Anche la posizione verticale delle ali a riposo ("a vela" anziché "a tetto", come di regola si osserva nelle falene) può far pensare immediatamente a una farfalla.[6]
Adulto
Capo
Il capo presenta dei "ciuffi" di scaglie piliformi gialle.[4]
Gli occhi rivelano la presenza di minutissime setole interommatidiali; gli ocelli sono ridotti ma presenti; i chaetosemata sono invece ben sviluppati, con piccole scaglie inframmezzate alle setole sensoriali.[4][5][6]
Le antenne sono filiformi e non clavate; negli esemplari essiccati, spesso l'apice risulta uncinato; il flagello è provvisto di scaglie sulla superficie dorsale e i sensilli tricoidei sono di lunghezza ridotta.[4][5][6]
Nelle zampe, gialle ma punteggiate di marroncino, le tibie sono munite di spine; l'epifisi non è molto sviluppata e la formula degli speroni tibiali è 0-2-4; nel protarso, il IV tarsomero è munito sulla superficie ventrale di una coppia di robuste spine apicali, mentre il distitarso ne è privo; l'arolio è ben sviluppato e i pulvilli sono divisi; le unghie sono semplici, prive di dentellatura.[4][5][6]
Nell'ala anteriore, R è libera; Rs2 ed Rs3 sono unite con Rs1, mentre Rs4 è libera; M e CuA sono libere; la nervatura radio-mediale (r-m) è lunga e sottile; CuP è sostituita da una piega; la cellula discale è aperta tra M1 ed M2 con quest'ultima posizionata nettamente più vicino a M3 che a M1; 1A+2A è priva di biforcazione alla base.[2][4][5][6] Anche nell'ala posteriore, la cellula discale risulta aperta ed M2 è più vicina ad M3 che ad M1; non si osserva CuP.[2][4][5][6]
Sulla pagina superiore dell'ala anteriore, la colorazione di fondo è un brunastro molto carico, alquanto uniforme, interrotto da una fascia di colore giallo-arancio che, iniziando molto stretta dal terzo basale della costa, prosegue grosso modo fino alla metà di quest'ultima, per poi allargarsi posteriormente ed andare ad occupare la parte distale dell'ala, pur senza mai raggiungere il termen, fino a restringersi e terminare con una punta posteriore in prossimità del tornus; ventralmente l'ala appare di una tonalità tra il giallo e l'arancio brillante, qui e là interrotta da linee più scure a forma di "U"; sono nettamente distinguibili quattro macchie discoidali bianco-giallastre, bordate di arancione scuro. L'ala posteriore riprende, sulla superficie dorsale, la colorazione di fondo dell'anteriore, ma qui la fascia giallo-ocra appare un po' più scura e ristretta, essendo posta nella zona submarginale, e andando a raggiungere il margine interno dell'ala solo dopo l'angolo anale; la superficie ventrale riprende i motivi di quella dell'ala anteriore, ma con solo due macchie discoidali bianche, quasi fuse tra loro.[2]
Addome
Nell'addome non sono presenti organi timpanici, così come nel torace; i bordi laterali del I tergite sono connessi anteriormente al II sternite attraverso uno sclerite tergosternale completo; i tergiti III-VI sono allargati; nel maschio, l'VIII sternite è ridotto a un paio di bastoncelli.[4]
Nel genitale femminile, l'ostium bursae è situato proprio in prossimità del margine anteriore arcuato dell'VIII sternite; le apofisi sono alquanto pronunciate; l'ovopositore appare appiattito e quadrilobato.[4]
Uovo
L'uovo è ellittico e lievemente appiattito.[4][5][6]
Larva
Sul corpo della larva le setole primarie sono ben distribuite, ma quelle secondarie sono assenti.[4][5][6][8]
Nel torace, lo scudo dorsale (pronoto) è ampio, con cinque paia di setole; nel protorace, le setole laterali L sono due,[4][5] mentre soltanto una setola subdorsale (SD2) è presente.[6]
Ad ogni lato del primo segmento addominale si nota una ghiandola posta al di sotto della setola L2. Nei segmenti A1-A7 le due setole L sono distanziate una dall'altra, mentre appaiono ravvicinate in A8.[4][5][6]
Cinque paia di corte pseudozampe sono presenti sui segmenti A3-A6 e A10, con uncini disposti a cerchio, in doppio ordine.[4][5][6]
Le giovani larve arrotolano una o più foglie, fissandole con filamenti sericei, creando un riparo all'interno del quale si accrescono fino a compiuta maturazione.[5][6][9]
L'impupamento avviene all'interno di questa struttura di protezione, da cui in seguito emergono gli adulti.[5][6][9]
(EN) Beccaloni G., Scoble M., Kitching I., Simonsen T., Robinson G., Pitkin B., Hine A. & Lyal C., Callidula evander, su The Global Lepidoptera Names Index, Londra, Natural History Museum, ISSN2405-8858(WC· ACNP), OCLC223993023. URL consultato il 6 aprile 2017.
(EN) Minet, J., The Axioidea and Calliduloidea, in Kristensen, N. P. (Ed.) - Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, Kükenthal, W. (Ed.), Fischer, M. (Scientific Ed.), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, ristampa 2013, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp.257-261, ISBN978-3-11-015704-8, OCLC174380917. URL consultato il 6 aprile 2017.
(EN) Scoble, M. J., 12. Higher Ditrysia, in The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp.290-341, ISBN978-0-19-854952-9, LCCN92004297, OCLC25282932.
(JA) Tschistjakov, Yu. A.; Belyaev, E. A., The immature stages of Pterodecta felderi (Bremer) and systematic position of the family Callidulidae (Lepidoptera), in Tinea, 12 (suppl.), Tokyo, Japan Heterocerists' Society, 1987, pp.285-289, ISSN0493-3168(WC· ACNP), OCLC5172523335.
(EN) Robinson, G. S.; Ackery, P. R.; Kitching, I. J.; Beccaloni, G. W. & Hernández, L. M., Callidulidae, su HOSTS - A Database of the World's Lepidopteran Hostplants, Londra, NHM - Natural History Museum, 2010. URL consultato il 6 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2017).
(EN) Yu, D. S., Callidulidae, su Home of Ichneumonoidea, 28 aprile 2012. URL consultato il 6 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2017).
(EN) Westwood, J. O., Pentila (PDF), in Doubleday, E. - The genera of diurnal lepidoptera: comprising their generic characters, a notice of their habits and transformations, and a catalogue of the species of each genus, Hewitson, W. C. (ill.), Vol. 2, Londra, Longman, Brown, Green, and Longmans, 1851, p.504, DOI:10.5962/bhl.title.14057, ISBN non esistente, LCCN06023215, OCLC13714910. URL consultato il 6 aprile 2017.
(EN) Heppner, J. B., Faunal Regions and the Diversity of Lepidoptera (abstract), in Tropical Lepidoptera, vol.2, Suppl. 1, Gainesville, FL, Association for Tropical Lepidoptera, 1991, p.85, ISSN1048-8138(WC· ACNP), LCCN91641730, OCLC25170208.
(EN) Holloway, J. D., Family Callidulidae, In The moths of Borneo, in Malayan Nature Journal, vol.8, Kuala Lumpur, Malayan Nature Society, 1998, pp.7–14, pl. 1, 8, ISSN0025-1291(WC· ACNP), LCCNs41000054, OCLC953531213.
(FR) Minet, J., Ébauche d'une classification moderne de l'ordre des Lépidoptères, in Alexanor, vol.14, n.7, Parigi, P. André, 1986, pp.291-313, ISSN0002-5208(WC· ACNP), OCLC3739431.
(FR) Minet, J., Nouvelles frontières, géographiques et taxonomiques, pour la famille des CaIlidulidae (Lepidoptera, Calliduloidea), in Nouvelle Revue d'Entomologie (N. S.), vol.6, n.4, Fontenay-sous-Bois, Association pour le soutien de la Nouvelle Revue d'Entomologie, 1990 [1989], pp.351-368, ISSN0374-9797(WC· ACNP), OCLC637361329.
(EN) Smetacek, P., Record of a diurnal moth Callidula erycinoides (Lepidoptera: Callidulidae) from the W. Himalaya, in Indian Journal of Biodiversity, vol.1, n.1-2, Delhi, Kamla-Raj, 1997, pp.171-172, ISSN0976-6901(WC· ACNP), OCLC657740158.
(JA) Tschistjakov, Yu. A.; Belyaev, E. A., The immature stages of Pterodecta felderi (Bremer) and systematic position of the family Callidulidae (Lepidoptera), in Tinea, 12 (suppl.), Tokyo, Japan Heterocerists' Society, 1987, pp.285-289, ISSN0493-3168(WC· ACNP), OCLC5172523335.
(EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp.lxiii + 4346, ISBN978-1-4020-6242-1, LCCN2008930112, OCLC837039413.
(EN) Doubleday, E., Pentila (PDF), in The genera of diurnal lepidoptera: comprising their generic characters, a notice of their habits and transformations, and a catalogue of the species of each genus, Westwood, J. O.; Hewitson, W. C. (ill.), Vol. 2, Londra, Longman, Brown, Green, and Longmans, 1851, p.534, DOI:10.5962/bhl.title.14057, ISBN non esistente, LCCN06023215, OCLC13714910.
(DE) Holloway, J. D.; Bradley, J. D. & Carter, D. J., Lepidoptera, in Betts, C. R. (Ed.). CIE Guides to Insects of importance to Man, Vol. I, Londra, CAB International Institute of Entomology & British Museum (Natural History), 1987, pp.1-262, ISBN9780851986050, OCLC180474624.
(EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp.xi,404, ISBN978-0-19-854952-9, LCCN92004297, OCLC25282932.
(EN) Seitz, A., Family: Callidulidae, in The Macrolepidoptera of the World, Vol. 10, Stoccarda, Verlag des Seitz'schen werkes (A. Kernen), 1924, pp.491-496, ISBN non esistente, LCCNunk82065024, OCLC41184004.