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regista, sceneggiatore e montatore italiano (1931-2007) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Bruno Mattei (Roma, 30 luglio 1931 – Roma, 21 maggio 2007) è stato un regista, sceneggiatore, montatore e produttore cinematografico italiano.
Dapprima montatore, esordisce come regista nel 1970, specializzandosi poi in film a basso costo, spesso di genere horror.
Verso la fine degli anni '50, Bruno Mattei comincia a lavorare nel cinema come "tuttofare" (montatore, assistente alla regia e al montaggio, doppiatore, dialoghista, segretario di edizione), dapprima nelle produzioni di Ottavio Poggi e in seguito al fianco del regista Sergio Grieco, dal quale apprende molti trucchi del mestiere[1]. Si tratta di lavori svolti per necessità, seguendo anche le orme del padre che nel secondo dopoguerra si occupava di produzioni cinematografiche[2]. La passione per il cinema non è immediata, ma nasce in seguito alle prime esperienze di montaggio, che Mattei definisce «una regia a posteriori[1]». Nel 1962 è montatore fisso presso la Filmar, casa di produzione italiana che ha stretti legami con la Grecia.
La carriera da regista inizia nel 1970, quando per la Filmar completa Armida, il dramma di una sposa, pellicola greca ricavata da materiale girato da un anonimo regista svedese[1], ma la sua prima regia originale è Emanuelle e Françoise (Le sorelline) (1975) co-diretta con Joe D'Amato. In seguito girerà altri titoli divenuti cult per molti appassionati del cinema italiano di genere, tra i quali Rats - Notte di terrore, Virus - L'inferno dei morti viventi, Strike Commando, Strike Commando 2 e Zombi 3, tutti diretti insieme all'amico Claudio Fragasso.
Dopo un periodo di inattività durato cinque anni (e dopo aver girato tra il 1993 e il 1997 alcuni thriller fra cui alcuni quelli erotici tutti interpretati da Antonio Zequila), il regista riprese nel 2001 a girare film di genere a basso costo. Questi film non arrivarono mai nelle sale, ma erano destinati al mercato del video. Negli ultimi anni di vita Mattei si dedicò ai più svariati generi tra i quali l'erotico, il thriller, l'avventura e l'horror-splatter. Molti di questi film sono stati girati nelle Filippine e venivano prodotti da Gianni Paolucci e dalla sua casa di produzione La perla nera.[3] Tutti i film vennero ignorati dalla critica specializzata, mentre i siti di recensioni hanno pesantemente criticato i film.
Tra il 2001 e il 2005 Mattei girò otto erotici, tra i quali Belle da morire e Segreti di donna e i corrispettivi seguiti. Tra i film d'exploitation girò il terzo "women in prison" della sua carriera, Anime perse,[4] due film del genere cannibal movie (Mondo cannibale e Nella terra dei cannibali) e due sugli zombi. Tra i film più noti di questo periodo compare l'horror La tomba che ricevette critiche negative da parte dei siti di film che trattano il genere dei B-movie.[5][6]
Tra il 2006 e l'inizio del 2007 gira gli ultimi cinque, sempre per l'home video: Anime perse, L'isola dei morti viventi, Zombi - La creazione e i due di montaggio Viaggio ai confini dell'Eros e Cannibali - Leggenda o realtà. Il primo si rifà al genere "women in prison", in voga per un breve periodo negli anni '70. Gli altri due, uno il seguito dell'altro, tornano sul tema degli zombi, da sempre caro al regista. Mentre nei due film di montaggio torna nuovamente ai generi mondo movie e cannibal movie, da lui stesso frequentati in passato. Sono stati distribuiti tutti in DVD, in Italia, solo a oltre dieci anni dalla loro realizzazione.
Mattei muore il 21 maggio 2007, a settantacinque anni, all'ospedale Giovan Battista Grassi di Ostia,[7] dove si era recato lamentando dolori addominali per poi cadere nel coma da cui non si è più svegliato.[8] È morto pochi mesi dopo avere diretto il suo ultimo film, Zombi - La creazione, presentato in anteprima nel 2008 al Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale di Brescia, a lui dedicato. [senza fonte]
Bruno Mattei, come molti registi italiani specializzati nel cinema di genere, è noto con una serie di pseudonimi. Il più popolare è — Vincent Dawn — ideato per il film Virus - L'inferno dei morti viventi, come omaggio alla pellicola Zombi - L'alba dei morti viventi (in inglese: Dawn of the Dead) di George A. Romero[1], ma ne ha usati anche molti altri:
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