Chiesa della Martorana
chiesa cattolica italo-albanese di rito bizantino a Palermo, Italia / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, sede della parrocchia di San Nicolò dei Greci (klisha e Shën Kollit së Arbëreshëvet in albanese) e nota come Martorana, è ubicata nel centro storico di Palermo. Adiacente alla chiesa di San Cataldo, si affaccia sulla piazza Bellini ove affianca il Teatro omonimo e fronteggia la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria ed il prospetto posteriore del Palazzo Pretorio[1][2].
Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio Parrocchia S. Nicolò dei Greci | |
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Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Località | Palermo |
Coordinate | 38°06′53.4″N 13°21′46.59″E38°06′53.4″N, 13°21′46.59″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito bizantino (Chiesa Italo-Albanese) |
Titolare | San Nicola di Mira |
Fondatore | Giorgio d'Antiochia |
Stile architettonico | bizantino, normanno e barocco |
Completamento | 1143 (con aggiunte successive) |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | architettonico |
Criterio | C (ii) (iv) |
Pericolo | no |
Riconosciuto dal | 2015 |
Scheda UNESCO | (EN) Arab-norman Palermo and the cathedral churches of Cefalù and Monreale (FR) Scheda |
La chiesa è concattedrale dell'eparchia di Piana degli Albanesi, circoscrizione della Chiesa italo-albanese, e officia la liturgia per gli italo-albanesi, osservanti il rito bizantino, residenti in città[3][4][5]. La comunità parrocchiale italo-albanese è da sempre parte della Chiesa cattolica, ma segue il rito e le tradizioni spirituali che l'accomunano alla tradizione liturgica orientale.
Edificio bizantino e normanno del Medioevo con torre di facciata, si contraddistingue per la molteplicità di stili che s'incontrano, in quanto, con il susseguirsi dei secoli, fu arricchita da vari altri gusti artistici, architettonici e culturali. Oggi si presenta difatti come chiesa-monumento storico, frutto delle molteplici trasformazioni e sottoposta inoltre a tutela nazionale[6].
Dal 3 luglio 2015 fa parte del patrimonio dell'umanità (UNESCO) nell'ambito dell'Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.