Etimologia del nome Italia
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L'etimologia del nome Italia è stata oggetto di ricostruzioni non soltanto da parte di linguisti, ma anche di storici, tradizionalmente attenti alla questione; non sempre, tuttavia, ci si trova di fronte ad etimologie in senso stretto, bensì ad ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla ricostruzione specificatamente linguistica del nome, e che con il tempo hanno formato un ricco corpus di soluzioni[2], tra le quali sono numerose quelle che si riferiscono a tradizioni a carattere più mitologico che storico (come ad esempio l'esistenza di un re di nome Italo).
Si pensa infatti che il nome derivi dal vocabolo Italòi (gli Itali, appunto), termine con il quale i greci designavano una tribù che abitava l'estrema punta della Penisola italica, nei pressi dell'odierna Cirò.[3] Ad ogni modo, è noto che nell'antichità il nome indicasse la parte posta nell'estremo meridione della penisola italica. Ciò è attestato dal fatto che i popoli greci che colonizzarono la Calabria, integrandosi con i popoli preesistenti, si riferivano a loro stessi come Italioti, cioè abitanti dell'Italìa.
È, altresì, ipotizzato, tuttavia non in contrasto con quanto detto, che tale popolo degli Itali adorasse il simulacro di un Toro (vitulus, in latino e "vitlu", in umbro). Secondo tale ipotesi il nome significherebbe quindi “abitanti della terra dei vitelli”.[3]
Il nome “Italia” potrebbe derivare dal greco Aithàleia (Αιθαλεια), che sta per “ardente, fumosa”, la cui radice ben descrive una terra con imponenti manifestazioni vulcaniche, l’Etna e le Eolie, ben visibili dai siti di approdo dei primi migranti dal Mediterraneo orientale.[4] Strabone[5] cita questa radice nel nome del fiume Νέαιδος, oggi il Neto, che si traduce in “navi bruciate”, a sostegno del mito che racconta come le donne dei migranti, giunte alla foce del fiume, impedissero ai loro uomini di riprendere il mare bruciando le navi. Anche Linosa, isola vulcanica, nel nome Aethusa riportato nelle carte del ‘500, mostra la stessa radice. Con molta probabilità le coste più meridionali della Calabria, nel 3° o 4° millennio a.C. molto più verdi di oggi, hanno ospitato i primi bovini podolici importati dal Ponto Eusino. La memoria dei grandi vitelli bianchi potrebbe spiegare la connessione con vituli, voce latina per tori, ma la “i” iniziale di “vituli” è breve, non lunga come in “Italia”, e ciò secondo alcuni[6] sostiene indirettamente l’ipotesi della derivazione da Aithàleia.
Certo è che il nome Italia doveva inizialmente limitarsi a quell'estrema parte della Penisola.