Loading AI tools
critico d'arte e storico dell'arte italiano (1924-1989) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Eugenio Battisti (Torino, 14 dicembre 1924 – Roma, 17 ottobre 1989) è stato un critico d'arte, storico dell'arte e storico dell'architettura italiano.
Laureatosi in Filosofia a Torino, i suoi studi hanno spaziato verso molteplici campi. Allievo di Lionello Venturi, si è dedicato allo studio delle teorie dell'arte, della comunicazione non verbale e retorica visiva, e in particolare, allo studio del Rinascimento[1] con numerosi saggi, dal fondamentale L'Antirinascimento (1962) alle monografie sulle grandi personalità dell'arte, da Giotto (1960) a Filippo Brunelleschi (1976). Non ha per questo tralasciato l'attività di critico militante dedicandosi anche in prima persona all'organizzazione di numerose esposizioni d'arte contemporanea.
I suoi primi interessi si rivolgono al teatro. Dagli anni cinquanta inizia a occuparsi di critica d'arte e di architettura.
Nei primi anni sessanta insegna Storia dell'arte presso l'Università degli Studi di Genova. Qui si inserisce nell'ambiente culturale e fonda, nel dicembre del 1963, il Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea: si tratta di un'esposizione costituita dalle donazione gratuite di un centinaio di artisti. La sede è dapprima il ridotto del Piccolo Teatro e quindi si sposta, nel 1964, al Teatro del Falcone.
Nello stesso periodo fonda la rivista Marcatré,[2] il cui primo numero esce nel novembre 1963 per i tipi dell'editore Vittone di Genova. Legata agli ambienti del Gruppo 63, la rivista ha una cadenza mensile ed è divisa in settori, letteratura, architettura, musica ecc. Del comitato direttivo fanno parte, tra gli altri, il critico d'arte Gillo Dorfles, il poeta Edoardo Sanguineti, il semiologo Umberto Eco, lo storico dell'architettura Paolo Portoghesi, e il critico d'arte Enrico Crispolti.[3]
Ben presto l'esperienza accademica genovese di Eugenio Battisti si interrompe e con essa anche i suoi progetti nel capoluogo ligure: la collezione del Museo d'arte contemporanea viene trasferita alla Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino e, con il sesto numero, nel maggio 1964, Marcatré passa all'editore Milanese Lerici.[3]
Nel 1977 è il presidente della neonata SIAI - Società Italiana per l'Archeologia Industriale, fondata insieme a Bruno Corti.[4]
Continua la sua attività di storico dell'arte e dell'architettura tra l'Europa e gli Stati Uniti, insegnando presso: la Pennsylvania State University,[1] la University of North Carolina, le Università di Reggio Calabria, Milano, Firenze e, quindi, presso l'Università di Tor Vergata a Roma, dove diventa ordinario di Storia dell'Architettura.
Nel 1987 è ideatore del progetto Critic Art Data, per la compilazione di una banca dati di cataloghi di mostre di arte contemporanea.
Dopo la sua morte gli viene intitolato il Museo dell'industria e del lavoro di Brescia,[5] quale riconoscimento alla sua attività di studioso della modernità in generale e come iniziatore, in Italia, degli studi di archeologia industriale in particolare. A Sansepolcro, città della quale fu eletto cittadino onorario a motivo dei suoi studi su Piero della Francesca, è dedicata a suo nome una strada nel quartiere Triglione, alla periferia nord.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.