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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Bari Sardo (Barì in sardo) è un comune italiano di 3 803 abitanti della provincia di Nuoro che si trova a 51 metri sul livello del mare.
Bari Sardo comune | |
---|---|
(IT) Bari Sardo (SC) Barì | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Nuoro |
Amministrazione | |
Sindaco | Ivan Mameli (lista civica) dall'11-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022) |
Territorio | |
Coordinate | 39°50′28.91″N 9°38′49.91″E |
Altitudine | 51 m s.l.m. |
Superficie | 37,43 km² |
Abitanti | 3 803[1] (31-3-2024) |
Densità | 101,6 ab./km² |
Frazioni | Cea, Torre di Barì |
Comuni confinanti | Cardedu, Ilbono, Lanusei, Loceri, Tortolì |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 08042 |
Prefisso | 0782 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 091005 |
Cod. catastale | A663 |
Targa | NU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) bariesi (SC) bariesus |
Patrono | Beata Vergine del Monserrato |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Bari Sardo all'interno della provincia di Nuoro | |
Sito istituzionale | |
Barì è un toponimo di probabile origine protosarda confrontabile con diversi altri toponimi della Sardegna quali: Barái (Siligo), Baraíma (Cabras), Barùmini (Barumini), Barala (Torpè), Barigi (Lotzorai) ecc..
Il nome attuale risale al 1862, quando Vittorio Emanuele II, con regio decreto numero 825, affianca "Sardo" a "Bari" per evitare confusioni col capoluogo pugliese.
L'uomo è presente nel territorio di Bari Sardo fin dal periodo prenuragico (neolitico), epoca in cui furono innalzati i menhir e scavate le prime domus de janas.
In periodo nuragico, durante l'età del bronzo, vennero edificati 14 nuraghi e alcune tombe dei giganti. Nel periodo romano esisteva in questo territorio un presidio detto Custodia Rubriensis, dal nome della popolazione protosarda dei Rubrensi, che dimorava in queste terre.
L'origine del borgo risale all'alto medioevo quando, per sfuggire alle incursioni di Vandali e Saraceni, le popolazioni si rifugiarono nell'interno, a circa 4 km dalla costa.
Nel medioevo la villa di Barì appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria dell'Ogliastra fino al 1258, quando, alla caduta del giudicato, venne annessa prima al giudicato di Gallura e poi alla Repubblica di Pisa. Con la conquista aragonese della Sardegna (1324) fu incorporato nella contea di Quirra, feudo dei Carroz. Dal 1603 la contea fu trasformata in marchesato, feudo dei Centelles e poi degli Osorio, ai quali fu riscattato nel 1839 per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Vi è raffigurata la torre di Barì, torre d'avvistamento costruita dopo il 1572 su piccolo promontorio lungo la costa per difendere il territorio dalle scorribande dei pirati.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di giallo.
Il territorio di Bari Sardo si estende tra spiagge e colline, dove si trovano importanti monumenti storici, come i nuraghi di Ibba manna, Ibbixedda, Niedda Puliga, Moru, Mindeddu e Sellersu, le tombe dei giganti Canali, Uli e Pitzu Teccu, e una torre aragonese. Completano il quadro la chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Monserrato e le chiese campestri di San Leonardo, Santa Cecilia, oltre a San Giovanni in località Sa Marina.
L'altopiano di Teccu, luogo di interesse naturalistico e archeologico.
Abitanti censiti[3]
Secondo i dati ISTAT[4] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 90 persone. La nazionalità maggiormente presente è il:
La variante del sardo parlata a Bari Sardo è il campidanese ogliastrino.
Prodotti tipici agro-alimentari sono is culurgionis, su pistocu, sa cocoi, su casu ageru e s'arrubiolu.
Tra le attività artigianali più rinomate e tipiche del paese vi è quella tessile, che si distingue per la produzione di tappeti, di cuscini e di coperte in lino, lavorato con la tradizionale tecnica cosiddetta a pibiónis (pr. a pibionisi).[5]
Vi sono come un tempo Artigiani, creatori di ceste in legno e canne realizzate completamente a mano e creatori di tagéris (pr. tagerisi) ovvero i vassoi realizzati in legno pregiati tipicamente adoperati per arrosti di carne poi successivamente usati anche per antipasti.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
19 novembre 1995 | 29 novembre 1998 | Leonilla Taccori | liste civiche di centro-sinistra | sindaco | [6] |
29 novembre 1998 | 26 maggio 2003 | Salvatore Chiai | centro | sindaco | [7] |
26 maggio 2003 | 28 maggio 2007 | Renato Usai | centro | sindaco | [8] |
28 maggio 2007 | 11 giugno 2012 | Pietro Paolo Casu | lista civica | sindaco | [9] |
11 giugno 2012 | 11 giugno 2017 | Paolo Sebastiano Fanni | lista civica "Uniti per Crescere" | sindaco | [10] |
11 giugno 2017 | 13 giugno 2022 | Ivan Mameli | lista civica "L'alternativ@" | sindaco | [11] |
13 giugno 2022 | in carica | Ivan Mameli | lista civica "L'alternativ@" | sindaco | [12] |
Nel 2008 è stato inaugurato il campo in erba artificiale dello stadio comunale Circillai, dove disputa le partite interne la società U.S. Bari Sardo 1971 Calcio: nata nel 1971, nella stagione 2017-2018 disputerà il 18º campionato di Promozione Regionale della propria storia. I colori sociali sono il bianco ed il celeste e la massima serie raggiunta è l'Eccellenza nell'anno 2004.
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