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opinionista e scrittore statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Benjamin Aaron Shapiro, detto Ben Shapiro (Los Angeles, 15 gennaio 1984), è uno scrittore, editorialista ed opinionista statunitense di origini ebraiche.
Noto per il suo podcast "The Ben Shapiro Show"[1], Ben Shapiro è considerato uno dei volti più noti della televisione statunitense[2] ed un punto di riferimento per il pubblico di idee conservatrici.[3]
È nato a Los Angeles (California) all'interno di una famiglia ebraica emigrata in parte dalla Russia.[4]
Da adolescente ha frequentato la Walter Reed High School, diplomandosi nel 2000;[5] ha proseguito i suoi studi alla Los Angeles University e in seguito alla Harvard Law School, ottenendo il Bachelor of Arts e il Master of Arts in scienze politiche nel 2007.[6]
Shapiro ha iniziato ad interessarsi alla politica in giovane età.[7] È stato assunto dalla Creators Syndicate a diciassette anni e all'età di ventuno anni aveva già scritto due libri.[8]
Nel suo libro Brainwashed, Shapiro sostiene che gli studenti non siano esposti a una gamma abbastanza vasta di punti vista nelle università a causa della prevalenza di docenti universitari di sinistra.[9]
Nel 2011 la HarperCollins ha pubblicato il suo quarto libro, Primetime Propaganda: The True Hollywood Story of How the Left Took Over Your TV, nel quale Shapiro sostiene che Hollywood sia politicamente schierata a sinistra e diffonda le sue idee politiche attraverso i programmi d'intrattenimento in prima serata.[10] Nel libro i produttori di Happy Days e M*A*S*H ammettono di aver seguito all'interno delle serie un'agenda politica pacifista e contraria alla guerra del Vietnam.[11] Nello stesso anno dell'uscita di Primetime Propaganda, Shapiro è diventato socio del David Horowitz Freedom Center.[12]
Nel 2013 il suo quinto libro, Bullies: How the Left's Culture of Fear and Intimidation Silences Americans è stato pubblicato dalla Threshold Editions.[13]
Il 7 ottobre 2013 Shapiro ha fondato il sito di notizie e attivismo TruthRevolt, in associazione con il David Horowitz Freedom Center, chiuso cinque anni dopo, il 7 marzo 2018.[14] Nel 2012 è stato assunto come editor-at-large di Breitbart News. sito fondato da Andrew Breitbart.[15] Nel marzo 2016 si è dimesso dalla posizione a causa dell'assenza di supporto alla reporter Michelle Fields dopo la presunta aggressione di Corey Lewandowski, al tempo direttore della campagna elettorale di Donald Trump.[16][17]
Shapiro è inoltre caporedattore del sito The Daily Wire dal 2015. Conduce quotidianamente il suo podcast online, The Ben Shapiro Show,[18] scaricato dieci milioni di volte al mese secondo dati del novembre del 2017.[19] Il podcast è stato trasmesso via radio dalla Westwood One nel 2018.[20]
In un articolo del 7 febbraio del 2013 ha citato fonti non specificate del Senato, secondo cui un gruppo chiamato "Friends of Hamas" ("Amici di Hamas") sarebbe tra i sostenitori della campagna di Chuck Hagel, un ex senatore doveva essere confermato come Segretario della difesa dal presidente Barack Obama. Settimane dopo, un giornalista dello Slate, David Weigel, ha segnalato l'assenza di prove che potessero dimostrare l'esistenza di tale gruppo.[21] Shapiro ha in seguito riferito a Weigel che all'interno dell'articolo da lui pubblicato "vi era la totalità delle informazioni in suo possesso".[22][23][24]
Dal 2016 è stato co-conduttore di The Morning Answer della KRLA, un programma radiofonico conservatore. Alcune email rivelarono che Shapiro fosse sottoposto a pressioni dei dirigenti della Salem Media (la società detentrice del programma), che gli richiesero di supportare Trump durante le elezioni presidenziali del 2016. Nonostante ciò, Shapiro rimase estremamente critico nei confronti del candidato repubblicano.[25]
Le sue opinioni politiche sono state descritte dal New York Times come «estremamente conservatrici». Shapiro accusa i democratici statunitensi di aver creato una "gerarchia del vittimismo" e di aver glorificato le presunte vittime, determinando la nascita della politica identitaria. Shapiro ritiene che i liberal usino il dominio sul cinema e sulla televisione per promuovere le loro idee politiche. Sostiene inoltre che l'elezione di Donald Trump sia stato un voto contro i democrats e in particolare contro Hillary Clinton, più che un voto a favore del conservatorismo di Trump.[26] Shapiro ritiene inoltre che, sebbene gli afroamericani siano stati in passato vittime di ingiustizie negli Stati Uniti, oggi non siano più bersaglio di discriminazione da parte dello stato.[26]. Ben Shapiro si è dichiarato favorevole al Vaccino anti COVID-19, alla pena di morte, alla legalizzazione della marijuana, allo Stato di Israele, alla difesa dell'Ucraina invasa e alla sovranità di Hong Kong e Taiwan. Si è dichiarato contrario all'aborto, all'eutanasia, e al controllo delle armi. Ha inoltre affermato di credere al cambiamento climatico, ma ritiene eccessivamente pessimistiche molte delle previsioni riguardanti questo tema.
Nel maggio del 2016 il New York ha riportato:[27]
«Shapiro [...] has increasingly found himself targeted by the so-called alt-right movement, a loose conglomeration of online personalities—many if not most of them anonymous—currently devoted to tweeting and posting their support for Donald Trump and attacking those who disagree, often in racist and anti-Semitic ways. They have been denigrating Shapiro as a 'pussy,' a 'cuck,' and — inevitably, given the nature of this movement — a 'Jew' and a 'kike.'»
«Shapiro [...] è preso di mira sempre più di frequente dall'alt-right, un gruppo scarsamente connesso di personalità di internet — molte, se non tutte, anonime — attualmente impegnate a twittare e postare il loro supporto a Donald Trump e ad attaccare coloro che non sono d'accordo, spesso in modi razzisti e antisemiti. Hanno spesso spregiativamente chiamato Shapiro "fighetta", "cornuto" e — inevitabilmente, data la natura di questo movimento — "ebreo" e "giudeo".»
In un articolo sulla National Review, Shapiro ha inoltre scritto:[28]
«I've experienced more pure, unadulterated anti-Semitism since coming out against Trump's candidacy than at any other time in my political career. Trump supporters have threatened me and other Jews who hold my viewpoint. They've blown up my e-mail inbox with anti-Semitic conspiracy theories. They greeted the birth of my second child by calling for me, my wife, and two children to be thrown into a gas chamber.»
«Ho fatto più esperienza di puro e genuino antisemitismo da quando mi sono espresso contro la candidatura di Trump che in qualunque altro momento della mia carriera politica. I sostenitori di Trump hanno minacciato me e altri ebrei che condividono la mia opinione. Hanno riempito la mia casella e-mail con teorie del complotto antisemite. Hanno accolto la nascita del mio secondo figlio sperando che io, mia moglie e miei due figli venissimo gettati in una camera a gas.»
Sempre lo stesso anno, la showgirl Tila Tequila, simpatizzante del leader alt-right Richard B. Spencer, ha scritto su Twitter che Shapiro andava "gasato e rispedito in Israele".
Nel 2008 ha sposato un medico di nome Mor Toledano,[29] cittadina israeliana di origini marocchine;[30] la coppia ha avuto due figlie[31] e due figli.[32]
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