La Coppa FIRA 1992-94 (in francese Trophée européen FIRA 1992-94), anche Coppa Europa 1992-94, fu il 30º campionato europeo di rugby a 15 organizzato dalla FIRA.
Si tenne dal 1º ottobre 1992 al 28 maggio 1994 tra 10 squadre che si affrontarono con la formula, inedita per tale torneo, di doppia fase a gironi.
A laurearsi campione fu, per la venticinquesima e ultima volta, la Francia; a pari punti con essa si classificarono l'Italia, per la prima volta in testa alla classifica di tale torneo, e la Romania.
Il torneo si svolse con una formula mai adottata in precedenza: le dieci squadre di prima divisione furono divise in due gironi di cinque ciascuna e, con tale formazione, fu disputato un torneo preliminare che occupò tutto il primo anno di competizione e durante il quale le squadre di ogni girone si incontrarono tra di esse in gare di sola andata; le prime due di ogni girone e la migliore terza, determinata da spareggio, accedettero al girone a cinque per il titolo che si tenne nel secondo anno di torneo, mentre la perdente lo spareggio e le due ultime di ogni girone si contesero i posti dal sesto al decimo.
A disputare lo spareggio furono Marocco e Spagna: la FIRA stabilì che la gara adatta a tale scopo dovesse essere quella, già in programma, al torneo di rugby ai Giochi del Mediterraneo 1993[2] ma, essendo terminata in parità 6-6, ne dispose la ripetizione a Tolosa a ottobre 1993, quando la seconda fase di torneo era già iniziata.
La Spagna vinse 48-17 la ripetizione e passò al gruppo delle prime cinque[2].
Dal punto di vista regolamentare fu il primo torneo internazionale in Europa a tenersi con la meta valida non più 4, ma 5 punti; la misura era stata deliberata il 17 aprile 1992 dal congresso generale dell'IRFB a Wellington[3], e solo nel 1993 il Cinque Nazioni poté adottare tale nuovo punteggio.
Si trattò, infine, dell'ultima edizione di campionato europeo tenutasi nell'era dilettantistica: ad agosto 1995 l'IRFB, nel suo congresso di Parigi, ammise il professionismo nella disciplina[4].
Nel girone per il titolo l'Italia compì un'impresa mai riuscita prima, ovvero battere la Francia per 16-9[5], risultato tecnicamente rilevante benché i ì Bleus si presentassero con la formazione A senza presenza internazionale; a impedire all'Italia il punteggio pieno e la vittoria finale fu la Romania che nella penultima giornata batté gli Azzurri 26-12 appaiandoli in classifica[6] e permettendo alla Francia, vittoriosa sulla Russia nell'ultimo incontro, di raggiungere in classifica le due capilista e superarle per migliore differenza punti fatti/subiti.
Il torneo si sovrappose anche alle qualificazioni alla Coppa del Mondo 1995: alcuni incontri della seconda divisione, tra i quali quello tra Paesi Bassi e Rep. Ceca dell'ottobre 1993, valsero per entrambe le competizioni[7].
Il torneo rifletté anche i sommovimenti sociopolitici seguenti alla caduta del muro di Berlino e la fine dell'Unione Sovietica: quest'ultima fu rimpiazzata dalla Russia che ne ereditò il titolo sportivo, mentre al torneo furono iscritte le squadre delle federazioni di Georgia, Lituania, Lettonia, Ucraina e Moldavia.
Per quanto riguarda i Paesi sorti a seguito dello scioglimento della Jugoslavia, le nuove arrivate furono Croazia e Slovenia.
La Cecoslovacchia, invece, si separò a fine 1992 dando vita alla Repubblica Ceca, che assunse l'eredità sportiva dell'ex Paese e proseguì il torneo, e la Slovacchia, che solo più di dieci anni più tardi diede vita a una propria nazionale.
Al pari di Jugoslavia e Unione Sovietica un anno prima, vittoriose nella loro ultima partita di sempre, la Cecoslovacchia del rugby si consegnò agli archivi con un acuto battendo 21-16 i Paesi Bassi a Praga il 15 novembre 1992[8].
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All’epoca sotto il nome di F.I.R.A.
(EN) Rugby to turn professional, in The Canberra Times, 28 agosto 1995, p. 24. URL consultato il 21 dicembre 2021. Ospitato su Biblioteca nazionale australiana.
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