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corrente elettrica che periodicamente inverte la direzione Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La corrente alternata (CA o AC dall'inglese: Alternating Current) è un tipo di corrente elettrica nella quale il flusso di carica alterna la propria direzione continuativamente nel tempo. Per differenza, la corrente continua (linea rossa in figura) ha un flusso di carica unidirezionale e costante.
In elettrotecnica, il flusso della corrente alternata inverte la propria direzione con un ritmo imposto a frequenza fissa, di 50 Hz (Europa e altri paesi) o 60 Hz (USA e altri paesi), adottato nei vari sistemi di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, diffusi globalmente pressoché ovunque.
L'inversione di direzione però non avviene in modo repentino (o istantaneo), ma con una variazione ciclica e progressiva, secondo un andamento chiamato sinusoidale, nel quale il valore di corrente parte da zero e gradualmente aumenta (in un determinato verso), raggiungendo il suo valore massimo per poi diminuire fino a zero e riprendere nel verso opposto col medesimo andamento; quindi il ciclo si ripete. Riportando su un grafico i valori assunti dalla grandezza elettrica nel tempo (tensione e/o intensità), si ottiene una sinusoide (linea verde in figura) da cui scaturisce il termine "onda sinusoidale". Le caratteristiche di variazione progressiva sopracitate, derivano direttamente dalla struttura fisica dei generatori elettrici rotanti, che producono l'energia per l'attraversamento di campi magnetici rotanti.
Il primo alternatore a produrre corrente alternata fu un generatore elettrico basato sui principi di Michael Faraday costruito dal costruttore di strumenti francese Hippolyte Pixii nel 1832.[1] Pixii in seguito aggiunse un commutatore al suo dispositivo per produrre la corrente continua (allora) più comunemente usata.
La prima applicazione pratica registrata della corrente alternata è di Guillaume Duchenne, inventore e sviluppatore dell'elettroterapia. Nel 1855 annunciò che la corrente alternata era superiore alla corrente continua per l'attivazione elettroterapeutica delle contrazioni muscolari.[2]
Nel 1876, l'ingegnere russo Pavel Yablochkov inventò un sistema di illuminazione in cui venivano installati gruppi di bobine di induzione lungo una linea CA ad alta tensione. Invece di cambiare la tensione, gli avvolgimenti primari trasferivano potenza agli avvolgimenti secondari che erano collegati a una o più "candele elettriche" (lampade ad arco) di sua progettazione,[3][4] l'accorgimento evitava che in caso di guasto di una lampada, si disattivasse l'intero circuito.
I sistemi a corrente alternata furono sviluppati quindi in Europa fra il 1878 e il 1885, Dopo il 1885 la Westinghouse assunse Stanley, Oliver Shallenberger, Benjamin Lamme, e altri per costruire sistemi CA nel Nordamerica.
Fattore fondamentale per la affermazione della corrente alternata fu la sua facilità di "trasformazione" (modifica) della differenza di potenziale (tensione elettrica). La corrente può essere trasportata su lunghe distanze con tensioni molto elevate con eccellenti rendimenti e poche dispersioni; quindi possono, con trasformatori statici, strutturalmente semplici ed efficienti, essere ridotte a tensioni minime per la distribuzione minuta di utilizzo. La trasformazione della corrente continua a diverse tensioni è meno efficiente e molto più complessa.
La distribuzione elettrica è l'ultima fase nel processo di consegna dell'elettricità all'utente finale dopo la produzione e la trasmissione, solitamente utilizzando tensioni più elevate per la trasmissione, ma mantenendo la stessa frequenza.
Attualmente nel mondo l'energia elettrica alternata è distribuita in due frequenze, 50 Hz (Europa, Asia, Africa) e 60 Hz (America, parte del Giappone), ed inoltre a diverse tensioni (vedi standard elettrici nel mondo). La frequenza della corrente alternata è determinata dal regime di rotazione standard dei generatori. Le reti a frequenza diversa non possono essere interconnesse tra loro, e di norma riguardano territori, o campi di produzione-utilizzo, tra loro separati.
In Europa l'energia elettrica viene distribuita sotto forma di corrente alternata sinusoidale a frequenza costante di 50 Hz. Tale valore può risentire di picchi di consumo nella rete elettrica (nel qual caso tende ad essere più basso), o di sovrapproduzione (diventando di frequenza maggiore); dal momento che tali variazioni di frequenza possono condizionare negativamente il funzionamento degli apparecchi collegati - o guastarli - ci sono appositi sistemi che vengono attivati per cercare di mantenere comunque la frequenza il più vicino possibile al valore nominale, pur in presenza di eccessivi sbilanciamenti tra produzione e consumi.[12]
L'utilizzo della corrente alternata deriva dal fatto che:
Quasi tutti gli apparecchi utilizzatori elettronici funzionano in corrente continua ma questa può essere ottenuta, dalla corrente alternata, mediante un semplice raddrizzatore.
Per contro dalla corrente continua è possibile ottenere corrente elettrica alternata, generata in opportuni parametri di frequenza, forma d'onda e tensione mediante dispositivi elettronici detti inverter per il fatto di produrre effetti inversi al raddrizzatore.
Gli inverter tradizionalmente costituiti da apparati elettronici discreti (on/off) hanno difficoltà a riprodurre la perfetta e continua onda sinusoidale, ma producono facilmente solo onde quadre, che a potenze significative inducono fenomeni parassiti di frequenze spurie, dispersioni di energia e rumorosità, che sono inefficienti e dannosi per gli apparati. Sono quindi necessarie aggiunte di modulazioni complesse che avvicinino l'onda alla forma sinusoidale, che è funzionalmente ottimale.
L'inverter è un componente fondamentale di un impianto fotovoltaico connesso alla rete di distribuzione. Infatti i moduli fotovoltaici producono corrente continua, e per immettere in rete tutta o parte della produzione elettrica risultante, deve essere opportunamente convertita in corrente alternata e sincronizzata a quella della rete, per contribuire alla cosiddetta generazione distribuita.
L'elettricità comunemente distribuita e utilizzata in elettrotecnica ha una forma d'onda sinusoidale perché tale andamento deriva direttamente dal modo di operare degli alternatori e dalle leggi dell'induzione elettromagnetica. Dunque la forza elettromotrice prodotta da un alternatore ha la forma:
dove è il valore massimo della forza elettromotrice cioè l'ampiezza dell'oscillazione, è la pulsazione, legata al periodo T e alla frequenza :
L'intensità della corrente alternata deve avere la stessa forma:
Ma una grandezza sinusoidale ha valore medio nullo, su un periodo T. Per questo motivo, la grandezza misurabile è il suo valore efficace o effettivo, inteso come il valore quadratico medio:
dalla quale si ottiene che il valore efficace , indicato come nella letteratura inglese (rms sta per root mean square che si traduce, appunto, in valore quadratico medio), è legata al suo valore massimo :
Per la tensione , ovvero come indicato nella letteratura inglese, si ha:
La tensione efficace permette di scrivere il modulo della potenza complessa come
con un'espressione simile a quella () che si scriverebbe in regime costante (chiamato anche corrente continua).
Considerando quindi un bipolo rispetto al quale tensione e intensità siano perfettamente in fase (un bipolo quindi puramente resistivo) si può affermare che rappresentano, numericamente, i valori di tensione e intensitò che, in regime costante, dissiperebbero per effetto Joule una potenza equivalente alla potenza media dissipata in regime sinusoidale, dallo stesso bipolo resistivo sottoposto a una corrente sinusoidale di ampiezza, rispettivamente, .
Nel grafico a lato, viene raffigurata la forma della sinusoide indicata dalla linea rossa.
Per esempio, la normale tensione elettrica domestica monofase ha = = 230 V, per cui si ha una tensione di picco = = 325,27 V, questo valore è ricavabile moltiplicando la tensione efficace (valore nominale della rete elettrica) per (approssimabile a 1,41); mentre, la tensione picco-picco = = 650,54 V si ottiene moltiplicando il valore della tensione efficace per (approssimabile a 2,83).
Questi valori sono importanti per verificare la compatibilità/capacità di un isolante o di un dispositivo (componente elettronico) nel supportare tali tensioni.
Il metodo simbolico è il metodo usato in pratica quando si ha a che fare con grandezze sinusoidali, perché è immediato e ha la caratteristica di formalizzare le leggi dei circuiti in corrente alternata, in analogia a quelle già viste per i circuiti in corrente continua.
Le grandezze fisiche espresse con il metodo simbolico sono numeri complessi che hanno però una frequenza medesima: in effetti a livello pratico le grandezze con cui si ha a che fare sono isofrequenziali. Ricordando i numeri complessi, una grandezza può esprimersi algebricamente come:
dove è il modulo del numero complesso e dove è detto argomento o anomalia, nel nostro caso è la fase. Grazie a ciò possiamo esprimere lo stesso numero complesso come:
Usando la Formula di Eulero, possiamo esprimere lo stesso numero complesso in forma esponenziale:
Grazie a questo formalismo una grandezza sinusoidale si può esprimere simbolicamente come:
dove sono le ampiezze come specificato sopra e dove non si tiene conto della fase individuale.
Facciamo un esempio del solo circuito puramente resistivo soggetto a tensione sinusoidale:
Attraverso la resistenza il generatore fa passare una corrente alternata pari a:
In definitiva grazie all'uso della notazione simbolica:
la relazione tra intensità e tensione, rimane analoga alla Legge di Ohm in corrente continua.
Molti strumenti di misura, tra cui i multimetri più economici, sono costruiti per calcolare il valore efficace (in inglese RMS) di una tensione sinusoidale raddrizzata misurandone il valore medio o il valore massimo: l'indicazione è corretta solo se il segnale ha forma d'onda perfettamente sinusoidale, mentre è errata tanto più il segnale è distorto cioè ricco di armoniche (per esempio si allontana molto anche solo se al segnale sinusoidale è sovrapposto uno continuo).
Gli strumenti che misurano il vero valore efficace sono contraddistinti dalla sigla true RMS.
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