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La divisione amministrativa della Confederazione polacco-lituana fu il risultato della lunga e complessa storia della frammentazione del Regno di Polonia e dell'unione di Polonia e Lituania.
Le terre che un tempo appartennero alla Confederazione sono oggi distribuite in diversi stati dell'Europa centrale e orientale: Polonia, Lituania, Lettonia, Ucraina, Bielorussia e Russia, con piccole parti in Estonia, Slovacchia, Romania e Moldavia.
Malgrado il termine "Polonia" fosse utilizzato comunemente per denotare l'intera entità politica, la Polonia era in effetti solo una parte dell'intera nazione — la Confederazione polacco-lituana, che comprendeva principalmente due parti:
La Corona comprendeva a sua volta due "province": la Grande Polonia e la Piccola Polonia. Queste due, insieme alla terza provincia del Granducato di Lituania, erano le uniche tre regioni che potevano godere dello status di "prowincja". La Confederazione fu in seguito ulteriormente suddivisa in unità minori, conosciute come voivodati (województwa - in alcuni casi si può trovare la denominazione "Palatinato" al posto di voivodato). Ogni voivodato era governato da un voivoda (governatore). I voivodati erano suddivisi in starostwa, ognuno dei quali era governato da uno starosta; le città erano invece governate dai castellani. Esistevano frequenti eccezioni a queste regole, spesso riguardo alla subunità di amministrazione detta ziemia.
La suddivisione è per provincia, voivodato e in seguito per entità minori.
Ducato di Livonia (Inflantia)
Altri
Tra le altre regioni della Confederazione, ci sono:
In vari momenti si pensò alla creazione di un Ducato di Rutenia, in particolare durante l'insurrezione cosacca del 1648 contro il governo polacco dell'Ucraina. Tale ducato, come proposto nel Trattato di Hadjač del 1658, sarebbe stato membro della Confederazione, che sarebbe pertanto divenuta una confederazione tripartita polacco-lituana-rutena; a causa delle richieste della szlachta, dell'invasione moscovita e delle divisioni tra i cosacchi, il piano non fu mai però implementato. Per ragioni simili, i progetti per una Confederazione polacco-lituana-moscovita non vennero mai realizzati, anche se durante la guerra polacco-moscovita il principe polacco (poi re Ladislao IV) fu per un breve periodo eletto zar della Moscovia.
I confini della Confederazione cambiarono con le guerre e i trattati, talvolta mutarono diverse volte in un decennio specialmente nelle regioni orientali e meridionali. Questi cambiamenti ebbero impatti sulla divisione amministrativa, dato che le terre vennero aggiunte oppure perse. Talvolta una carica continuava a permanere nonostante la corrispondente provincia fosse stata persa decenni prima. La Confederazione raggiunse il picco di massima estensione nella prima metà del XVII secolo, mentre nella seconda metà del XVIII secolo perse grandi parti del suo territorio con le Spartizioni della Polonia; la nazione scomparve definitivamente dalle carte geografiche europee nel 1795.
La Polonia contava circa il doppio della popolazione della Lituania e poteva contare su introiti quintupli rispetto al Granducato. Come altre nazioni, i confini, l'area e la popolazione della Confederazione cambiarono varie volte. Dopo la Pace di Jam Zapol'skij conclusa con lo zar di Russia Ivan IV (1582), la Confederazione si estendeva per circa 815.000 km² ed aveva una popolazione di 6,5 milioni di persone. Dopo il 1618 invece la superficie raggiunse un milione di km² e la popolazione crebbe fino a 10-11 milioni (inclusi 4 milioni di polacchi).
Nel XVI secolo il vescovo e cartografo polacco Martin Kromer pubblicò un atlante latino intitolato: Polonia sive de situ, populis, moribus, magistratibus et Republica regni Polonici libri duo, che fu considerata la guida più dettagliata della nazione.
L'opera di Kromer, come quella di Gerardus Mercator, mostrano la Confederazione come un territorio prevalentemente pianeggiante. La sua parte sud-orientale, il Kresy, era famosa per le sue steppe. I Monti Carpazi formavano parte del confine meridionale, con i Monti Tatra che ne costituivano le cime più alte; il Mar Baltico era il confine settentrionale della nazione. Come molti altri Paesi europei dell'epoca, la Confederazione polacco-lituana contava molte foreste, specialmente nella parte orientale. Oggi, ciò che rimane della Foresta di Białowieża, costituisce la maggiore foresta primaria intatta del continente.
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