Casa universale di giustizia
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La Casa Universale di Giustizia[1], suprema istituzione di governo della Fede bahá'í, ha sede nell'edificio a lei destinato nell'Arco bahá'í ad Haifa, sul Monte Carmelo, in Israele.
I suoi compiti e la sua sfera di attività sono stati definiti negli scritti di Bahá'u'lláh e di 'Abdu'l-Bahá, suo successore[2].
Si tratta di un organo direttivo e legislativo col potere di dar corso alle leggi bahá'í date da Bahá'u'lláh, fondatore della Fede, o di integrarle legiferando su quanto non chiaramente previsto dalle sacre scritture bahai[3][4].
La Casa Universale di Giustizia è nata formalmente nel 1963 al culmine della Crociata di dieci anni, un piano decennale internazionale di diffusione degli insegnamenti bahai.
Esercita parimenti la funzione giurisdizionale di ultimo organo consultivo ovvero d'appello nell'amministrazione bahá'í.
È costituita da nove persone di sesso maschile che vengono elette, senza candidatura e senza propaganda, da un collegio elettorale misto, maschile e femminile; collegio composto dall'insieme dei membri delle Assemblee Spirituali Nazionali che si riuniscono nella quinquennale fase elettiva ad Haifa in Israele (chi non può giungere manda i voti); donne e uomini bahá'í facenti parte delle Assemblee Spirituali Nazionali attive nell'anno elettivo nelle singole loro nazioni. Assemblee attualmente presenti in quasi tutti gli Stati del mondo[4].
Tutti i documenti e i testi pubblicati dalla Casa Universale di Giustizia hanno carattere ufficiale, e le decisioni legislative sono o saranno vincolanti per i bahá'í, "La Casa Universale di Giustizia è autorizzata a modificare o revocare la propria legislazione con il mutare delle condizioni ..." (Kitab-i-Aqdas).
«Il corpo della Casa di Giustizia si trova sotto la protezione e la guida di Dio.»
(`Abdu'l-Bahá)
Individualmente i membri della Casa Universale di Giustizia non godono di opinioni personali vincolanti, e la loro autorevolezza o autorità di governo è solo di natura collegiale, in quanto dopo ponderate consultazioni (anche con l'ausilio di esperti), le decisioni vengono prese a maggioranza dai nove componenti o preferibilmente all'unanimità; non essendo prevista, al momento della votazione, l'astensione dal voto.[4].
La Casa di Giustizia ha fatto pubblicare parecchi estratti dalle opere del Báb, di Bahá'u'lláh e di 'Abdu'l-Bahá[4].