna della chiesa ricorda l'avvenimento). Pochi giorni dopo altri quattro civili furono trucidati in località Macchia. Intanto le truppe alleate riuscirono ad occupare il paese e, il 17 ottobre 1943, Faicchio venne definitivamente liberata dalle forze tedesche.[18]
Abitanti censiti[24]
Faicchio è un paese a maggioranza cattolica, ma con numerosi atei e agnostici. Vi sono inoltre piccole minoranze di musulmani sunniti e di cristiani ortodossi.
Nel comune sono presenti 3 scuole dell'infanzia, 2 scuole primarie e una scuola secondaria di primo grado. Per quanto riguarda l'istruzione superiore, il comune è sede dell'Istituto Tecnico per il Turismo intitolato a Umberto Fragola, e dell'istituto professionale Odontotecnico; entrambi fanno parte dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Faicchio-Castelvenere".
Una caratteristica storica del comune di Faicchio è che la sua popolazione non abita prevalentemente nel centro storico ma, invece, in più contrade sparse nel territorio comunale.
Infatti in un documento del 1748 conservato nell'archivio diocesano di Cerreto Sannita si legge che il paese «con quindici casali [...] è una terra divisa, parte in Casali, e parte unita [...] e i detti Casali sono lontani dalla Terra (centro storico) da un miglio, ed i medesimi Casali sono distanti fra di loro, o un quarto, o un mezzo miglio, o anche più [...] ».[25]
Il centro storico, sviluppatosi intorno al castello, è costituito da una parte più antica con le tipiche strade strette e tortuose, e da una parte relativamente più recente sviluppatasi alle due estremità della cittadina a partire dal XVIII secolo. Nella seconda metà del XX secolo la cittadina si è ampliata nella parte occidentale, sulle attuali strade: via Regina Elena, Corso Umberto I, via Madre Serafina, via Delcogliano, via Odi e la strada provinciale Telese-Piedimonte, dove si sono spostate anche la maggior parte delle attività commerciali e i servizi pubblici, prima presenti nel centro storico.
Lo statuto comunale concede lo status di frazione unicamente all'abitato di Massa, ma riconosce anche le seguenti contrade e località esterne al centro urbano: Amati, Annunziata, Arenella, Caldaie, Camponi, Camputari, Ceci, Cese dei Ceci, Colle, Coppoli, Cortesano, Ferrucci, Fontanavecchia, Macchia, Manganello, Marafi, Massari, Porti, Russi, Savigli, Starza, Visanti.[26]
Il comune di Faicchio ha uno svincolo sulla Strada statale 372 Telesina in località Marafi.
Il territorio comunale è attraversato da quattro strade provinciali: la S.P. 83 che collega Telese Terme con Gioia Sannitica; la S.P. 77 che collega Faicchio con San Lorenzello; la S.P. 78 che collega San Salvatore a San Lorenzello; la S.P. 84 che termina ai confini con il comune di Gioia Sannitica.
I servizi di trasporto su gomma vengono erogati da:
Autolinee Ferrazza per Cerreto, Telese e Piedimonte Matese; Autolinee Saquella, per Benevento (una sola corsa giornaliera); Autoservizi irpini per Napoli (una sola corsa giornaliera).
Il 26 maggio 2014 viene eletto sindaco Nino Lombardi, riconfermato anche il 26 maggio 2019
In precedenza sono sindaci di Faicchio:
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2014 | in carica | Nino Lombardi | lista civica | Sindaco | |
2004 | 2014 | Mario Borrelli | lista civica | Sindaco | |
1995 | 2004 | Vincenzo Petrucci | lista civica | Sindaco | |
1993 | 1995 | Amedeo Ginepri | lista civica | Sindaco | |
1971 | 1993 | Mario Borrelli | lista civica | Sindaco |
Il comune fa parte della Comunità montana Titerno e Alto Tammaro, dell'Unione dei Comuni "Città dei Sanniti" e dell'Associazione Nazionale "Città del Vino".
Una parte del territorio comunale ricade nel Parco regionale del Matese.
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