Ciniglia è un termine che indica sia un tipo di filato che un tessuto realizzato con il filato stesso. Il nome viene dal termine francese chenille.[1] Di origine relativamente recente fece la sua comparsa verso il 1930, seguendo i dettami della moda il suo uso si diffuse negli anni '70. Uno standard di produzione industriale si raggiunse solo nel 1990 con la creazione del Chenille International Manufacturers Association (CIMA).

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Gomitoli di ciniglia
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Tessuto di ciniglia

Filato

Questo filato è composto da due filati di materiale differente, uno sottile e robusto, l'altro più grosso e morbido. Due trefoli intrecciati, di filato sottile, formano l'anima del filo e una serie di pelucchi tagliati alla stessa altezza, detti "pelo", vengono bloccati dalla torsione dei trefoli dell'anima in posizione perpendicolare a questi. Sporgendo da entrambi i lati dei trefoli, il pelo dà corpo ad un filato di un certo spessore che per aspetto ed effetto assomiglia al velluto.

Tessuto

Le stoffe di ciniglia sono realizzate a telaio anche come spugna, ma più frequentemente a maglia, sia a macchina che a mano. La lavorazione a maglia mette in risalto l'effetto velure della ciniglia, lasciando in evidenza il pelo, che viene invece schiacciato nella tessitura.

Il materiale più frequentemente usato sono le tecnofibre, rayon, acrilico, viscosa, ma se ne trova in commercio anche in cotone.

Note

Voci correlate

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