Loading AI tools
tipo di sito web Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Un blog (contrazione dell'inglese web-log, ovvero «diario in rete»[1]) è un particolare tipo di sito web che può ospitare vari contenuti multimediali tra cui notizie, informazioni o semplicemente pensieri dell'autore. Caratteristica dei blog è il fatto che i contenuti vengono visualizzati in forma anti-cronologica (dal più recente al più lontano nel tempo). In genere il blog è gestito da uno o più blogger che pubblicano, più o meno periodicamente, contenuti, solitamente in forma di post. Il blog è una delle modalità di fruizione del web dinamico, o web 2.0, in quanto ospita prevalentemente contenuti generati dagli utenti.
Il fenomeno ha incominciato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer, del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog)[2][3]. Il primo blog è stato effettivamente pubblicato il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale intitolata RobotWisdom per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby; coniò la parola weblog per descrivere la lista di link del suo sito. Nella primavera del 1999 invece Peter Merholz propose l'abbreviazione blog sul suo sito Peterme.com[4].
Giocando con la parola WebLog, ha creato la frase We Blog (o anche Wee Blog).[5]
In quegli anni, il termine weblog o blog si riferiva generalmente a liste di link, o meglio a commenti a liste di link (un tipo di informazione molto utile per gli utenti prima della diffusione dei motori di ricerca); oggi siti di questo tipo sono praticamente quasi tutti inattivi. Nel 1999 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog; tra i più utilizzati: Blogger, AlterVista, wordpress.com, blogsome, Il Cannocchiale, Io Bloggo, Blogdrops, Noiblogger, Libero, LiveJournal, Windows Live Spaces, MySpace, Skyrock.
Tra il 2002 e il 2007 i blog godono di un periodo di grande fortuna comunicativa, addirittura di sopravvalutazione perché ritenuti fortemente rivoluzionari dal punto di vista della comunicazione e dei rapporti sociali: Giuseppe Granieri addirittura parla di Generation blog (generazione blog) intitolando così un suo libro. Nel 2004 in Italia viene pubblicato il libro La notte dei blogger - la prima antologia dei nuovi narratori della rete (Lipperini) però è un caso isolato in quanto i post di blog trovano spazio quasi esclusivamente sul web e non vengono riproposti su prodotti cartacei.
Tra il 2009 e il 2010 si avverte o comunque si teme una crisi dei blog, questo soprattutto a causa dell'immenso successo dei nuovi social network; anche se si ritiene che, soprattutto per quanto riguarda i blog tematici, i social network come Facebook e Twitter non siano adatti a rispondere all'esigenza del lettore dei blog in quanto certi tipi di post, caratterizzati da una particolare lunghezza, necessitano di un particolare formato di lettura. Il motivo per cui i blog si diffusero così tanto è da ricercare in più fattori: dall'esibizione pubblica della propria vita privata alla creazione di testi complessi e specifici; alla base della diffusione c'è a ogni modo la caratteristica della condivisione. Al 16 febbraio 2011 ci sono più di 156 milioni di blog pubblici in essere.[6]
Dal 2010, anche aziende e professioni si sono avvicinati al mondo dei blog includendoli come strumenti, insieme ai social network, nei loro siti web e come spazio dove promuovere la propria azienda o attività attraverso una scrittura informativa e diaristica dove, da una parte si parla della propria attività, dei nuovi progetti e dei nuovi prodotti, dall'altra si parla del proprio settore interagendo in questo modo con informazioni e notizie della blogosfera e media tradizionali. I Social Network nel mondo commerciale e professionale hanno sostituito la funzione del blog ma non l'hanno soppiantato perché consente una comunicazione più ampia e approfondita. Questo collegamento tra mondo professionale e blog ha permesso al mondo professionale del web di crescere e creare delle specializzazioni all'interno della scrittura professionali che nel web si occupa di creare contenuti online, non solo gradevoli alla lettura ma anche in grado di rispondere alle varie esigenze informatiche e mobile che richiedono testi completi, esaurienti, in grado di essere primi nei motori di ricerca attraverso delle tecniche di editing online definite con le sigle SEO o SEM. Accanto ai blogger che creano spazi personali per esprimere le loro idee, scrivere le loro poesie sono nati blogger professionali che curano il loro blog anche per promuovere aziende e per aiutare professionisti e imprese nella cura dei loro blog con tecniche professionali specifiche dell'editing online.
La parola straniera blog viene pronunciata in italiano /ˈblɔg/, usando la «g dura» [g][7] come nella pronuncia originale inglese /ˈblɒg/[8], la quale viene mantenuta nel parlato anche per tutte le parole derivate italianizzate:[senza fonte]
La g dura viene mantenuta e raddoppiata e, se questo non crea problemi di trascrizione quando la doppia g è seguita dalle vocali a, o e u (bloggare viene infatti scritto il verbo), alcuni problemi di coerenza ortografica sorgono quando la g precede le vocali e e i. Nei dizionari più aggiornati infatti si trovano registrate forme quali bloggista e bloggistico, frequenti anche nella rete, ma incongruenti con le regole di pronuncia delle parole italiane, in quanto in quella forma andrebbero pronunciate /bloʤˈʤista/ e /bloʤˈʤistiko/;[9] proprio per questo sono diventate molto diffuse in rete le forme foneticamente corrette blogghista e blogghistico, con l'inserimento di un'h, come richiedono le regole ortografiche dell'italiano per la resa della G dura davanti a e e i.[10]
I tratti strutturali comuni ai blog riguardano principalmente il fatto che si tratta di “diari in rete”: i testi sono forniti di data e sono presenti sulla pagina web in ordine anticronologico (prima i messaggi più recenti) e la maggior parte delle volte sono introdotti da un titolo. I blog hanno talvolta qualche somiglianza con i wiki, nel modo in cui vengono gestiti gli aggiornamenti, favoriti i commenti dei lettori e stimolate le nascite di community. Quando qualcuno decide di mettere on line un blog si dice che apre il suo blog. Il singolo intervento (articolo, pensiero, contenuto multimediale, ecc.) inserito dall'autore del blog (blogger) si chiama post e l'applicazione utilizzata permette di creare i nuovi post identificandoli con un titolo topic, la data di pubblicazione e alcune parole chiave (tag).
Qualora l'autore del blog lo permetta ovvero abbia configurato in questa maniera il blog (agendo sul relativo CMS), al post possono seguire i commenti (moderati o meno) da parte dei lettori del blog. Generalmente i blog hanno anche un archivio ordinato per mesi o per anni dei messaggi già pubblicati cosa che rende semplice la ricerca di post in base alla data in cui sono stati pubblicati; per agevolare la ricerca di post spesso è anche presente una sezione “categorie” dove è possibile rintracciare gli argomenti chiave dei testi. Altra caratteristica è che spesso i sistemi di pubblicazione consentono di inserire all'interno dei testi materiali di vario genere: dai file pdf alle immagini, dai video ai file audio.
Molti blog offrono la possibilità di commentare i post e in alcuni casi di blog molto popolari i lettori lasciano centinaia se non migliaia di commenti caratterizzati (tranne i casi in cui la qualità del commento supera quella del post) da un linguaggio informale più accomunabile ad altri generi testuali come il forum che al blog. Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera (o in inglese blogsphere). All'interno del blog ogni articolo può essere indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che punta direttamente a quell'articolo. In certi casi possono esserci più blogger che scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot) simili a blog, ma aperti a tutti.
Classificare i blog non è un'operazione semplicissima proprio perché i blog non sono testi unici ma raccolte di testi, anche se la maggior parte dei blogger risulta coerente nella stesura dei post. Se si sceglie un criterio linguistico, considerare le sottocategorie troppo dettagliate non è utile; sul web infatti è presente un lungo elenco di categorie (in alcuni casi addirittura una tipologia specifica di blog viene etichettata con due nomi diversi). Si parla di social blog, blog collettivo, blog aziendale, blog tematico, photoblog, blog vetrina, blog politico, m-blog, video blog, blog letterario, blog didattico, audioblog, blog personale, blog novel, splog (finti blog riempiti di testi riprodotti solo per dare la sensazione che un determinato argomento sia particolarmente rilevante). Una suddivisione più semplificata (e attendibile) si basa su quattro categorie:
I blog diario costituiscono il 59% del totale, i blog tematici il 31% mentre i blog letterari il 10%. Questi dati percentuali sono risultati dall'analisi fatta su un campione di 100 blog presi in esame nell'aprile del 2007 e ricercati casualmente su Google Blog Search.[11]
Nel blog personale (diario) l'autore scrive le proprie esperienze giornaliere, racconti, desideri. I commenti da parte dei lettori sono sempre molto apprezzati.
I blog tematici (o giornalistici) sono i blog dedicati a un argomento specifico e per questo sono accostabili agli articoli di giornale. Particolarmente in voga i blog monotematici su makeup (trucco), cinema, cucina e viaggi, che hanno reso molto famose persone comuni.
Genericamente i post di tali blog sono caratterizzati dalla presenza, al loro interno, del lessico letterario che si manifesta in quantità maggiori rispetto ai quotidiani. Da una ricerca di Tavosanis (2006)[senza fonte] basata sull'analisi di 72 verbi identificati come "letterari" oppure "obsoleti" nel vocabolario De Mauro (2000), è risultato che nei blog la presenza di tali verbi è di circa quattro volte superiore rispetto al sito de "la Repubblica" (non tutte le 72 forme all'infinito dei verbi sono state ritrovate ma solo 25). In questa categoria possono rientrare anche le fan fiction ossia blog dedicati ai romanzi, ai cartoni animati, ai telefilm e ai film.[12]
Sono blog collegati alle attività di un'azienda, di una società, di un libero professionista. Tra il blog tematico, il blog informativo e il blog personale (soprattutto per i liberi professionisti) con una scrittura informativa, temporale e sintetica descrive le attività principali, le novità interne ad un'attività che potrebbero interessare clienti e potenziali clienti. Il blog professionale e commerciale, affianca i social network e ha lo scopo di aumentare la comunicazione dell'azienda con il mondo esterno e con i clienti, esistenti o potenziali.
Dal punto di vista linguistico, in generale, i blog sono erroneamente considerati raccolte di testi poco sorvegliati (una ricerca del 2007 di Stubbe, Ringlstetter e Schulz fa ritenere i blog, insieme con i forum, il genere testuale con più alto numero di errori - 6,5 errori circa ogni mille parole - analisi effettivamente non realistica se si considera la scelta degli autori di classificare errore tutto ciò che non compare nei grandi dizionari)[13]. Da alcune indagini successive, però, questo giudizio ha subito delle revisioni: secondo uno studio che si basa sull'analisi numerica di “errori più frequenti” dell'italiano scritto ritrovati nel web, nei blog e nei quotidiani online[14].[frase monca]. La lista di parole scelte è il risultato della scrematura eseguita sulla lista di 103 parole comprese nell'elenco ritrovato sotto la voce errore del vocabolario Zingarelli (2005).
Dopo aver scartato errori di pronuncia, e quindi non utilizzabili per l'analisi che riguarda il linguaggio scritto, parole esposte a problemi di codifica e omografi, il numero di errori finale si è ridotto a 19 parole. Da alcune indagini successive, però, questo giudizio netto ha subito delle revisioni: una ricerca svolta da Mirko Tavosanis si basa sull'analisi numerica di “errori più frequenti” dell'italiano scritta nel web, nei blog e nei quotidiani online[senza fonte]. Queste parole sono state ricercate attraverso Google nel web, su un gruppo di siti che ospitavano blog (blog.excite.it, clarence.it, splinder.it, splinder.com) e su un gruppo di quotidiani online (corriere.it, repubblica.it, ilmattino.caltanet.it, unita.it) e per ciascuno dei tre gruppi è stato calcolato il rapporto fra la forma errata e la corrispondente forma corretta.
Il risultato ha messo in luce come la percentuale totale di errori risulti nei blog leggermente superiore a quella dei quotidiani online, ma fortemente inferiore rispetto a quella del web nel suo complesso; dunque effettivamente il linguaggio blog non è da considerarsi così poco revisionato e, seppur vero che i testi dei blog possono rientrare in tutte e quattro le categorie di tempo di scrittura:
Le più adatte a descrivere la maggior parte dei blog sono la seconda e la terza categoria. I blog giornalistici in particolare sono caratterizzati da un linguaggio abbastanza simile a quello dei giornali. La sintassi è articolata, l'ortografia e la sintassi rispettate e in generale il lessico si avvicina a un “uso medio”.
Non esistono dati affidabili sul numero dei blog esistenti, nonostante, soprattutto fra il 2006 e il 2007 (periodo d'oro per i blog), siano stati oggetto di numerose indagini commerciali. Dave Sifry ha condotto delle analisi nel 2007 ricavando la maggior parte dei dati numerici da Technorati (motore di ricerca specializzato in blog). Da questa indagine è scaturito che il 3% di tutti i post di blog fosse scritto in italiano, in quarta posizione dopo l'8% in cinese, il 36% in inglese e il 37% in giapponese; e che intorno a marzo 2007 il numero di blog si aggira intorno a 70 milioni, e il numero di post giornalieri intorno 1,5 milioni.
Paolo Valdemarin ha azzardato in passato un calcolo circa il numero di blog italiani: 3% sono i blog scritti in italiano, quindi 45 000 post al giorno. Se ci fosse una costante tra numero di blog e numero di post nel mondo (e non c'è alcuna prova che ci sia), e se i 70 milioni di blog fossero attivi (anche questo non è chiaro) vorrebbe dire più o meno 2 milioni di blog in Italia; numero comunque alto rispetto alla realtà. A prova di ciò si può riportare il dato fornito da Splinder, la principale piattaforma blog fino a febbraio 2012, che il 9 luglio 2010 dichiarava di ospitare circa 475 000 blog. Esistono alcune classifiche sui blog che si basano in linea di massima sul numero di link in ingresso da altri blog e siti, ad esempio quella di BlogItalia. In passato un'altra classifica era quella di BlogBabel, ora dismessa.
In Italia sono sorte polemiche se il mondo dei blog debba rimanere senza vincoli legislativi e soggetto solo a un'autoregolamentazione oppure se debbano essere applicate le norme sulla stampa (es. reati di opinioni, ecc.). Nell'ottobre del 2007 il governo ha presentato un disegno di legge sulla riforma dell'editoria in cui aveva stabilito per i blog l'obbligo della registrazione. La dura replica del mondo web ha portato alla precisazione, da parte del sottosegretario Levi, che la norma non avrebbe trovato applicazione ai blog.[15] La disputa si è trasferita sul piano giudiziario quando il tribunale di Oristano, con sentenza del 25 maggio 2000[16], stabilì che un sito web non era assimilabile a una testata[17].
Questo orientamento è stato poi recepito dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 10535[18] secondo cui non serve un giornalista per gestire un blog[19]. Appare quindi minoritario l'orientamento del Tribunale di Modica, che con una discussa sentenza[20] ha condannato lo storico Carlo Ruta per il reato di stampa clandestina.[21][22] Dopo la condanna in primo e secondo grado, il 10 maggio 2012 l'imputato è stato assolto con formula piena dalla Corte di Cassazione[23]. Con la sentenza n. 7155/2011[24] la quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha ritenuto ammissibile il sequestro preventivo di un articolo asseritamente diffamatorio pubblicato sul blog di un giornalista professionista.
Creare un blog è un'operazione abbastanza semplice. Esistono 3 modi per crearne uno:
Le piattaforme blog si dividono in due categorie: i servizi web pronti all'uso e i software da installare su un server. Nel primo caso, semplice, basta registrarsi per creare il blog; al contrario, scegliendo una piattaforma da installare su un server o in hosting (noleggiare uno spazio con un abbonamento), il lavoro è più lungo ma concede la possibilità di personalizzare molto il proprio blog. Dal 2001 a oggi sono nati molti servizi in italiano che permettono di gestire un blog gratuitamente, come AlterVista, Blogger, Wordpress.com, Tumblr, Splinder (chiuso), Clarence (chiuso), Blogsome, Tiscali Blog (chiuso)[27], Il Cannocchiale (registrazioni chiuse), Weebly, Io Bloggo, NoiBlogger, Libero Blog, MyBlog di Italiaonline, LiveJournal, Windows Live Spaces di Microsoft (chiuso ma i cui blog, per accordo intercorso, sono passati su Wordpress.com), MySpace, Skyrock, OverBlog. Esistono poi alcuni network autogestiti.
Blog | Company | Fondazione | Attivo | Platform | Storage | Bandwidth | File size limit | FTP upload | Themes | Ad-free | Adv Support | Domain registration | Backup | Plugin | Custom HTML | Custom CSS | Custom JavaScript | Mobile | Scheduled posting | Post categories | Post tags | HTML5 | eCommerce |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Blogger | 1999 | Sì | Proprio | 15 GB (sincronizzato con Google Drive) | Illimitato | ? | No | 30 | Sì | Yes - AdSense | Free | ? | limitato | Sì | Sì | Sì | Sì | Sì | No | Sì | Sì | No | |
Tumblr | Yahoo! Inc. | 2007 | Sì | Proprio | Illimitato
Unlimited Unlimited |
Illimitato | Foto dimensioni per ogni post è di 10 MB | No | ~1000 | No | Sì | Solo a pagamento | No | Molto limitato | Sì | Sì | Sì | Sì | Sì | No | Sì | Sì | No |
Wix.com | Wix.com | 2006 | Sì | proprio | 500MB (Free) 20GB (a pagamento) |
500MB (Free) Illimitato (a pagamento) |
? | No | Tanti differenti | Solo a pagamento[28] | Sì | Solo a pagamento | No | ~250 | Parziale | Inline Only | Parziale | Sì | Sì | Sì | Sì | Sì | Sì |
WordPress.com | Automattic | 2004 | Sì | WordPress | 3 GB | Illimitato | ? | No | ~250 | Solo a pagamento | No | Solo a pagamento | Sì[29] | 20 | Sì | Solo a pagamento | No | Sì | Sì | Sì | Sì | Sì | Sì[30] |
Le cause principali per un blog lento sono:
Sebbene esistano plugin e tecniche per aumentare la sicurezza, in un blog potrebbero verificarsi:
author
su un sito di destinazione per eseguire codice PHP arbitrario sul server sottostante, portando a un'acquisizione remota completa.Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.