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La diocesi di Messene (in latino: Dioecesis Messeniensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Messene Sede vescovile titolare Dioecesis Messeniensis Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile di Macedonia (V secolo) | |
Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XVIII secolo |
Stato | Grecia |
Diocesi soppressa di Messene | |
Suffraganea di | Patrasso |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Messene, le cui rovine si trovano nei pressi del villaggio di Mavromati, è un'antica sede vescovile del Peloponneso in Grecia, nel patriarcato di Costantinopoli. Inizialmente suffraganea dell'arcidiocesi di Corinto, entrò a far parte successivamente della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Patrasso.
La diocesi non appare in nessuna Notitia Episcopatuum del patriarcato costantinopolitano.[1] Le Quien vi attribuisce tre vescovi: Alessandro, che avrebbe partecipato al concilio di Sardica; Giovanni, che prese parte al cosiddetto "brigantaggio" di Efeso del 449 e al concilio di Calcedonia nel 451, e sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Grecia all'imperatore Leone dopo la morte di Proterio di Alessandria; e Filippo, che intervenne al Concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio di Costantinopoli.
Dal XVIII secolo Messene è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 28 giugno 1991.
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