Bamidbar, Bemidbar, BeMidbar, o B'midbar (ebraico: בְּמִדְבַּר — tradotto in italiano: "nel deserto", quinta parola e incipit di questa parashah) è la 34ª porzione settimanale della Torah (ebr. פָּרָשָׁה – parashah o anche parsha/parscià) nel ciclo annuale ebraico di letture bibliche dal Pentateuco, la prima nel Libro dei Numeri. Rappresenta il passo Numeri1:1-4:20[1], che gli ebrei leggono generalmente in maggio o ai primi di giugno.
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Popolazione relativa delle Tribù
Posizione per popolazione
Tribù
Popolazione
Percentuale
1
Giuda
74.600
12,4
2
Dan
62.700
10,4
3
Simeone
59.300
9,8
4
Zabulon
57.400
9,5
5
Issachar
54.400
9,0
6
Neftali
53.400
8,8
7
Ruben
46.500
7,7
8
Gad
45,650
7,5
9
Aser
41.500
6,9
10
Efraim
40.500
6,7
11
Beniamino
35.400
5,9
12
Manasse
32.200
5,3
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Censimento
Nel deserto, nel secondo mese del secondo anno dopo l'Esodo dall'Egitto, Dio ordinò a Mosè di fare il censimento degli israeliti maschi dai 20 anni in su, "tutti coloro che in Israele possono andare in guerra" (1:1-3[3]). Il censimento indicò le seguenti popolazioni per tribù:[4]:
Dio disse a Mosè di non iscrivere i Leviti, ma di metterli a capo dei trasporti, dei montaggi, della cura e custodia del Tabernacolo e dei suoi accessori (Numeri1:47-53[5]). "Ogni estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte" (Numeri1:51[6])
Accampamento degli Israeliti
Nord
Aser
DAN
Neftali
Beniamino
Merari
Issachar
Ovest
EFRAIM
Ghereshon
IL TABERNACOLO
Sacerdoti
GIUDA
Est
Manasse
Keat
Zabulon
Gad
RUBEN
Simeone
Sud
Dio disse a Mosè che gli Israeliti dovevano accamparsi per tribù come segue (Numeri1:52-2:34[7]):
intorno al Tabernacolo: Levi
di fronte, o lato est: Giuda, Issachar e Zabulon
al sud: Ruben, Simeone e Gad
all'ovest: Efraim, Manasse e Beniamino
al nord: Dan, Aser e Neftali.
Doveri sacerdotali
Dio ordinò a Mosè di mettere i Leviti a servire Aronne ed i sacerdoti. (Numeri3:5-8[8]). Dio poi disse:"Io ho scelto i leviti tra gli Israeliti al posto di ogni primogenito che nasce per primo dal seno materno tra gli Israeliti; i leviti saranno miei, perché ogni primogenito è mio. Quando io colpii tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, io mi riservai in Israele tutti i primogeniti degli uomini e degli animali; essi saranno miei. Io sono il Signore."[9] Dio inoltre ordinò a Mosè di censire i leviti secondo casati dei loro padri e delle loro famiglie, registrando tutti i maschi dall'età di un mese in su, e Mosè eseguì (Numeri3:14-16[10]). I leviti si suddivisero per casato, basandosi sui figli di Levi: Ghereshon, Keat e Merari.[11]
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Popolazione relativa delle divisioni levite
Posizione per popolazione
Divisione
Popolazione
Percentuale
1
Keatiti
8.600
38.6
2
Ghereshoniti
7.500
33.6
3
Merariti
6.200
27.8
Totale
22.300
100.0
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I ghereshoniti, per un totale di 7.500, si accamparono dietro il Tabernacolo, a ovest, ed avevano la responsabilità del Tabernacolo stesso, della tenda, le sue coperture, il velo dell'entrata alla tenda, la parature del recinto, il velo dell'entrata che circondava il Tabernacolo, e l'altare.[12]
I keatiti, per un totale di 8.600, si accamparono al lato sud del Tabernacolo, ed erano responsabili dell'Arca dell'Alleanza, della tavola, candelabro, altari, arredi sacri e velo.[13]
I merariti, per un totale di 6.200, si accamparono al lato nord del Tabernacolo, con la responsabilità delle stanghe del Tabernacolo, le sue colonne e le loro basi, tutti i suoi arredi e quanto si riferiva al suo impianto, le colonne del recinto tutto intorno, le loro basi, i loro picchetti e le loro corde.[14]
Mosè, Aronne e i figli di Aronne si accamparono di fronte al Tabernacolo, a est.[15]
Il numero totale dei leviti ammontò a 22.000. (Numeri3:39[16]). Dio istruì Mosè affinché censisse ogni maschio primogenito degli Israeliti da un mese di età in su, ed il totale venne a 22.273 (Numeri3:40-43[17]). Dio disse a Mosè di prendere i leviti invece di tutti i primogeniti degli Israeliti e il bestiame dei leviti invece del loro bestiame (Numeri3:44-45[18]). E per riscattare i 273 primogeniti Israeliti che oltrepassavano il numero dei leviti, Dio disse a Mosè di prendere cinque sicli a testa e di dare il denaro ai sacerdoti (Numeri3:46-51[19]). Poi Dio ordinò a Mosè e Aronne di fare un censimento separato dei keatiti tra l'età di 30 e 50 anni, che facevano parte di una schiera e prestavano la loro opera nella Tenda del Convegno (Numeri4:1-3[20]). I keatiti avevano la responsabilità degli oggetti più sacri (Numeri4:4[21]). Quando il campo si sarebbe dovuto muovere, Aronne e i suoi figli dovevano sporstare l'Arca, smontare il velo della cortina, la tavola dell'offerta, il candelabro e le tazze di libazione e coprire il tutto con pelli e drappi (Numeri4:5-14[22]). Slo quando Aronne e i suoi figli avessero finito di coprire gli oggetti sacri, allora i keatiti avrebbero dovuto trasportare quelle cose, ma senza toccare le cose sante, altrimenti sarebbero morti (Numeri4:15[23]). Eleazar figlio di Aronne, aveva la responsabilità dell'olio per il candelabro, del profumo aromatico dell'offerta perenne e dell'olio dell'unzione e la sorveglianza di tutto il Tabernacolo e di quanto conteneva, del santuario e dei suoi arredi (Numeri4:16[24]). Dio incaricò Mosè e Aronne di fare attenzione a prevenire la morte dei keatiti, rendendosi sicuri che non entrassero nel santuario e assistessero al suo smantellamento, poiché in tal caso sarebbero morti (4:17-20[25]).
Tre volte in questa parshah la Torah elenca le tribù e ogni volta le elenca in ordine differente:
Ulteriori informazioni Numeri 1:1-5, Numeri 1:20-43 ...
Una Midrash insegna che Cora si lamentò con Mosè in Numeri16:1[29] perché quest'ultimo aveva nominato (come riporta Numeri3:30[30]) Elisafan figlio di Uzziel quale capo dei Keatiti, e Core era (come riporta Esodo6:21[31]) figlio di Isear, fratello maggiore di Uzziel, e quindi aveva un diritto di comando prima di Elisafan (MidrashTanhuma Korah 1.)
Nella Maqam[33] settimanale, gli ebrei sefarditi ogni settimana basano i loro canti del servizio religioso sul contenuto della rispettiva parashah settimanale. Per la Parashah Bamidbar, gli sefarditi usano la Maqam Rast, una maqam che esprime un cominciamento, l'inizio di qualcosa. Tale maqam è appropriata perché questa parashah inizia il Libro dei Numeri. Nel caso frequente che questa parshah preceda la festività di Shavuot, allora la maqam usata è la Hoseni, maqam che simbolizza la bellezza di ricevere la Torah.
Generalmente
La haftarah della parshah è Osea2:1-22[34]. Sia la parshah che la haftarah espongono i numeri di Israele, la parshah nel censimento (in Numeri1:1-2:34[35]), e la haftarah con riferimento ai numeri "come la sabbia del mare" (Osea2:1[36]). Entrambe collocano Israele nel deserto (midbar).[37]
Shabbat Machar Chodesh
Quando la parshah Bamidbar coincide con lo Shabbat Machar Chodesh (come è successo nel 2009), la parshah è 1 Samuele20:18-42[38].
La parshah ha paralleli o viene discussa nelle seguenti fonti (HE,EN,IT,DE) :
Antichi
Shu-Ilishu. Ur, XX secolo p.e.v. Ristampato su Douglas Frayne, "Shu-ilishu", in The Context of Scripture, Volume II: Monumental Inscriptions from the Biblical World. Curato da William W. Hallo. New York: Brill, 2000. ISBN 90-04-10618-9. (standard).
Biblici
Esodo6:23[39] (Nahshon figlio di Amminadab); Esodo13:1-2[40] (primogenito); Esodo13:12-13[41] (primogenito); Esodo22:28-29[42] (primogenito); Esodo30:11-16[43] (siclo di espiazione).
Mishnah: Sanhedrin 9:6; Zevachim 14:4; Menachot 11:5; Bekhorot 1:1–9:8. Land of Israel, circa 200 CE. Reprinted in, e.g., The Mishnah: A New Translation. Trad. (EN) di Jacob Neusner, 604, 731, 757, 788, 790. New Haven: Yale University Press, 1988. ISBN 0-300-05022-4.
Tosefta: Megillah 3:22; Sotah 7:17, 11:20; Bekhorot 1:1. Terra d'Israele, circa 300 e.v. Rist. su The Tosefta: Translated from the Hebrew, with a New Introduction. Trad. (EN) di Jacob Neusner, 1:538, 650, 864, 882; 2:1469. Peabody, Massachusetts: Hendrickson Pub., 2002. ISBN 1-56563-642-2.
Talmud gerosolimitano: Bikkurim 11b; Yoma 31a; Megillah 15b, 17b. Terra d'Israele, circa 400 e.v. Rist. su Talmud Yerushalmi. Cur. da Chaim Malinowitz, Yisroel Simcha Schorr, e Mordechai Marcus, voll. 12, 21, 26. Brooklyn: Mesorah Publications, 2007–2012.
Mekhilta di Rabbi Ishmael, Pisha 3, 5; Amalek 4; Bahodesh 1. Terra d'Israele, tardo IV secolo. Rist. su Mekhilta According to Rabbi Ishmael. Trad. (EN) di Jacob Neusner, 1:22, 30; 2:36, 41. Atlanta: Scholars Press, 1988. ISBN 1-55540-237-2. Anche Mekhilta de-Rabbi Ishmael. Trad. di Jacob Z. Lauterbach, 1:18, 25; 2:289–90. Philadelphia: Jewish Publication Society, 1933, rist. 2004. ISBN 0-8276-0678-8.
Mekhilta de-Rabbi Shimon 16:1; 19:2; 47:2; 48:1; 57:1, 3; 76:4; 83:1. Terra d'Israele, V secolo. Rist. su Mekhilta de-Rabbi Shimon bar Yohai. Trad. di W. David Nelson, 54, 75, 211–12, 255, 258, 355, 375. Philadelphia: Jewish Publication Society, 2006. ISBN 0-8276-0799-7.
Genesi Rabbah 7:2; 53:13; 55:6; 64:8; 94:9; 97 (NV); 97 (MSV); 97:5. Terra d'Israele, V secolo. Rist. su Midrash Rabbah: Genesis. Trad. (EN) di H. Freedman & Maurice Simon, 1:50, 472, 486; 2:578, 876, 898, 934, 942. Londra: Soncino Press, 1939. ISBN 0-900689-38-2.
Pesikta de-Rav Kahana 2:8, 4:3, 7:5, 26:9–10. VI-VII secolo. Rist. su Pesikta de-Rab Kahana: R. Kahana's Compilation of Discourses for Sabbaths and Festal Days. Trad. di William G. Braude & Israel J. Kapstein, 33, 70, 144, 404–06. Philadelphia: Jewish Publication Society, 1975. ISBN 0-8276-0051-8. Anche Pesiqta deRab Kahana: An Analytical Translation and Explanation. Trad. di Jacob Neusner, 1:27, 56, 116; 2:136–37. Atlanta: Scholars Press, 1987. ISBN 1-55540-072-8 & ISBN 1-55540-073-6.
Medievali
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Numeri Rabbah 1:1–5:9; 6:2–3, 5–7, 11; 7:2–3; 9:14; 10:1; 12:15–16; 13:5; 14:3–4, 14, 19; 15:17; 18:2–3, 5; 19:3; 21:7. XII secolo. Rist. su Midrash Rabbah: Numbers. Trad. (EN) di Judah J. Slotki, 5:1–156, 160, 162, 166, 168–71, 177, 180–82, 268–69, 335; 6:486, 489, 515, 573, 584, 627, 633, 662, 708, 710–11, 714, 753, 834. Londra: Soncino Press, 1939. ISBN 0-900689-38-2.
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Moderni
Louis Ginzberg. Legends of the Jews, 3:219–38. Philadelphia: Jewish Publication Society, 1911.
Jacob Milgrom. The JPS Torah Commentary: Numbers: The Traditional Hebrew Text with the New JPS Translation, 3–29, 335–44. Philadelphia: Jewish Publication Society, 1990. ISBN 0-8276-0329-0.
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Esther Jungreis. Life Is a Test, 184–85. Brooklyn: Shaar Press, 2007. ISBN 1-4226-0609-0.
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Nei servizi di preghieramizrahì e sefarditimedio-orientali, ogni Shabbat la congregazione conduce i servizi religiosi usando una maqam differente. La maqam araba (مقام), che in arabo letteralmente significa 'posto', è un tipo di melodia standard con una rispettiva serie di intonazioni. Le melodie usate in una data maqam devono esprimere uno stato emotivo del lettore lungo tutto il percorso liturgico (senza cambiare testo).