Avane (Empoli)
frazione del comune italiano di Empoli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Avane (AFI: /ˈavane/[2]; in vernacolo empolese anche Davane[3]) è una frazione del comune di Empoli. Si trova sulle rive dell'Arno, lungo la vecchia strada Pisana[4], e conta circa 2 000 abitanti.
Avane frazione | |
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Veduta di Avane | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Città metropolitana | Firenze |
Comune | Empoli |
Territorio | |
Coordinate | 43°43′30.59″N 10°55′18.96″E |
Altitudine | 28 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 50053 |
Prefisso | 0571 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | avanesi[1] |
Patrono | san Jacopo |
Giorno festivo | 25 luglio |
Cartografia | |
Come per altri toponimi simili, Avane è riconducibile al latino ad vēnandum (alterato successivamente in ad venanum), cioè «per cacciare» e si riferisce a delle riserve di caccia esistenti in Toscana[5]. Un'ipotesi meno accreditata lo fa ricondurre al nome personale etrusco Avenal[6], anche se quest'ipotesi è sostenuta dall'accentazione sdrucciola[7][8][9].
Il territorio di Avane, come tutto quello dell'Empolese, viene ceduto dai conti Guidi ai Fiorentini tra il 1182 (giuramento di fedeltà)[10][11] e il 1273 (restituzione, quietanza, osservazione)[12][13] (il contratto di cessione è del 1254[14][15]).
Secondo il parroco don Raimondo Polleschi (1787-1855), i primi abitanti di Avane furono dei Maestrelli provenienti da Milano; la prima casa costruita sarebbe quella di Giuseppe Maestrelli e quella di Luigi Busoni nelle corti presso la piazza della chiesa; tra il 1501 e il 1528 ad Avane vi erano stanziati due gruppi di muratori; nel 1547 c'erano 13 persone (9 donne) che si occupavano dell'allevamento del baco da seta; nel 1551 il luogo contava già 150 abitanti[16].
Nel 1575 fu creato il primo registro dei matrimoni e la prima coppia a sposarsi fu Piero di Zanobi e Benedetta di Marco il 1º maggio dello stesso anno; il registro dei battesimi fu creato nel 1726, anno in cui furono battezzati sei bambini[17].
Negli anni '30 del XIX secolo Avane contava 598 abitanti[5].
Il 26 luglio 1944, durante l'occupazione, l'esercito tedesco fece brillare le mine messe sotto la chiesa e il campanile distruggendoli quasi interamente; il 4 novembre 1966 l'alluvione infangò tutto l'archivio parrocchiale ricostruito negli anni '50[18].
Come gran parte delle frazioni empolesi, Avane ha avuto una storia recente legata alla sinistra politica: nel secondo dopoguerra il Partito Comunista Italiano raggiungeva il 90% dei suffragi[19].
Le prime notizie sulla chiesa di San Jacopo ad Avane risalgono al 1109; nel 1119 viene citata in un documento del notaio Gualberto rogato nel dicembre dello stesso anno a Pistoia in cui la contessa Emilia e suo marito Guido Guerra concedono al pievano Rolando l'investitura di 15 chiese del circondario[3]. Tra i parroci che si sono succeduti, don Beniamino Brandi, don Giuseppe Salvadori, don Giulio Andreini, don Romano Santini, don Renzo Fanfani (con don Martino Kim)[20] e don Renato Bellucci.
Avane ha un'importante Casa del Popolo, dove si trova anche la sede territoriale dell'ARCI; fondata nel primo Novecento, il regime fascista obbligò il presidente a cederla ai fasci diventando Casa del Fascio, attraverso un atto notarile; riaperta nel secondo dopoguerra si è spostata nell'attuale sede di 1 500 m² nel 1998 e nel 2017 è stata progettata la pizzeria[21].
L'Avane Polisportiva Associazione Sportiva Dilettantistica, con sede in via di Magolo, gestisce una squadra di calcio dai colori sociali giallo-nero, che milita nel campionato di Seconda categoria .[22][23] Ad Avane ha sede l'Associazione Sportiva Dilettantistica Biliardo Avane, per quanto riguarda il biliardo, con sede presso il circolo ARCI locale[24].
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