Deep Impact (missione spaziale)
sonda spaziale della NASA / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Deep Impact (missione spaziale)?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Deep Impact è una sonda spaziale della NASA progettata per studiare la composizione dell'interno di una cometa. Alle 5:52 UTC del 4 luglio 2005 una parte della sonda ha impattato con successo il nucleo della cometa Tempel 1, portando alla luce i detriti provenienti dall'interno del nucleo.
Deep Impact | |||||
---|---|---|---|---|---|
Emblema missione | |||||
Immagine del veicolo | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | NASA | ||||
NSSDC ID | 2005-001A | ||||
SCN | 28517 | ||||
Destinazione | cometa Tempel 1 | ||||
Esito |
| ||||
Vettore | Delta II | ||||
Lancio |
| ||||
Luogo lancio | Cape Canaveral Space Launch Complex 17B | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Costruttore | Ball Aerospace & Technologies | ||||
Strumentazione |
| ||||
Sito ufficiale | |||||
Programma Discovery | |||||
| |||||
Le precedenti missioni spaziali dirette verso comete, come la Giotto e la Stardust, erano semplicemente missioni di sorvolo con la possibilità di fotografare ed esaminare la superficie dei nuclei delle comete. La missione Deep Impact è la prima ad esaminare l'interno di una cometa e conseguentemente, come sperano gli scienziati, sarà la prima a svelare i segreti di questi piccoli corpi celesti congelati.
Nel primo briefing dopo l'impatto, alle 01:00 (del Pacifico) del 4 luglio 2005, le prime immagini processate rivelarono il cratere formatosi precedentemente nella cometa. Gli scienziati della NASA dichiararono che non erano ancora in grado di vedere il cratere e che l'unico modello riguardante la composizione delle comete che potevano scartare con certezza era quello che prevedeva che le comete fossero un insieme di materiale aggregato altamente poroso.
Una prima estensione della missione, ridenominata EPOXI, ha permesso di utilizzare la sonda per l'osservazione dei pianeti extrasolari e, soprattutto, per il sorvolo di una seconda cometa, la Cometa Hartley 2, raggiunta il 4 novembre 2010.
Ancora in buono stato, la sonda è stata quindi rediretta verso l'asteroide Near-Earth (163249) 2002GT, che avrebbe dovuto essere raggiunto nel gennaio del 2020, e utilizzata per osservazioni in remoto delle comete Garradd (C/2009 P1) ed ISON. Nell'agosto del 2013, tuttavia, la NASA ha perso le comunicazioni con la sonda. Dopo circa un mese in cui non è stato possibile ristabilire i contatti, la missione è stata dichiarata conclusa il 20 settembre 2013.[1]